La_strada_per_un_rinascimento_imprenditoriale

Una provincia a metà classifica per titolari d’azienda under 35, in zona retrocessione sulla qualità di vita dei ragazzi e per offerta culturale non può certo essere definita un territorio ideale per le nuove generazioni. Ma il Gruppo Giovani Imprenditori crede nelle potenzialità di Varese nel risalire la china dell’attrattività di talenti e competenze. L’arma segreta? L’impresa. Intervista alla Presidente uscente Giorgia Munari che, sul fronte delle politiche giovanili e della nuova imprenditoria, lascia il testimone di concretizzare il Piano Strategico #Varese2050 a Martina Giorgetti  

“Oggi Varese non è un territorio per giovani. O accettiamo questo dato di fatto o rischiamo di illuderci sul nostro futuro”. Il richiamo al senso di realtà per spronare la creazione di nuovi progetti è di Giorgia Munari, la Presidente uscente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese. Al suo posto, l’Assemblea del Movimento, che rappresenta le nuove leve dell’imprenditoria locale, ha eletto, a inizio novembre, Martina Giorgetti. Ma prima di cederle il testimone, Munari, giunta al termine del suo mandato, ha voluto tracciare, attraverso la sua ultima relazione dal palco del Centro Congressi Ville Ponti di Varese, le linee di una sfida aperta che i suoi colleghi devono ora saper giocare nei prossimi anni, dopo che proprio il Ggi è stato uno dei protagonisti nella costruzione del Piano Strategico #Varese2050: “Le analisi svolte da Strategique e dall’Ufficio Studi di Confindustria Varese sullo stato di salute della nostra provincia sono impietose. Luci e ombre si accavallano. Ma quando si parla di giovani a dominare sono soprattutto le seconde: le tinte fosche”.

Da dove ripartire dunque?
Di certo, non potremo farcela se non riusciremo a scalare quelle posizioni da retrocessione dove ci piazzano le classifiche per la qualità della vita dei giovani. Graduatorie che penalizzano Varese per l’offerta culturale e ricreativa. Troppo bassa è la quota di risorse che le nostre Amministrazioni Comunali stanziano per la cultura. I nostri ragazzi e le nostre ragazze non sono alla ricerca solo di stipendio e carriera. Questi sono elementi fondamentali di realizzazione, ma non gli unici per misurare il successo di una vita. Ed è questo il messaggio che molte statistiche ci stanno restituendo nella lettura della nostra società. Dobbiamo prima di tutto costruire le ragioni perché Varese possa essere scelta dai giovani come una provincia dove formarsi, lavorare, vivere e fare famiglia. Varese esprime delle eccellenze, ma ciò che manca con sempre maggiore palpabilità è la carenza di una strategia. 

Ciò da cosa dipende?
È una situazione frutto della polverizzazione dei centri decisionali che si è venuta a creare depotenziando il ruolo dell’ente Provincia, un dramma per una realtà policentrica come il Varesotto. Ma prima o poi dobbiamo uscire da questa impasse. E la strada non è certo quella di far emergere un progetto piuttosto che un altro, quell’idea di quell’amministrazione, piuttosto di un’altra. Altrimenti continueremo a rimanere schiacciati verso il basso dai nostri campanilismi. L’offerta formativa con due Università, diversi Its e scuole superiori di alto livello, di certo non manca. Delle carenze sul tempo libero abbiamo parlato. Ma sul fronte lavoro?
Anche su questo versante le opportunità a Varese non mancano. Siamo pur sempre una provincia che esprime un numero di imprese manifatturiere con una densità per chilometro quadrato che è sei volte più elevata della media italiana e doppia rispetto a quella lombarda. Dobbiamo, però, essere onesti con noi stessi e saperci guardare come imprenditori allo specchio: le nostre imprese sono ancora attrattive per i giovani? Già solo porre la domanda in una forma più corretta potrebbe darci una chiave di lettura più efficace nelle nostre capacità di risposta. E cioè: le nostre aziende sono attrattive per i valori a cui i giovani di oggi si ispirano?

Lei che risposta si è data?
Credo che sia in atto un’incomprensione generazionale che in territori come Varese sta diventando crescente, trasformandoci in un’area del Paese vecchia non tanto a livello demografico, ma di progetti di sviluppo. È anche per questo che ci posizioniamo solo a metà classifica per il numero di aziende guidate da under 35. Siamo una provincia poco vivace in termini di startup e capacità di attrarre risorse di finanza innovativa. Il Piano Strategico #Varese2050 nasce per contrastare questi gap economici, sociali e culturali, per promuovere le diversità, l’inclusione e l’equità, puntando sulla convivenza tra diverse generazioni. 

Ci può fare qualche esempio concreto su cui agirà il Piano Strategico #Varese2050?
La creazione di Mill a Castellanza è il perno di tutto. Ma anche investimenti continui in percorsi accademici post-laurea volti all’imprenditorialità; programmi di formazione sulla brevettazione; sviluppo di pacchetti per accompagnare le imprese sul fronte innovazione; collaborazioni con incubatori, acceleratori di impresa e fablab; l’attuazione del progetto People di Confindustria Varese per il sostegno alla genitorialità, al welfare aziendale e alla conciliazione lavoro/famiglia.
 
Ci può indicare un progetto del Piano Strategico di Confindustria Varese prioritario per i giovani imprenditori?
La creazione di percorsi di formazione imprenditoriale già nelle scuole superiori. Abbiamo tutte le competenze, la conoscenza e le risorse umane per farlo. Perché dunque non intraprendere questa strada e fare di Varese una diffusa scuola d’impresa? Servono imprenditori disposti a formare nuovi imprenditori, così come servono nuovi imprenditori disposti a rinnovare il concetto di impresa e di territorio. Varese è terra di impresa. Ora diventi anche terra di un nuovo rinascimento imprenditoriale.  

Chi è Martina Giorgetti

È Martina Giorgetti la nuova Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese. Classe 1988, è laureata in Scienze Politiche e Sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha svolto un corso in General Management in Marketing e Relazione alla SDA Bocconi School of Management. Dal 2014 opera nell’azienda di famiglia, la Cibitex Srl di Solbiate Olona, specializzata nella costruzione di impianti per il finissaggio e la nobilitazione tessile, nella quale è componente del Consiglio di Amministrazione e Responsabile Marketing. 

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