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È un dato di fatto, confermato dagli operatori di settore: le settimane che seguono la pausa estiva sono tra quelle in cui si registra il maggior numero di iscrizioni in palestra, a corsi per l’allenamento fisico o a sessioni di personal trainer. La vera sfida però è quella di trovare i giusti stimoli per avere continuità e non mollare magari già prima di Natale. Ecco qualche consiglio da esperti, preparatori e atleti professionisti o che affiancano ad un’intensa pratica sportiva un altrettanto impegnativo ruolo nel mondo del lavoro 

‘‘Settembre è il mese in cui le palestre fanno il boom. Soprattutto dopo l’inizio della scuola, i bambini sono impegnati e i genitori colgono l’occasione per ritagliarsi del tempo. Si iscrivono in palestra, magari seguiti da un personal trainer, ma poi arriva Natale e ciao allenamento”. È così che racconta il tipico trend che si presenta a partire dal rientro dalle vacanze estive, Lisa Garavaglia, personal trainer e corsista in diverse palestre del territorio. “Un secondo boom si ha tra gennaio e marzo con coloro che si vogliono preparare per la prova costume, ma poi si verifica un nuovo calo in estate, dovuto al troppo caldo. Il problema è proprio questo – sottolinea Lisa –. L’allenamento dovrebbe essere una piacevole routine, non un percorso altalenante. Quello che dico sempre è che bisogna appassionarsi. Non solo alla palestra, ma, in generale, ad una qualsiasi attività che ci mantenga in movimento e che possa giovare alla nostra salute fisica e mentale. La voglia iniziale c’è, ma, dopo poco, spesso, molti abbandonano perché non hanno un punto di riferimento che faccia loro da stimolo. Ecco perché può essere d’aiuto un personal trainer. Ci vuole costanza. I risultati si vedono nel tempo”.

D’accordo con lei, anche Simone Moretti, tra i titolari dell’Athletix Training Lab di Varese: “Abbiamo aperto a ottobre 2023, quindi, è la prima volta che affrontiamo l’anno col cappello di direttori di una palestra ma, in base alla mia esperienza, sempre in questo settore, posso dire che settembre rientra tra quei mesi in cui si verifica un vero e proprio aumento delle iscrizioni, insieme a gennaio, in cui ci si vuole rimettere in forma dopo le feste natalizie, ma anche aprile e maggio in vista dell’estate. Il trend in un’attività come la nostra è questo, ma mollare il colpo prima di Natale e poi riprendere non funziona. L’importante non è quante volte ci si allena, ma la determinazione nel mantenere un intervallo regolare tra un allenamento e l’altro. Siamo in un mondo del tutto e subito, ma certe cose hanno bisogno di tempo. Veniamo da un periodo di pandemia che ha influenzato molto anche il modo di fare attività fisica. Ecco perché, ad esempio, noi ci siamo adeguati nel proporre la prenotazione della palestra anche solo per un’ora”. 

E che ci voglia pazienza oltre che costanza, lo sa molto bene anche Francesco Lenotti, per gli amici Cecco, che per una vita ha fatto il preparatore atletico, anche per la Pallacanestro Varese ai tempi del mitico scudetto della stella nel 1999: “Ho fatto una vita nello sport, non solo nella pallacanestro, ma anche nel rugby e nel mondo delle regate dal 2004 al 2007 per la Coppa America di vela che si è tenuta nel mare di Valencia, in Spagna. Nella mia esperienza ho avuto la fortuna di allenare degli atleti veri. Un preparatore può essere bravissimo, ma poi dall’altra parte ci deve essere il talento e la volontà di raggiungere un obiettivo. Stessa cosa vale per chi si allena in palestra, semplicemente per tenersi in forma. Ci si può far seguire dal personal trainer, ma poi ci deve essere la motivazione. E soprattutto bisogna darsi tempo. Il problema grosso di chi a settembre vuole ricominciare è la fretta. Lo sport fatto senza dare progressività al carico di lavoro può creare anche dei danni al corpo. Per questo, all’inizio, come in tutte le cose, bisogna farsi seguire da un maestro. Ed è proprio in una guida, un personal trainer, un allenatore che possiamo trovare la spinta giusta”. 

Un incoraggiamento che può essere generato, perché no, anche da una persona cara con cui condividere l’attività sportiva. E se sono sorelle o fratelli, con la stessa passione per lo sport, ancora meglio. Lo raccontano le gemelle Troiani di Busto Arsizio, campionesse dell’atletica leggera italiana, che vantano diverse presenze tra Giochi Olimpici, campionati europei e mondiali, oltre che una serie di vittorie nel palmares, tra cui la più prestigiosa nella staffetta 4x400 del Campionato Italiano assoluto che si è svolto nel 2021 a Rovereto. Occasione, quest’ultima, in cui hanno stabilito il record italiano per Società, che tutt’ora detengono: “Ci alleniamo insieme, con lo stesso allenatore, fin da quando eravamo piccole. La condivisione è molto importante, specialmente per chi fa sport per un proprio benessere. Ancora di più che per noi atleti professionisti. O con il personal trainer che sprona o con amici che allietano, allenarsi con qualcuno credo sia sempre vantaggioso – sottolinea Virginia Troiani, tornata da poco dalle Olimpiadi di Parigi –. Poi c’è sempre chi preferisce allenarsi da solo, ma in questo caso, talvolta, c’è il problema che, senza un programma preciso, si esagera all’inizio e poi pian piano si lascia andare. Il boom dopo Natale e prima dell’estate è un classico, ma così non si vedono dei risultati costanti. Non a caso gli abbonamenti annuali nelle palestre non vanno più di moda”.

“La condivisione è molto importante, specialmente per chi fa sport per un proprio benessere. Ancora di più che per gli atleti professionisti. Allenarsi insieme ad amici o colleghi può aiutare”

Inoltre, come aggiunge Serena Troiani, “l’attività fisica non deve essere percepita come una costrizione ma bisogna dirsi ‘vado in palestra perché fa bene’. Una caratteristica fondamentale per rendere nello sport è la motivazione intrinseca che ci deve essere, indipendentemente che si faccia per piacere personale o per raggiungere un obiettivo estetico o sportivo. Bisogna trovare all’interno di se stessi il motivo per ritagliarsi del tempo per il proprio benessere psicofisico. All’inizio magari si fa fatica, ma poi diventa un’abitudine. Lo sport non deve essere sfiancante, ma un modo per scaricare il corpo, creare un po’ di adrenalina e di endorfine, un modo per sentirsi bene durante la giornata. Per questo è importante essere flessibili e aperti alla condivisione”. 
È vero anche, però, che ripartire con tutti gli impegni che prevede settembre non è semplice. Ecco perché, come sottolinea Alexandra Troiani, “il consiglio per tornare a svolgere attività sportiva è quello di farlo in maniera progressiva. Da una passeggiata ad una corsetta fino ad un allenamento più strutturato. Come in tutte le cose ci sono delle difficoltà, in termini di infortuni o di cali emotivi, oltre che nell’incastrare tutti gli impegni, ma una grande dedizione nello sport, offre talmente tanta disciplina e caparbietà che aiuta a rendere di più anche nello studio e nel lavoro. A prescindere dall’attività lavorativa, un momento per sé stessi va ritagliato e, perché no, magari uscendo di casa prima alla mattina. L’importante, però, è saper accettare i cambiamenti e i bisogni del corpo, le forze possono calare ed è giusto regolarsi in base a questo”. 

A confermare l’importanza di ascoltare il proprio corpo è Emanuela Baggiolini che, oltre ad essere Responsabile dell’Area Eventi di Confindustria Varese, è anche una campionessa di atletica leggera, nei 400 e 800 metri e nei 400 metri ostacoli, con una serie di medaglie nel palmares. Sono un esempio i terzi posti del 2001 e 2003 ai Campionati Italiani assoluti, a cui ha fatto seguito la convocazione in nazionale, ma anche i diversi titoli mondiali ed europei a livello master, come quello raggiunto quest’anno in Polonia o il secondo posto ai mondiali di GÖteborg di quest’estate. “È da quando ero alle elementari che faccio sport. Ormai pensare per obiettivi e curare ogni dettaglio è per me una forma mentis – precisa Emanuela –. I sacrifici ci sono, ma poter lavorare su se stessi con costanza cercando sempre di migliorarsi verso nuove sfide, credo sia un gran privilegio. Sta proprio nella cura del percorso, in ogni singolo allenamento vissuto con dedizione e divertimento il vero arricchimento. Il segreto? Amare ciò che si fa. Se dovessi dare un consiglio ai giovani che non praticano alcuna attività nel tempo libero, direi loro di scoprire la propria passione, qualcosa che li entusiasmi. Che sia uno sport o un’altra attività, ma di svegliarsi ogni giorno desiderosi di raggiungere uno scopo e inseguire un sogno con tenacia e coraggio. Ciò genera un’energia che si autoalimenta e che contamina positivamente tutti gli aspetti della nostra vita, oltre quello sportivo, rendendoci persone più consapevoli e in continua crescita”. 

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