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Una nuova stagione sportiva è alle porte. Basket, volley, calcio, rugby, hockey. Ecco speranze, aspettative, ambizioni, progetti delle squadre della provincia di Varese alla vigilia dei propri campionati. I pronostici di alcuni giornalisti della stampa locale e nazionale. Tra conferme e novità nei roster. Bilanci sulle campagne abbonamenti. Investimenti nei settori giovanili. E le attese per i nuovi impianti

Varese è una provincia di sport. Lo dicono le tante realtà che nelle rispettive discipline e categorie di appartenenza regalano emozioni a ogni stagione. Non sempre vincono, ma ogni volta ripartono con progetti e ambizioni. E, forse con un po’ di azzardo, abbiamo chiesto ai giornalisti delle diverse testate locali di leggere il futuro della prossima stagione sportiva.

Il basket

Partiamo dal basket. In sala stampa l’auspicio è quello di vivere una stagione con meno patemi rispetto a quella passata. Lo dice Antonio Franzi, conoscitore del parquet di Masnago, ma anche firma della Gazzetta dello Sport quando al palazzetto gioca la Pallacanestro Varese Openjobmetis. “Confermare la categoria senza brividi è l’obiettivo sportivo minimo – commenta –. Poi però ci sono traguardi extrasportivi da raggiungere altrettanto importanti se vogliamo guardare al futuro di questo sport in una città, Varese, che respira basket. Ovvero: il consolidamento della società e i lavori al palazzetto. Entrambi importanti se si vuole restare ai massimi livelli. E in tal senso l’auspicio è che i lavori del primo lotto vengano conclusi ufficialmente prima di dicembre quando ricorrerà il 60° dall’inaugurazione del palazzetto”. E la squadra? “Ha un buon potenziale sugli esterni e una panchina che dovrebbe essere più consistente rispetto a quella della stagione scorsa. Sarà comunque un campionato difficile perché l’impressione è che tutte le squadre abbiano alzato l’asticella”.
“L’ultimo campionato della Pallacanestro Varese ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi”, commenta Enrico Salomi, firma del basket di Malpensa24 che prova a rispondere alla domanda: riuscirà la Pallacanestro Varese a tornare competitiva? “Il mercato regala decisamente buone sensazioni. Lo sforzo per confermare Nico Mannion e l’aggiunta di buoni giocatori, pur nelle economie di scala di un bilancio non da Paperoni, sembrano costituire ottime premesse. L’arma in più deve essere la solita: l’incontenibile passione di Masnago (a proposito, il restyling del palazzetto sarà completato a settembre) e lo stile di gioco molto americano, quel Moreyball che esalta le caratteristiche di un basket tutto attacco e ritmi elevatissimi. Al di là della Serie A, la novità è un piacevole ritorno al passato. La Pallacanestro Varese torna ad investire nel vivaio. Il reclutamento in Italia e all’estero di giovani promesse e l’apertura della foresteria ai Giardini Sospesi sono già un ottimo punto di partenza”.

I Mastini

Sofferenza, ma anche grandi emozioni, risultati e soprattutto un ritorno di entusiasmo incredibile li stanno regalando i Mastini dell’hockey. E qui a fare le carte alla stagione è Andrea Confalonieri, Direttore di VareseNoi e grande appassionato sugli spalti dell’Acinque Ice Arena: “I 330 abbonati sottoscritti in grande anticipo sulla nuova stagione, ovvero al 30 giugno scorso, e che sono lo stesso numero di fedelissimi totale dell’ultimo campionato, testimoniano quanto i Mastini siano tornati ad essere una fede nel cuore della città. La conferma dell’anima varesina della squadra, da capitan Andrea Vanetti a Marcello Borghi, da Michael ed Erik Mazzacane a (prossimamente) Edoardo Raimondi, da Andrea Schina e Alessio Piroso a Rocco Perla, ormai di casa e al ritorno dell’amatissimo re del gol Marco Franchini, è un unicum nel panorama dello sport di vertice del capoluogo e fa la differenza perché crea, come accadeva un tempo nel basket e nel calcio, identità e identificazione che resistono anche alle sconfitte”. Inoltre, “la capacità di comunicare, la novità palaghiaccio con il cubo e lo show prepartita o negli intervalli, le radici varesine della società (il Presidente Carlo Bino, il Direttore Sportivo Matteo Malfatti), ma anche quelle degli sponsor, che poi diventano primi tifosi e un ambiente dove resistono valori perduti in altri sport, come familiarità e sportività, sono le altre caratteristiche che fanno dell’hockey varesino la più bella scoperta, o riscoperta, nel mondo italiano del ghiaccio. La società per la prossima stagione si è mossa in largo anticipo senza proclami, ma con grande ambizione, rinnovando la squadra attorno ai suoi capisaldi. Dal mercato sono arrivati anche giovani di talento come i fratelli Matonti (Marco, colosso difensivo e il portierino Filippo), oltre agli attaccanti Fornasetti e Ghiglione: l’ambizione è la stessa degli ultimi anni, arrivare in fondo a giocarsi titolo e Coppa. Tutto questo in attesa di quel campionato unico italiano che è non solo la speranza, ma anche l’obiettivo di società, tifosi e città. Intanto, però, a Varese con l’hockey si gode e ci si diverte”.

Le farfalle di Busto

Ritornare ai vecchi fasti, quelli del triplete, ma non subito. Prima crescere e mantenere la categoria sarà l’obiettivo di una squadra che, con la pallavolo femminile, ha portato Busto Arsizio sul tetto d’Europa. A predire le sorti del campionato è Mattia Brazzelli Lualdi, giornalista sportivo e firma del volley per Gazzetta dello Sport e Malpensa24: “La Uyba si appresta ad affrontare la sua 17esima stagione consecutiva in serie A1 femminile. Dopo i fasti del recente passato, con l’indimenticabile triplete del 2012 (Coppa Italia, scudetto e Coppa Cev), la squadra di Busto Arsizio sta ora attraversando una fase di transizione e di rinnovamento. Centrata nello scorso torneo una salvezza tanto sudata quanto meritata, le farfalle di Busto Arsizio sono ripartite da un big della panchina, ovvero il plurititolato Gianni Caprara. All’esperto tecnico di Medicina, il Direttore Sportivo Carmelo Borruto ha affidato un roster giovane, ma di buone prospettive, chiamato a mantenere la categoria, strizzando magari l’occhio anche ai playoff. Per la Uyba si preannuncia, insomma, una stagione di transizione, in cui le riconfermate Boldini, Lualdi e le azzurre Sartori e Piva, chiamate a favorire l’inserimento del libero Pelloni (al grande salto dalla A2), potranno però contare sull’apporto non solo degli opposti made in Italy Obossa e Frosini, ma soprattutto delle straniere (tallone d’Achille della passata stagione) arrivate nel mercato”.

La sfera di cuoio: qui Pro Patria

Segue e conosce in maniera approfondita le vicende sportive e societaria della Pro Patria e ne scrive su La Prealpina. Ed è proprio Silvio Peron a leggere il futuro biancoblù: “Nel calcio, oggi più di ieri, la differenza la fanno le squadre che hanno un attacco prolifico e anche la Pro Patria non fa eccezione. Anche se credo che l’obiettivo sia mantenere la categoria ed eliminare i punti bui dell’ultimo campionato. Ovvero: conquistare più vittorie davanti al proprio pubblico ed evitare di prendere gol sulle palle inattive. Nella passata stagione magro bottino di punti in casa e troppe reti subite su calcio d’angolo. Detto questo, occorre poi spendere due parole sulla società e su Patrizia Testa, alla quale non si può certo chiedere di più di quanto già dà e ha dato. Se la città vuole far alzare l’asticella, lo dimostri. Altrimenti, con grande realismo, guardiamoci attorno e vedremo che l’unica squadra che da una decina d’anni è tra i professionisti è la Pro Patria”.

La sfera di cuoio: qui Varese

Si riparte anche a Varese dove, come a ogni inizio di stagione, non mancano né le ambizioni e neppure le incognite legate allo storico impianto ai piedi del Sacro Monte. E chi conosce bene il mondo biancorosso è Francesco Mazzoleni, firma di Varesenews e conoscitore anche dei mondi calcistici del resto del Varesotto: Solbiatese, Varesina e Saronno comprese. “La retrocessione in Eccellenza del 2023 è stato un punto di reset per il Varese che, dopo il ripescaggio in Serie D ha affrontato un’annata positiva in ottica ricostruzione e ripartenza. Il lavoro svolto da mister Corrado Cotta e dal Direttore Sportivo Davide Raineri ha portato a un terzo posto finale nel Girone A, concluso con la sconfitta ai playoff. Poco male, visto il valore effimero della post–season di categoria che non mette in palio la promozione. E per la stagione 2024–2025 i dirigenti biancorossi, con Giovanni Rosati inserito nell’organico a fianco del padre Antonio e l’ingresso in società di Massimo Foghinazzi per il settore giovanile grazie alla collaborazione con il Gavirate, sono i punti dai quali ripartire a livello societario. La squadra, affidata ai nuovi Roberto Floris e Antonio Montanaro, rispettivamente mister e Direttore Sportivo, entrambi provenienti dal Bra, è stata allestita per un campionato ambizioso. La speranza dei tifosi varesini è quella di riassaporare al più presto la Serie C e si aspettano che questo possa essere l’anno giusto. Resta però l’incognita stadio”.
Mazzoleni sugli altri campi: “Se il Varese cerca di tornare tra i professionisti, un gradino sotto, in Eccellenza, ci sono due piazze particolarmente ambiziose per la prossima stagione. Solbiatese e Fbc Saronno proveranno a vestire i panni delle protagoniste per ritornare nella massima serie dei dilettanti. L’estate è stata calda per le due piazze con colpi di mercato importanti e società che si aspettano un salto di qualità dall’ultima stagione. La Solbia ha sfiorato la promozione dalla via della Coppa Italia, ma è stata sconfitta in finale, quest’anno però in casa nerazzurra il campionato sarà in primo piano. Anche Caronnese, Sestese e Vergiatese proveranno a farsi notare in una categoria che negli ultimi anni è cresciuta per tasso tecnico ed emozioni”.

Il pallone “bislungo”

“Vedere quanto sono maturati i nostri giovani che l’anno scorso hanno ottenuto una salvezza all’ultima partita”. A fissare l’obiettivo del Rugby Varese è Paolo Carbone, ex giocatore e penna de La Prealpina quando c’è da andare in meta. “Molto dipende dal girone in cui saremo inseriti – spiega – i nostri ragazzi dopo due anni difficili possono mettere in campo la loro maturità. Salvezza tranquilla per proseguire con la crescita del gruppo e lavoro sulla base. Qui Varese, con Tradate, Valcuvia e Ranco darà vita anche alla Under 18. Questo consentirà di far crescere i giovani che poi potranno fare il salto nelle prime squadre delle rispettive società”.  

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