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La realtà è spesso ben diversa dai luoghi comuni. Ecco 6 fake news sulla plastica a cui porre fine.

Mito: “La plastica non è riciclabile”

Realtà: Tutte le plastiche sono riciclabili e sono sempre più riciclate. In Italia la plastica riciclata è in aumento. Solo nel 2016 (ultimo dato disponibile) sono state raccolte, per essere trattate, 2,2 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica post consumo. Dal 2006 al 2016 il volume degli imballaggi in plastica riciclati è aumentato del 41%, a fronte di una riduzione del 66% della plastica finita in discarica.

Mito: “Gli imballaggi di plastica si possono facilmente sostituire con altri”

Realtà: La plastica può anche non piacere però ha tali caratteristiche fisiche (come resistenza, resilienza, peso) da essere in molti casi insostituibile. 
E in caso di sua sostituzione gli impatti in termini ambientali e di rischio per la salute dei consumatori sarebbero ben superiori rispetto ai vantaggi. La stessa legge italiana vieta perfino l’uso della plastica ottenuta dal riciclo per il packaging degli alimenti. 

Mito: “L’Italia e l’Europa devono adottare politiche contro la plastica per risolvere il problema dell’abbandono dei rifiuti negli oceani”

Realtà: La stessa Commissione Europea riconosce la correttezza di un’evidenza statistica che in Italia si continua ad ignorare: il 90% dei rifiuti plastici è portato negli oceani dai fiumi e il 90% di questo 90% è attribuibile a 10 grandi fiumi, tutti extraeuropei, soprattutto asiatici e africani come il Nilo, il Fiume Giallo, l’Indo e il Niger.

Mito: “È l’Europa con la sua nuova Direttiva a chiederci di eliminare gli imballaggi monouso in plastica per sostituirli con quelli compostabili”

Realtà: La Direttiva europea sulle plastiche monouso mette al bando, e comunque a partire dal giugno 2021, solo alcune limitate categorie di prodotti monouso. La stessa Direttiva equipara peraltro totalmente le attuali bioplastiche alle plastiche tradizionali. 

Mito: “La plastica non ha futuro”

Realtà: Se tutto il petrolio e il gas prodotti fossero destinati a produrre plastica, l’esaurimento delle risorse per la sua produzione sarebbe un problema lontanissimo: meno del 4% di petrolio e gas estratti oggi sono destinati alla produzione di plastica. Gli scenari per il futuro tracciano comunque un percorso diverso, fatto di un crescente ricorso a fonti rinnovabili non petrolifere per la produzione di plastica e di un utilizzo del riciclo meccanico e del nascente riciclo chimico. A ciò bisogna aggiungere che plastica come il PVC può essere riciclata all’infinito. 

Mito: “La plastica può essere sostituita dalla bioplastica”

Realtà: Da qui al 2023 la produzione di bioplastica per imballaggi potrà sostituire meno del 10% dei prodotti realizzati con plastiche tradizionali. Esistono comunque già oggi aree di applicazione in cui le bioplastiche possono essere positivamente impiegate. Rimane il fatto che la produzione di bioplastica passerà dalle 2,1 milioni di tonnellate del 2018 alle 2,6 milioni di tonnellate previste per il 2023 (fonte: European Bioplastics, nova-Institute)

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