Le traiettorie di sviluppo dell’AI nella manifattura

Nuove frontiere su cui l’I-FAB dell’ateneo accompagna le aziende, anche in stretta collaborazione, con Confindustria Varese e Servizi Confindustria Varese

‘‘Con le tecnologie di Intelligenza Artificiale attualmente disponibili, le imprese dovrebbero investire principalmente in due ambiti. Il primo è quello degli agenti AI, elementi in grado di eseguire in autonomia delle mansioni ripetitive. Un metodo intelligente e che, potenzialmente, potrebbe rivoluzionare i software per la gestione della produzione, della logistica e della supply chain. Dall’analisi dei documenti, alla gestione dei dati, fino alla trasformazione in informazioni utili all’azienda. Il secondo, fondamentale, riguarda l’integrazione dell’automazione industriale con questa tecnologia”. Una perfetta combinazione, insomma, tra uomo e impianti produttivi. La macchina fornisce insight e il personale addetto li interpreta e capisce in che modo utilizzarli.

A tratteggiare le traiettorie future di sviluppo dell’AI per l’industria manifatturiera è Tommaso Rossi, professore e Direttore della scuola di ingegneria industriale e dell’I-FAB dell’Università LIUC. Quanto le aziende conoscono questa tecnologia? In che modo possono integrarla nei processi produttivi? Sono consapevoli delle potenzialità? Quali sfide, o limiti, devono superare? Sono queste le domande a cui cerca di rispondere, attraverso il proprio know-how e la formazione manageriale, il laboratorio 4.0 dell’ateneo di Castellanza. Anche in stretta collaborazione con Confindustria Varese e Servizi Confindustria Varese, come avvenuto recentemente nell’ambito di un progetto finanziato dal fondo interprofessionale Fondirigenti, volto alla formazione sul campo e alla sperimentazione di nuove applicazioni dell’AI in azienda.

“Molte imprese sentono parlare di Intelligenza Artificiale. Poche, però, ne comprendono davvero le opportunità – informa il professor Rossi –. Per questo motivo, e grazie alle competenze in capo al nostro laboratorio, abbiamo deciso di proporre un tipo di formazione esperienziale. Partendo da una base teorica, in aula e adottando, successivamente, un approccio di coaching”. La tecnica è stata quella di mettere le mani in pasta. “Solo in questo modo è possibile approfondire una tematica così complessa”, tiene a precisare il Direttore dell’I-FAB. Un percorso formativo che mira a costruire un linguaggio comune sulle tecnologie emergenti e a sviluppare prototipi di applicazioni di machine learning che le aziende possono sperimentare e implementare nelle proprie attività produttive. Per prima cosa, il team del laboratorio 4.0 dell’ateneo ha cercato di capire quali fossero i problemi e le necessità delle imprese e, in secondo luogo, si è passati alla fase operativa. Quella di sviluppo, progettazione e sperimentazione. Un metodo semplice: attività di brainstorming con esperti, individuazione di criticità aziendali e soluzioni di AI per risolverle. “L’Intelligenza Artificiale non pone rimedio a tutti i problemi – sottolinea il professore della LIUC –, ma se si conosce ciò che può e non può fare, allora sì che può diventare una risorsa efficace”.

A fare da ponte tra il sapere innovativo dell’Università e i fabbisogni delle realtà manifatturiere del territorio, è stata Servizi Confindustria Varese: “Il ruolo della nostra società di servizi è stato quello di porci come facilitatore tra le necessità delle imprese, le competenze della LIUC e gli strumenti di finanziamento con l’utilizzo dei fondi interprofessionali – afferma Giorgia Munari, Presidente di Servizi Confindustria Varese e Vicepresidente di Confindustria Varese –. Abbiamo adottato un approccio pragmatico, chiedendoci in che modo fosse possibile supportare le aziende”. Da questo punto di partenza, la decisione di collaborare con il laboratorio di Castellanza, con un obiettivo molto preciso, come specifica Munari: “Offrire alle imprese dei tool che, attraverso l’implementazione di tecnologie di AI, riuscissero ad ottimizzare ed efficientare i processi aziendali. Il riscontro di questa iniziativa è stato molto positivo. In particolare, è stata gradita la modalità proposta di affiancare alla teoria, sessioni pratiche. Ma soprattutto, le aziende hanno apprezzato la sostenibilità dell’investimento, grazie all’utilizzo dell’Avviso 1/2024 di Fondirigenti”.

La collaborazione con LIUC su queste tematiche, e non solo, è solida e sono già in cantiere diverse iniziative ed investimenti. “Per fare un esempio, abbiamo supportato una quindicina di imprese varesine nella presentazione di piani formativi utilizzando l’Avviso 1/2025 di Fondirigenti, per dare continuità al lavoro di squadra della precedente edizione”, precisa Munari. Tra le progettualità future a cui sta lavorando l’I-FAB dell’Università di Castellanza, c’è lo sviluppo di un agente AI in grado di generare modelli di simulazione per i magazzini a partire da comandi in linguaggio naturale. “L’obiettivo – conclude il professor Tommaso Rossi – è quello di permettere alle aziende di testare scenari, come l’introduzione di nuove automazioni, senza bisogno di esperti di simulazione”.

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