Prodotti, progetti e processi: le imprese della provincia puntano sulla sostenibilità. Lo confermano due prestigiose analisi: l’ultimo rapporto Greenitaly e la classifica pubblicata da Forbes sulle imprese sostenibili. Di queste, 6 su 100 sono varesine

Plastica alla canapa, packaging al mais, tessuti di pet riciclato o al caffè. Potremmo andare avanti giorni ad elencare i prodotti creativi che l’industria varesina continua a ricercare e sviluppare per rendere la propria produzione sempre più sostenibile. Non basterebbe, però, perché l’attenzione al green non riguarda solo singoli progetti curiosi, ma caratterizza i processi nel loro complesso, il modo di lavorare nella sua interezza, la gestione completa della vita della comunità aziendale – dalla semplicissima attenzione alla raccolta differenziata, per intenderci – a progetti che comportano risparmi energetici e di materiali importanti, permettendo, a loro volta, in un circolo virtuoso, di creare le risorse per avviare ulteriori iniziative ad hoc. Una cultura vera e propria, quindi, che permea un po’ tutte le imprese e i settori, partendo da un punto di vista relativamente nuovo: sostenibilità è un concetto ampio che include sia la declinazione economica, sia quella ecologica per un obiettivo unico che è quello del ben-essere delle persone, delle imprese e della società. E Varese, anche in questo, è terreno particolarmente fertile. Un terreno verde appunto.

Lo conferma l’ultimo rapporto GreenItaly 2021, dall’eloquente titolo “Un’economia a misura d’uomo per il futuro dell’Europa”, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne. Un’analisi, giunta alla 12esima edizione, per “fare il punto, con dati e storie, sulla situazione della green economy in Italia e sui suoi punti di forza”. “Il rapporto – si legge nella prefazione - conferma il rafforzamento delle tendenze emerse negli anni passati in una parte importante del sistema produttivo italiano in merito alla possibilità di fare della sostenibilità ambientale il volano di una nuova ed innovativa economia (...) L’Europa sembra aver imboccato con decisione questa strada fin dai primi passi della Commissione guidata da Ursula von der Leyen e l’ha resa ancora più forte basando la risposta alla crisi prodotta dalla pandemia con il Next Generation EU su tre pilastri: coesione, transizione verde e digitale”.

Green economy ed economia circolare sono, quindi, ormai, universalmente considerati il cuore della nostra sfida per il futuro. Crescono le imprese che scelgono modelli sostenibili e aumentano la loro competitività con effetti positivi su fatturato, export e occupazione. E il rapporto conferma con dati e storie perché l’Italia si posizioni tra le principali economie green d’Europa. E Varese? Dal documento emerge, in particolare, una buona posizione in termini di incidenza delle imprese che investono in tecnologie green. La provincia si classifica, infatti, tra le 16 in cui la quota d’investimento supera il 50% del totale e tra le prime 20 per valore assoluto delle imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2016– 2019 e/o investiranno in prodotti e tecnologie green. In particolare, la nostra provincia si posiziona seconda per incidenza percentuale delle aziende green sul totale delle imprese del territorio e settima per valore assoluto.

Il rapporto poi sottolinea il ruolo delle azioni di rete su tutto il Varesotto, che hanno l’obiettivo di sperimentare pratiche di connessione tra domanda e offerta di materiali pre e post consumo da rigenerare. Tra queste, quelle condotte dall’Unione degli Industriali della Provincia Varese e dal Centrocot (Centro Tessile Cotoniero) di Busto Arsizio attraverso il progetto ENTeR - Expert Network on Textile Recycling. Realizzato grazie al cofinanziamento dell’Ue nell’ambito del programma Interreg Central Europe, ENTeR ha sviluppato un sistema per valorizzare i rifiuti tessili industriali mediante una piattaforma on-line (M3P) per l’abbinamento di “materiali, rifiuti e tecnologie per il riciclo” e dando vita a 9 casi pilota.

Non stupisce, quindi, nello sfogliare la classifica della prestigiosa rivista Forbes “Quali sono le 100 eccellenze italiane nel campo della sostenibilità” di ritrovare anche qui dei nomi del made in Varese. La graduatoria conta 100 imprese eccellenti italiane rientrate a pieno titolo nella classifica stilata da Credit Suisse e Kon Group, selezionate tra le candidate alla prima edizione del Sustainability Award, tutte dotate di rating Esg emesso da Altis Università Cattolica e da Reprisk. Sono ben sei le imprese rientrate nella classifica: Eurojersey (con il Gruppo Carvico), Comerio Ercole, Dama, Mondorevive, Roda, Yves Rocher Italia. Un buon 6%, che dimostra una volta ancora l’attenzione al tema della sostenibilità del territorio e che, curiosamente, coinvolge imprese di settori molto diversi tra loro a conferma che ogni azienda può muoversi bene in questo percorso, indipendentemente dal proprio core business. 



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