Una cabina di regia di competenze e servizi per talenti, giovani, imprese e cluster. Un acceleratore di imprenditorialità da cui ripartire. Un centro in grado di collaborare, senza sovrapposizioni, con i più prestigiosi hub dell’innovazione lombardi, nazionali e internazionali. Una sede per la nuova Confindustria Varese, per corsi Its e per un incubatore di startup. Ecco cosa sarà Mill – Manufacturing, Innovation, Learning, Logistics. Pronto a sorgere di fianco alla LIUC – Università Cattaneo
Manufacturing, per richiamare il tessuto imprenditoriale a trazione manifatturiera. Innovation, perché l’obiettivo è di creare un ecosistema dell’innovazione e per le startup. Learning: per far leva sulla crescita delle competenze e della conoscenza attraverso il sistema universitario e l’asset strategico per eccellenza del sistema industriale varesino rappresentato dalla nostra LIUC – Università Cattaneo. Logistics: per fare delle infrastrutture, delle imprese del trasporto e del sistema logistico in generale, a partire da Malpensa, uno dei principali driver di sviluppo del territorio. Sarà l’acronimo Mill – Manufacturing, Innovation, Learning, Logistics a dare il nome alla “Fabbrica del Sapere e del Saper Fare” che Confindustria Varese realizzerà nei prossimi anni a Castellanza, in un’area adiacente alla LIUC, dall’altra parte del fiume Olona.
Una zona da tempo relegata ad una dimensione di archeologia industriale, che ha fatto la storia della manifattura del Varesotto e non solo: l’ex Cotonificio Cantoni. È lì che sorgerà nei prossimi anni, come spiega il Presidente degli industriali varesini, Roberto Grassi “una cabina di regia di competenze e servizi per talenti, giovani, startup, imprese e cluster. Un acceleratore di imprenditorialità da cui ripartire”. Come dire: costruire il futuro sulle basi di un passato che si fa presente. Simbologia e concretezza si incrociano in un’operazione ambiziosa. Per dirla alla Grassi: “Qui, tutto parte e nasce dall’industria”.
L’area è da poco diventata proprietà di Confindustria Varese: “Creeremo un luogo che possa ospitare spazi per la creazione e incubazione di startup e di nuova imprenditorialità, nuove strutture per corsi Its, nuovi servizi per le imprese e una nuova e unica sede di Confindustria Varese”. Esempi concreti di utilizzo di un’area che ambisce a diventare “il pivot per l’intero Piano Strategico #Varese2050”. Non a caso la sua realizzazione è stata posta come prima azione da portare avanti nel progetto lanciato da Confindustria Varese per il rilancio competitivo di tutto il territorio: “Mill non sarà solo un centro di costruzione della competitività del Varesotto, ma agirà da motore di sviluppo e sarà allo stesso tempo un luogo simbolo del riposizionamento della provincia. Un luogo di contaminazione di idee, di sperimentazione di progettualità, di accompagnamento allo sviluppo imprenditoriale, di supporto alla crescita d’impresa”.
Il Piano Strategico #Varese2050, mette bene nero su bianco intenzioni e filosofia dell’operazione che, nella visione di chi l’ha pensata, “consentirà di ottenere, da un lato, una maggiore sinergia tra Confindustria Varese e la LIUC – Università Cattaneo, voluta e controllata dagli stessi industriali varesini”. Come la normale prosecuzione di un investimento e un percorso intrapreso 30 anni fa con la nascita dell’ateneo, dunque. “Dall’altro, permetterà di sviluppare un vero e proprio ecosistema di servizi a supporto delle startup e delle imprese già consolidate che possa diventare un punto di riferimento per tutto il territorio in termini di competenze, servizi e infrastrutture”.
C’è chi, nei giorni seguenti l’annuncio della creazione di Mill, ha parlato sui media online delle province limitrofe di una “sfida lanciata a ComoNexT e Kilometro Rosso”, come ha titolato la testata “Comozero”. In realtà è stato lo stesso Presidente Roberto Grassi a precisare, sulle colonne del quotidiano “La Prealpina”, che con Mill Confindustria Varese vuole “creare un polo che non si sovrapponga ai centri di innovazione già esistenti e a noi vicini, ma che con questi centri possa interfacciarsi e cooperare per creare nuove opportunità. Pensiamo a ComoNexT, al Mind di Milano, al Kilometro Rosso di Bergamo. E senza dimenticare le importanti sinergie che possiamo mettere in campo con la stessa Università dell’Insubria”. Il no a campanilismi, sovrastrutture, sovrapposizioni e inutili concorrenze è netto: “Mill vuole essere una porta di accesso di competenze internazionali al servizio di tutto il Varesotto e oltre. Le imprese non ragionano più per confini amministrativi”. Anche per questo tra gli obiettivi che il Piano Strategico #Varese2050 si pone con la creazione di Mill c’è quello, come si legge nel documento, di “progettare ed erogare servizi a supporto della nascita di startup e dello sviluppo di imprese e cluster, anche in partnership con altre realtà di eccellenza di territori vicini e con gli hub internazionali dell’innovazione”. Altra sfida è quella di “allineare contenuti e programmi della formazione (accademica, tecnica e professionale) alle esigenze delle imprese, sviluppando competenze tecniche, professionali, manageriali e imprenditoriali a supporto dei cluster”.
Tutto è studiato nei dettagli. Anche lo stesso logo. Con quella “M” stilizzata come una fabbrica. Del sapere e del sapere fare, appunto. Mill, in inglese. E poi la “I” e la doppia “L” che, “con una verticalità crescente” richiamano un “villaggio industriale” e “il senso della crescita economica e della proiezione al futuro”. Un futuro fatto di “innovazione, apprendimento e logistica”. E, inevitabilmente, manifattura. Pilastri “che rendono unica la provincia di Varese rispetto agli altri territori”. E proprio per questo in grado di dare al territorio un’identità riconoscibile nel contesto regionale, nazionale e internazionale.