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Politiche di conciliazione lavoro-famiglia, smart working, contratti part-time, assunzioni con quote rosa, vertici aziendali dove la parità di genere è un dato di fatto, oltre che questione di percentuali. Ecco alcuni punti di forza delle aziende che svettano nella classifica sulla qualità dell’occupazione femminile “Italy’s best employers for women”. Tra queste anche delle realtà presenti sul territorio varesino. Le voci di KPMG, Goglio, Sanofi, MultiMedica e Carl Zeiss Vision

Goglio, BTicino, MultiMedica, ma anche KPMG, Sanofi, Carl Zeiss Vision e Dolce & Gabbana. Sono solo alcune delle aziende presenti sul territorio varesino in cui le donne risultano essere particolarmente felici di lavorare. È la realtà emersa dall’Indagine “Italy’s best employers for women” condotta, in partnership con Repubblica - Affari & Finanza, dall’Istituto tedesco Qualità e Finanza, l’ente che opera a livello europeo nelle valutazioni aziendali tramite indagini di mercato. Si tratta di una classifica in cui gli esperti hanno valutato le imprese italiane con un punteggio da 0 a 100. Il tutto ascoltando le voci dal web. Sulla base di un’azione di social listening, cioè un vero e proprio studio dei commenti su Internet, l’Itqf ha analizzato, attraverso sistemi di intelligenza artificiale, i testi con un riferimento alle aziende considerate, categorizzandoli, in base al modo e al tono di scrittura, in positivi, negativi o neutrali. Ciò che ne è uscito è che su un campione di 2.000 imprese e oltre 2,5 milioni di citazioni online, tra social media, blog e portali di lavoro, sono 231 quelle in cui le donne sembrano essere particolarmente felici di lavorare. 57, invece, quelle che hanno ottenuto il massimo punteggio rappresentando così i datori e i luoghi di lavoro ideali. Sul podio anche realtà con stabilimenti o uffici in provincia di Varese. Realtà del calibro di Leonardo, e FedEx Express, ma non solo.

Ma come sono arrivate a questo risultato? Cosa piace alle donne del loro lavoro in queste realtà? Non è sufficiente il buon umore tra colleghi o la stima dei collaboratori. Ecco che allora abbiamo ascoltato i vertici aziendali di alcune imprese del territorio che si sono piazzate in classifica con un punteggio medio-alto. Nel settore dei servizi e in particolare nelle consulenze, abbiamo parlato con KPMG; nei beni di consumo, più precisamente del packaging con Goglio; nel settore della salute, invece, con Sanofi (farmaceutica), MultiMedica (servizi sanitari) e Carl Zeiss Vision (occhialeria). Alcuni non sapevano di aver raggiunto questo traguardo, probabilmente perché “sono cose che fanno piacere, ma KPMG non lavora per avere un posto nelle classifiche - sottolinea Ivan Spertini, socio di KPMG Italia -. L’obiettivo della nostra azienda è far crescere le persone a livello culturale e, di conseguenza, le imprese sul piano economico. Ecco perché dedichiamo diverso tempo nella risoluzione dei pregiudizi, anche inconsci; in progetti di coaching per aiutare le colleghe a sviluppare le competenze di leadership; in master e webinar per i genitori, affinché sviluppino competenze trasversali spendibili sia in azienda sia a casa. La nostra è una realtà spudoratamente meritocratica: se una persona è brava, fa carriera a prescindere dal genere; nelle assunzioni (centinaia ogni anno), però, ci siamo dati la regola di alternare una volta un uomo e una volta una donna così da appiattire il divario di genere”.

C’è poi chi ha preso proprio a cuore tematiche come la parità di genere tanto da porsi un obiettivo e un termine entro il quale raggiungerlo. Sanofi, ad esempio, si sta impegnando per arrivare all’uguaglianza tra i dirigenti senior entro il 2025. Come spiega il Direttore dello stabilimento di Origgio, Roberto Di Domenico, “la parità tra uomo e donna rappresenta una sfida quotidiana per raggiungere il vero successo aziendale. In Sanofi Italia è donna il 41% del totale dei dipendenti, il 52% delle assunzioni dell’ultimo anno, il 43% delle promozioni e, ancora, il 48% dei manager, il 50% del Cda, il 33% del leadership team. In particolare, lo stabilimento varesino, tra i siti italiani quello con il rapporto più favorevole (54% maschile, 46% femminile), vanta un leadership team e un gruppo manageriale perfettamente bilanciati”. Ma non è tutto. A livello nazionale l’impresa è certificata Winning Women Institute. “La certificazione - continua Di Domenico - riconosce l’impegno di Sanofi in termini di welfare integrativo e di politiche di conciliazione casa-lavoro, di sviluppo dell’empowerment e impegno in termini di adeguamento del pay gap”.

Che sia stato appena superato il minimo punteggio per entrare in classifica o che si sia sfiorato il podio è comunque una soddisfazione per le imprese. “Ancor di più se il feedback arriva spontaneamente e non tramite strumenti come questionari di valutazione”, fa notare Roberto Baldan, Operations director di Carl Zeiss Vision: “La nostra attenzione è rivolta anche agli ambienti e alla sicurezza al fine di assicurare il minor stress possibile per le nostre persone. A tal proposito, durante i periodi di picco della pandemia abbiamo dato piena libertà ai dipendenti nel prendere in considerazione la possibilità di stare a casa. Sia per un minimo sintomo di malessere, sia per una migliore organizzazione familiare. Con la pandemia abbiamo potenziato quei modelli di smart working che avevamo già messo a punto per conciliare le esigenze di tutti. Puntiamo molto anche su valori come il rispetto e sulla formazione sia tecnica, sia di soft skills. Per quanto riguarda le donne, pensiamo che il loro contributo e le loro opinioni siano fondamentali nella vita aziendale. Carl Zeiss Vision ha 420 addetti e più della metà sono donne; sono presenti in tutte le aree aziendali, dal marketing alla produzione fino alla direzione. Danno un apporto che fa la differenza; ecco perché sono coinvolte anche nelle aree operative che tendenzialmente si pensano maschili e nel gruppo dei project leader di un importante progetto di innovazione che l’azienda sta implementando”. 

In MultiMedica, invece, l’occupazione femminile raggiunge il 71%. Un’ambiente lavorativo prevalentemente rosa, soprattutto nei ruoli dirigenziali: “Quello che più ci contraddistingue - sottolinea l’Amministratore delegato del Gruppo, Daniele Schwarz -, è la forte presenza femminile nelle posizioni di top management. Sei riporti su otto, diretti alla Direzione Generale, sono guidati da colleghe. L’aspetto che più di ogni altro, invece, credo abbia contribuito a farci raggiungere un buon risultato nella classifica, è l’impegno che MultiMedica dedica al contrasto del ‘glass ceiling’, il tristemente noto soffitto di cristallo fatto di barriere culturali, che ostacola la carriera delle donne e le loro opportunità. Nella nostra azienda le lavoratrici hanno accesso agli stessi strumenti formativi e livelli retributivi dei colleghi. In un momento storico in cui il lavoro femminile è stato messo a dura prova dalla pandemia da Covid-19, sapere che le nostre lavoratrici valutino positivamente la loro esperienza, è davvero gratificante. Proseguiremo la strada intrapresa che punta soprattutto su formazione, crescita professionale ed empowerment della componente femminile, nelle posizioni più strategiche e di valore dell’azienda”.
Centrale per rientrare nelle classifiche delle imprese a misura di donna è sempre e comunque la capacità di aiutare la conciliazione del lavoro con la vita privata:

“Proprio in merito all’occupazione femminile e all’opzione part-time attuata in azienda, possiamo affermare con soddisfazione che registriamo quote percentuali ben superiori alla media di settore - precisa il Consigliere delegato di Goglio Spa, Stefano Trombetta -. Ove possibile accettiamo le richieste di ricorso al part-time e di rimodulazione degli orari, così da consentire ai colleghi e alle colleghe di seguire i figli piccoli o i genitori anziani. Ai neogenitori offriamo anche un pacco nascita; un piccolo pensiero che spesso si rivela utile per far fronte alle esigenze dei primi giorni dopo la nascita di un figlio. Abbiamo inoltre stipulato una convenzione con l’asilo infantile di Daverio affinché le richieste provenienti dai nostri dipendenti siano considerate con priorità e godano della retta di frequenza agevolata anche se non residenti nei comuni convenzionati. Politiche e iniziative che riguardano tutti i dipendenti Goglio, e ovviamente anche le nostre colleghe donne, che nello stabilimento varesino sono oltre 200, impiegate in tutti i reparti e a tutti i livelli”. 

Donne al lavoro in Goglio

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