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Compie 100 anni la F.I.N.A. Srl di Germignaga. Un piccolo gioiello dell’industria tessile del Varesotto, incastonato tenacemente nelle valli del Luinese da dove lavora per le collezioni intimo delle più importanti case di moda di tutto il mondo

Giancarlo Rossi ha 86 anni e con le figlie manda avanti la sua azienda che di anni ne compie 100: è nata quando ancora i treni andavano a carbone, mentre oggi li muove la “rete”, ma i corsetti già spopolavano fra gli indumenti femminili. 
Un’intuizione saggia quella di Carlo Rossi, nonno di Giancarlo, che un secolo fa assieme a pochi dipendenti mise in piedi la Fabbrica Italiana Nastri ed Affini, una Srl che oggi dà da lavorare a 25 persone ed ha clienti in tutto il mondo. Ma è l’Italia il mercato principale di questa azienda del Luinese che fornisce da sempre ganci e nastri per l’abbigliamento intimo per signora. Un accorgimento “meccanico” legato a indumenti indiscreti, che devono essere comodi nel venir allacciati, eleganti da guardare e non perdere mai maneggevolezza.
Da questa azienda in località Premaggio di Germignaga escono una decina di milioni di pezzi l’anno prodotti con macchinari all’avanguardia. 

“Acquistiamo i gancetti in metallo da un’azienda di Monza, che lavora in pratica solo per noi: un ottimo fornitore in grado si stare al passo con la moda. I metalli possono essere rivestiti di materiale sintetico, o bruniti. In questi ultimi è molto apprezzato il colore dorato, e noi dobbiamo stare al passo coi tempi - spiega l’imprenditore -. Il nostro compito è di fissare questi ganci al supporto di tela o a interi nastri di tessuto che poi il cliente decide di tagliare a seconda delle esigenze del capo che verrà proposto al pubblico”.

I primi telai acquistati nel 1918 erano originariamente destinati al confezionamento di nastri per corsetteria in cotone. Poi arrivarono anche il nylon, il poliestere, il rayon: tutte fibre che oggi vengono impiegate. Nel 1953 venne acquistato un primo gruppo di macchine da cucire per l’applicazione automatica di ganci ed asole su nastro di tessuto tagliato. Le agganciature per busti e reggiseni diventarono presto il cavallo di battaglia dell’azienda che nel 1975, nel piano di aggiornamento tecnologico, fu tra le prime industrie nel mondo ad installare un impianto per la saldatura ad ultrasuoni del nastro con ganci, sollevando i confezionisti dal gravoso, nonché costoso procedimento del taglio e dell’orlatura dei pezzetti di nastro da applicare alla coda del reggiseno.

Negli stabilimenti di Germignaga si producono agganciature pronte per l’applicazione, in centinaia di tipi e colori secondo le richieste dei brand di intimo come La Perla, Pompea, Calzedonia, Parah, Triumph, Emilio Pucci, D&G, Armani, Louis Vuitton e Versace

Oggi queste macchine hanno raggiunto un livello di automazione veramente eccezionale e F.I.N.A. è l’unica produttrice in Italia di questo articolo e tra le più importanti in Europa. I macchinari sono realizzati da un’azienda Svizzera. Negli stabilimenti di Germignaga si producono agganciature pronte per l’applicazione, in centinaia di tipi e colori secondo le richieste della clientela costituita da brand di intimo di fascia alta come La Perla, Pompea, Calzedonia, Parah, Triumph e Maison di moda come Emilio Pucci, D&G, Armani, Louis Vuitton e Versace.
Marchi importanti: ma è capitato di riconoscere qualche diva del cinema coi gancetti marchiati F.I.N.A.? “Ma certo che è capitato, nei film, in televisione e sulle passerelle durante le sfilate di intimo: gran parte di questi indumenti sono chiusi con gancetti prodotti da noi”, racconta Giancarlo con passione, che si trasforma in un orgoglio palpabile quando parla di un luogo mitico, vero tempio della creatività umana: il MoMa. Al Museum of Modern Art di New York è difatti esposto un nastro realizzato con telaio jacquard negli anni ‘30 e ‘40 e uscito proprio dalla F.I.N.A.: “Eravamo gli unici al mondo a farlo, in quegli anni. E il nostro lavoro è stato premiato inserendo questo oggetto nella prestigiosa collezione del Museo”. Traguardi che arrivano da grandi intuizioni e selezione rigorosa delle materie prime. È questo il segreto di una longevità aziendale che ha portato F.I.N.A. a ricevere il premio per un secolo di attività durante l’Assemblea Generale 2018 dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. 
Una meta raggiunta grazie alle persone. Alla loro formazione continua. Dipendenti che si potrebbero definire “casa e bottega”. Una bottega, però, leader mondiale. “I nostri dipendenti arrivano tutti dal Luinese: giovani che dopo le scuole superiori formiamo in azienda e che rimangono a lavorare con noi per una vita”.

Proprio come Adriano Rinaldin, che il 30 maggio è andato in pensione dopo 42 anni di lavoro in F.I.N.A. Entrò in azienda che era un ragazzo ed ha finito la carriera come capo reparto. Le sue mani hanno visto passare mode e collezioni che sono state il primo vestito per generazioni di donne in ogni continente: le aziende clienti vanno dagli Usa alle Filippine.
Un percorso del resto condiviso dallo stesso titolare che nel lontano 1945, e per i cinque anni successivi, frequentò a Bergamo l’unica scuola superiore di tessitura per cotone. 
“Quella più vicina era a Como, ma lì si imparava a lavorare con la seta. Quindi dovetti farmi cinque anni di collegio a Bergamo. E alla fine, nel 1950, presi in mano l’azienda”.
Storie d’altri tempi che si riflettono in un solido presente. Un quesito, però, sorge spontaneo: cosa verrà dopo il gancetto? “È una domanda che mio padre si è fatto per sessant’anni. E io la risposta forse ce l’ho: il gancetto per reggiseni è un oggetto irrinunciabile. E dopo il gancetto ci sarà ancora il gancetto”. 



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