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Bloccare l’ampliamento dell’Area Cargo di Malpensa vorrebbe dire, per le imprese del territorio, dilatazione nei tempi di consegna delle merci, difficoltà nel presidio dei mercati, minore produttività e mancanza di efficienza operativa. Al contrario, sviluppare ed investire nell’aeroporto permetterebbe di ottimizzare i processi e di essere più competitivi a livello internazionale. Gli esempi di Fives Intralogistics, Mv Agusta e Adr

‘‘La saturazione dell’hub cargo a Malpensa provocherebbe per noi un impatto negativo consistente. I tempi si dilaterebbero e questo significherebbe minor efficienza e produttività”, una visione quella di Raffaele Giusta, Global Sales Director della casa motociclistica Mv Agusta, condivisa anche da Claudia Diotti, del Logistic Departement di Adr Spa (produzione di assali): “L’ampliamento dell’Area Cargo ci permetterebbe di competere meglio nel mercato internazionale e ottimizzare i processi”. Le imprese varesine scommettono sulla proposta del Masterplan avanzata da Sea insieme ad Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) per ampliare l’Area Cargo di Malpensa. Per loro è questione di competitività: maggior velocità del trasporto aereo di merci rispetto a quello navale che si traduce, quindi, nella diminuzione dei tempi di consegna. Più praticità nel disbrigo delle pratiche doganali. Maggior efficienza logistica e quindi anche maggior capacità di presidio dei mercati internazionali rispetto alla concorrenza. È una visione comune quella di alcune realtà del Varesotto che, di fatto, usufruiscono quotidianamente della Cargo City. Ne apprezzano le potenzialità e ne sostengono lo sviluppo. C’è chi si serve del trasporto aereo per spedire il modello di una moto a Hong Kong. Chi rifornisce multinazionali di prodotti elettronici o altamente tecnologici. Chi, invece, trasporta oggetti molto piccoli come viti e bulloni oppure prodotti più pesanti come mozzi, tamburi e balestre. La testimonianza arriva direttamente dalle imprese di Varese.

“Abbiamo beneficiato del trasporto aereo di Malpensa per quanto riguarda la supply chain – afferma Lorenzo Moroni, Ceo della Fives Intralogistics Spa –. La scelta di preferire questa modalità logistica è dovuta principalmente alla velocità”. L’impresa di Lonate Pozzolo, che produce sistemi di movimentazione e smistamento merci e soluzioni di automazione per la logistica, fornisce impianti in tutto il mondo. Per una realtà come Fives è fondamentale la tempestività nella consegna delle merci ai clienti. “In questo momento, per esempio, stiamo rifornendo il Brasile e la Nuova Zelanda – continua Moroni –. Il trasporto di componenti ad alta tecnologia o elettronici, così come il know-how, non è compatibile con il trasporto marittimo”. Quello che sta avvenendo nel mondo della logistica, secondo il Ceo di Fives, è un cambiamento strutturale nel mercato. Il business evolve velocemente, insomma, e bisogna saper stare al passo. Per l’azienda varesina, che ha un indotto in tutto il Nord Italia, con il quartier generale a Lonate Pozzolo, “è fondamentale costruire un sistema logistico sostenibile, affidabile ed efficiente”.

E se il prodotto da spedire fosse una moto? Se il proprietario volesse visionare il suo gioiellino prima dell’acquisto? Come si può organizzare un’impresa quando la clientela, soprattutto quella di pregio, è in mercati lontani come ad Hong Kong? “Utilizziamo l’Area Cargo di Malpensa sia per le attività di inbound (import) ma anche per l’outbound (export) – racconta Raffaele Giusta, Global Sales Director dell’azienda –. Nel primo caso si tratta di spedizione di materiali e componentistica varia”. I telai, le ruote, i cerchi e i forgiati di alluminio, in questo modo, arrivano velocemente a destinazione nella sede produttiva della Schiranna. “Nel secondo caso, invece, spediamo tramite distributori e concessionari, ai clienti finali che ne fanno richiesta, la moto che hanno scelto di acquistare in tempi più rapidi”. Sono circa una cinquantina le moto targate Mv che annualmente vengono trasportate in giro per il mondo su un aereo, soprattutto a vantaggio del segmento luxury, con un utilizzo crescente nell’ultimo anno e mezzo. Alberto Hausmann, Logistic Manager di Mv Agusta spiega: “Ci sono stati vari rallentamenti con i fornitori e alcune difficoltà per via del trasporto navale, soprattutto verso l’Asia”. In questo scenario la saturazione dell’Area Cargo rallenterebbe l’operatività di Mv Agusta. “Per le attività di inbound e outbound ciò provocherebbe un impatto negativo consistente – conclude il Global Sales Director dell’azienda, Giusta –. I tempi si dilaterebbero e questo significherebbe minor efficienza e produttività. Per questo è fondamentale sviluppare Malpensa”.

Un’altra testimonianza a favore di questo polo strategico arriva dalla Adr Spa, realtà di Uboldo che produce assali per rimorchi agricoli, per l’edilizia e per trasporti speciali. Anche per questa azienda lo sviluppo della Cargo City risulta indispensabile. “Relativamente al rilevante traffico di merce in entrata con destinazione aeroporto di Malpensa – informa Claudia Diotti, addetta all’import ed export Logistic Department dell’impresa varesina – trattasi prevalentemente di campionature, quindi di componenti urgenti che sono sottoposti a controlli e test di laboratorio”. Parola d’ordine: velocità. I clienti richiedono prodotti da controllare o visionare e nel giro di poche ore la merce deve arrivare a destinazione. “Riteniamo utile potenziare l’ampliamento dell’Area Cargo per il servizio offerto attraverso la riduzione del tempo necessario a svolgere le attività di sdoganamento e consegna presso i nostri magazzini – conclude Diotti –. Per competere nel mercato internazionale serve fare efficienza e consentire alle aziende nazionali di ottimizzare i processi”.  

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