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Il lavoro è assicurato. Frequentando i percorsi di alta formazione dell’Istituto Tecnico Superiore per le Nuove Tecnologie della Vita, l’unico in ambito chimico in Italia, le mani sono subito in pasta, o meglio dire, in laboratorio. Gli studenti e le studentesse iniziano a fare pratica fin dai primi momenti di scuola, per un totale di 300 ore di formazione tra le mura di vere e proprie realtà manifatturiere e ulteriori 800 di tirocinio in azienda

‘‘Gli Its non hanno ragione di esistere se non ci sono le aziende. Non sono un duplicato rispetto alle Università. Hanno proprio un obiettivo diverso: quello di realizzare dei tecnici; delle persone che amano fare. Il principale punto di forza è la metodologia didattica fortemente centrata sulla formazione sul posto di lavoro con la possibilità di ottenere un inserimento occupazionale. Questo tipo di Istituti sono le uniche scuole, in Italia, la cui efficienza viene misurata non in base al numero dei diplomi consegnati, bensì ai posti di lavoro assegnati”. Così il Presidente della Fondazione Its per le Nuove Tecnologie della Vita, Giuseppe Nardiello, spiega lo scopo degli Istituti Tecnici Superiori. Quella di cui è a capo è la Fondazione, nata a Bergamo nel 2010 e oggi attiva con altre tre sedi, tra Brescia, Crema e Lainate, che si propone di formare tecnici professionisti nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività del Paese. Da quelle inerenti il settore chimico, biotecnologico, farmaceutico e nutraceutico, a quelle del campo ambientale, sanitario e dei polimeri. Tecnico di laboratorio analisi; ricerca e sviluppo; assistenza tecnica; controllo qualità; product specialist e customer service. Sono solo alcuni degli sbocchi professionali che offrono i due corsi di alta specializzazione tecnica post diploma dell’Its Nuove Tecnologie della Vita nella sede di Lainate: quello di “Chimica industriale”, e il nuovo corso che prende il via nell’autunno di quest’anno di “Chimica e sostenibilità 4.0”

Si tratta di due percorsi tramite cui l’Istituto, l’unico in ambito chimico in Italia, ha l’obiettivo di formare i chimici del futuro: proprio quelli di cui sono alla ricerca le aziende. È dalle realtà manifatturiere, infatti, che arrivano le dritte su come impostare la formazione e il tipo di offerta formativa da proporre ai neodiplomati. Questo perché, come spiega il Presidente della Fondazione, Giuseppe Nardiello, “le imprese sono partner attivi, non solo per quanto riguarda i tirocini ma anche nel fornire lezioni pratiche, mettendo a disposizione fino a 300 ore di formazione. Sono le stesse aziende del territorio che in buona parte finanziano la Fondazione e dunque la formazione degli studenti. Ecco che allora il nostro scopo primario è quello di rispondere alle loro esigenze, fornendo ai ragazzi e alle ragazze le competenze tecniche, specifiche per entrare nel mondo del lavoro”. Praticamente, sono le realtà industriali, che essendo vicine alle richieste del mercato, modellano i corsi per poter offrire dei percorsi di studio aggiornati alle esigenze occupazionali del momento. Oltre a Federchimica, l’Its vede come partner 25 imprese, tra cui anche delle aziende del territorio varesino, come, ad esempio, Vibram e Lati.

L’obiettivo, dunque, è chiaro: dare agli studenti gli strumenti e trasmettergli le conoscenze affinché siano in grado di entrare nel mondo del lavoro. Fin da subito. Si mettono le mani in pasta, o meglio dire in laboratorio, già dalle prime ore di scuola. Entrambi i percorsi di studio hanno la durata di due anni per un totale di 2.000 ore di istruzione di cui 1.200 dedicate all’attività formativa: di queste, 300 ore vengono svolte proprio tra le mura dei reparti aziendali, sotto la supervisione e l’addestramento dei tecnici delle imprese e un’altra buona parte, 400 ore circa, sono tenute da liberi professionisti. Senza dimenticare le 800 ore di tirocinio in azienda. Da qui la probabilità che nasca l’opportunità lavorativa e il giovane stagista diventi un addetto con contratto a tutti gli effetti. 

Ma cosa si studia all’Istituto di Lainate?  Il corso di “Chimica industriale” si propone di specializzare gli studenti e le studentesse nelle produzioni chimiche industriali, applicate nell’ambito dei materiali e delle biotecnologie, ma anche nei settori quali, ad esempio, edile, tessile e impiantistica. Si tratta di un percorso di carattere trasversale ed ingegneristico, che permette l’inserimento all’interno di svariati settori lavorativi nei quali lo studio della chimica garantisce una solida formazione teorica, sperimentale ed applicativa degli strumenti e delle metodiche in campo chimico ed industriale. Gli studenti sapranno riconoscere gli impianti meccanici, come sono organizzate le aziende, quali sono i loro sistemi di gestione e le competenze necessarie a livello informatico e gestionale, al punto da essere pronti, alla conclusione dei due anni, a intraprendere, se lo vorranno, anche un corso di laurea in ingegneria industriale. 

Il nuovo corso di “Chimica e sostenibilità 4.0”, invece, ha l’obiettivo di formare addetti esperti in tecnologie dei materiali, in particolare quelli polimerici, con una grande attenzione all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale. Centrali nel percorso, dunque, le materie di trasformazione digitale, tecnologie della gomma e delle materie plastiche, economia circolare e green economy, sicurezza e valorizzazione delle materie prime secondarie. Due percorsi di alta specializzazione aperti a tutti. Sia ai neodiplomati di istituti professionali sia a quelli dei licei: “I ragazzi che frequentano questi corsi arrivano anche dalle realtà liceali, dal classico allo scientifico, fino al linguistico; ognuno con un bagaglio culturale che serve per il mondo del lavoro – tiene a precisare il Direttore dell'Its Salvatore Luca –. Quello che offre l’Its è un percorso post diploma, che si inserisce nella carriera dello studente offrendo un titolo di studio riconosciuto a livello europeo, ma soprattutto aprendo la strada degli studi universitari con un bagaglio culturale e formativo fatto già di un lavoro”. 

Le lezioni iniziano a ottobre e finiscono a luglio. In aula si sta per un massimo di 6 ore al giorno, ridotte a 5 nei mesi estivi. Tutti gli esami pratici possono essere sostenuti più volte e lo studio richiesto non prevede l’uso di libri ma prevalentemente degli appunti presi durante le lezioni. Tutti possono iscriversi e studiare all’Its Nuove Tecnologie della Vita. Neanche i costi devono essere un problema. Come tiene a precisare il Presidente Giuseppe Nardiello, “per chi ne avesse bisogno, Banca Intesa eroga il contributo necessario senza alcuna garanzia da parte dei genitori; si tratta di un prestito con la possibilità di restituirlo in un tempo dilazionato per un massimo di 30 anni”.  

 

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