Varese-chiama-Cina

Il Paese del Dragone, un vero e proprio gigante, è sempre più presente nella nostra quotidianità. Ma perché la capitale del Sol Levante ci attira così tanto? Quali sono le reali opportunità commerciali per la provincia all’ombra delle Prealpi? 

Parlando di Cina dobbiamo necessariamente cambiare unità di misura e parametri dimensionali. La Cina è un “gigante”. Lo è per superficie: è il quarto Paese più esteso al mondo. Lo è per popolazione: è il primo Paese al mondo e gli abitanti della sola area urbana di Pechino sono circa un terzo dell’intera popolazione italiana. Lo è per capacità di produrre e generare ricchezza: è il secondo Paese per PIL dopo gli Stati Uniti, con tassi di crescita negli ultimi anni ben al di sopra delle economie avanzate. È quindi inevitabilmente uno dei principali partner per gli scambi commerciali della provincia all’ombra delle Prealpi. Nel 2018 la Cina è stato il terzo mercato di approvvigionamento della provincia di Varese, con un import pari a 634 milioni di euro. Tra i principali prodotti che sono stati importati elettrodomestici, prodotti elettronici, chimici e macchinari. Ma la Cina rappresenta anche un’importante opportunità di sbocco per i prodotti made in Varese: le esportazioni dalla provincia verso la Cina hanno superato i 400 milioni di euro, ponendo questo Paese all’ottavo posto tra le destinazioni dell’export generato dal territorio.

Tra i principali prodotti esportati macchinari, altri mezzi di trasporto, ma anche beni di consumo quali abbigliamento e pelletteria. È un’opportunità con un ulteriore potenziale di espansione: l’export varesino verso la Cina è cresciuto del 5,1% tra il 2018 e il 2017, ma è soprattutto nel prossimo futuro che potrebbero esserci ulteriori sviluppi. Sta, infatti, crescendo sia il reddito pro-capite cinese che la classe benestante, ovvero i nuovi consumatori di beni: la Cina svetta su tutti i Paesi emergenti sia per consistenza attuale della classe benestante (circa 175 milioni di persone) che per l’incremento atteso di “nuovi ricchi” nei prossimi cinque anni. Insomma, il “gigante” cinese sta ancora crescendo e con lui anche le opportunità per il nostro territorio, in particolare per coloro che sapranno interpretare i diversi gusti e modelli di consumo “china style”. 

 

 

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