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Ammontano a 224 milioni di euro le esportazioni verso l’Australia, che la provincia di Varese ha totalizzato nel corso del 2023: il +35,3% rispetto al 2022. Una cifra, questa, che fa salire di posizione lo Stato dell’Oceania nella scala delle destinazioni dell’export varesino: dal 16esimo posto del 2022, con 166 milioni di euro di esportazioni partite dalla provincia (l’1,4% del totale), al 15esimo nel 2023, coprendo l’1,8% delle esportazioni made in Varese.

L’evento della Cciaa di Varese a Milano

Sono 32 i miliardi di dollari generati all’anno dall’industria sportiva australiana. Un mercato, questo, a cui guardano le imprese del Varesotto che verso l’Australia, nel 2023, hanno registrato in totale 224 milioni di euro di esportazioni: il +35,3% rispetto al 2022

A confermare il crescente interesse per il mercato australiano sono le stesse imprese varesine associate a Confindustria Varese, che sotto la spinta dell’Area Estero dell’Associazione, hanno partecipato ad un evento sulle opportunità di business nel settore sportivo australiano, con particolare riferimento alle future Olimpiadi di Brisbane 2032.

Un appuntamento organizzato dalla Camera di Commercio di Varese in collaborazione con Austrade (Australian Trade and Investment Commission), AIBA (Australian Italy Business Association) e il patrocinio del Consolato Generale d’Australia di Milano e dell’Australian Institute of Sport European Training Centre (da anni presente sul territorio varesino con l’hub di Gavirate), nella cornice del 31° piano di Palazzo Pirelli di Regione Lombardia.

 

 

La voce delle imprese

Un valore, quello dello sport, che per l’Associazione confindustriale delle imprese varesine, rappresenta uno di quei pilastri che competono alla valorizzazione del territorio, tanto da rientrare all’interno del Piano Strategico #Varese2050 per lo sviluppo del fermento imprenditoriale e non solo.

A confermare il crescente interesse delle imprese varesine verso il mercato australiano sono i dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Varese e le testimonianze delle stesse aziende durante l’evento organizzato in Regione Lombardia dalla Camera di Commercio varesina, sulle opportunità di business che possono offrire i Giochi Olimpici di Brisbane 2032

A sottolineare, dal punto di vista aziendale, il valore dello sport e dei rapporti commerciali con l’Australia, è Morena Baggio, Global business development Manager di Centro Style Spa di Vedano Olona: “Siamo presenti nel mercato australiano da oltre vent’anni. L’Australia insieme alla Nuova Zelanda, rappresenta un mercato significativo in cui Centro Style è presente con dei buoni risultati. Siamo attivi tramite un business partner importante che ci rappresenta e fa da distributore dei nostri prodotti in tutto quel territorio. Per questo, quando è nata la possibilità di incontrare delle autorità australiane e poter cogliere degli spunti che possono nascere da un evento internazionale come le Olimpiadi, abbiamo pensato che fosse importante partecipare e che potesse essere un momento strategico per comprendere come migliorare la nostra presenza nel mercato australiano. Per Centro Style questa potrebbe essere l’occasione giusta per entrare nel mondo dei Giochi Olimpici. Sport non significa solo tempo libero, ma anche benessere della salute. Ecco perché nel corso degli ultimi tempi abbiamo ampliato la nostra gamma di prodotti con articoli mirati a questo settore. Le Olimpiadi australiane potrebbero essere per noi un’opportunità importante”. D’accordo con Morena Baggio di Centro Style anche Davide Brambilla, CFO del Gruppo Vibram, con sede ad Albizzate: “Vogliamo essere più presenti sul mercato australiano, vogliamo capire meglio come approcciarlo, come fare business in quel territorio e le relative opportunità. I Giochi in Australia possono essere un’occasione da valutare”.

Ma non sono solo Centro Style e Vibram a dimostrare interesse verso l’industria sportiva australiana e, in particolare, verso le Olimpiadi di Brisbane 2032. Tra le altre realtà imprenditoriali varesine, anche La Giardiniera Srl di Venegono Inferiore e Danor Srl di Monvalle, attive nel settore dell’occhialeria, Tiba Tricot Srl di Castellanza e Wegal & Tricotel Spa di Saronno, nomi del settore tessile e abbigliamento, e Helitaly di Cislago, attiva nel settore dei trasporti in elicottero e jet privato.

 

 

Quanto vale lo sport in Australia

A confermare il peso dell’industria sportiva australiana è Fiona de Jong, direttrice dell’Australian Institute of Sport European Training Centre: “Il mondo dello sport in Australia genera oltre 32 miliardi di dollari di indotto economico all’anno e anche nel prossimo decennio, tramite 16 grandi eventi già pianificati, continuerà a presentare significative opportunità commerciali”.

Ma non solo. Secondo i dati di Ausplay, l’indice australiano sulla partecipazione allo sport e all’attività fisica, l’82% degli australiani ritiene che lo sport faccia bene alla salute e al benessere; il 68% dei bambini, da 0 a 14 anni, fa sport al di fuori della scuola, mentre il 62%, a partire dai 15 anni, partecipa ad attività legate al mondo sportivo; 3 milioni di australiani fanno volontariato ogni anno in questo settore e l’88% ritiene che l’attività sportiva sia utile per unire le comunità. Dati che inevitabilmente hanno delle ricadute economiche. 

Numeri di un settore che, secondo la lente sportiva australiana, andrà a modificarsi nel corso dei prossimi decenni tramite l’adozione di nuove tecnologie, la crescita di nuovi sport attorno alla realtà aumentata, alla realtà virtuale e degli e-sport, ma anche grazie ad una sempre più attenzione verso i divari generazionali e sociali oltre che ai temi quali l’inclusione, le diversità e la sostenibilità.

Questo perché, come sottolinea Maria Pia Sacco, Consigliere e Segretaria dell’Australia Italy Business Association, “la sostenibilità sociale negli eventi sportivi è molto importante tanto che le imprese, non solo australiane, ma anche quelle italiane, di certe dimensioni, che operano in Australia, sono chiamate ad indicare quali siano le procedure di tutte le attività che svolgono per evitare i rischi e gli impatti negativi sui diritti umani, che possono derivare. È un tema che ha sempre più un ruolo centrale per cui è necessario che le imprese comprendano come la responsabilità sociale sia un’opportunità e un vantaggio competitivo”.

In Australia come in Italia. “Ci sono dei dati che vanno sottolineati – evidenzia Raffaele Cattaneo, Sottosegretario di Regione Lombardia con delega alle Relazioni Internazionali –. Nel nostro Paese lo sport permette uno straordinario risparmio sulla spesa sanitaria che è stato stimato in 5,6 miliardi di euro all’anno, circa il 5% del totale della spesa sanitaria. Anche per questo riflesso vogliamo incentivare l’attività sportiva. Così come è importante il volontariato legato allo sport che si stima generi un impatto di 2 miliardi e mezzo l’anno, ovvero lo 0,6% del PIL totale. Senza dimenticare l’impatto sull’economia generato dai grandi eventi sportivi. Le Olimpiadi di Milano Cortina 2026, ad esempio, si stima avranno un impatto di 14 miliardi di euro di indotto totale e 2 miliardi e mezzo che si protrarranno sul PIL del 2028. Ci sono tante collaborazioni sul territorio con le istituzioni australiane, tra queste ricordo l’eccellente esempio rappresentato dall’Australian Institute of Sport di Gavirate. Mi auguro che tanti altri Paesi possano prendere spunto da questo investimento australiano sul nostro territorio ma soprattutto che possa crescere nel tempo e aprirsi sempre di più alla comunità. Sarebbe un peccato tenere nascosta una gemma così preziosa”.

I numeri dei rapporti commerciali Varese-Australia

A scattare la fotografia sul trend degli scambi commerciali Varese-Australia, il Centro Studi di Confindustria Varese con un’elaborazione dedicata sulla base degli ultimi dati Istat disponibili.  

Nel 2023 la provincia di Varese ha totalizzato 224 milioni di euro di esportazioni verso l’Australia: il +35,3% rispetto al 2022.

A contribuire a questa crescita dell’export nel territorio australiano, tra il 2022 e il 2023, sono diversi settori: da quello dei macchinari e delle apparecchiature (32,1 milioni di euro) a quello dei prodotti alimentari (29,7 milioni di euro), dei prodotti chimici (9,8 milioni di euro), degli articoli in gomma e materie plastiche (9,4 milioni di euro), dei settori delle apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (8,9 milioni di euro), dei computer e dell’elettronica (7,4 milioni di euro), fino a quelli dei prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (6,9 milioni di euro), degli articoli di abbigliamento (5,7 milioni di euro) e degli autoveicoli (5,2 milioni di euro).

A fare la parte del leone, però, è il comparto degli aeromobili, dei veicoli spaziali e dei relativi dispositivi, con 82,3 milioni di euro di esportazioni: numeri, questi, che fanno volare l’export varesino del settore aerospaziale, destinato all’Australia, ad un livello 5 volte più alto dell’anno precedente (16,3 milioni di euro nel 2022).

 

 

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