A Saronno, più precisamente a Villa Gianetti, è possibile fare un giro nel salotto privato della grande soprano Giuditta Pasta, nel nuovo spazio museale a lei dedicato. Con oltre 600 tra oggetti, quadri, litografie, arredi e molto altro, appartenuti alla cantante

In punta di piedi, quasi per non far rumore, si entra nel salotto privato della grande soprano Giuditta Pasta, nel nuovo spazio museale a lei dedicato dal Comune di Saronno in Villa Gianetti. Un angolo fedelmente ricostruito della sua ultima dimora, dove la grande cantante lirica amava trascorrere momenti di riflessione cullata dai propri ricordi. La Divina, come fu chiamata quando il suo bel canto faceva impazzire gli amanti della lirica, era nata a Saronno il 26 ottobre 1797 e si sposò giovanissima con il tenore Giuseppe Pasta da cui prese il nome d’arte. Lo spazio a lei dedicato a Villa Gianetti è un percorso che si snoda lungo 5 ambienti che attraversano la sua vita di donna e di cantante lirica, svoltasi nella prima metà dell’800. Purtroppo, nel XIX secolo non esistevano ancora le registrazioni né i grammofoni ma le lodi e la fama della sua voce e della sua bellezza, oltre che della sua grande personalità, varcarono i confini europei arrivando fino a San Pietroburgo. Il suo repertorio si basò sulla produzione di Rossini, Bellini e Donizzetti e la sua voce era estesa dal registro di contralto a quello di soprano.

I suoi genitori erano di origine valtellinese e quando nacque Giuditta, abitavano a Lomazzo. Era bellissima, come confermano le cronache del suo tempo e soprattutto i numerosi ritratti, visibili nel museo saronnese. Un ovale perfetto, grandi occhi espressivi e un carattere dolce ma determinato. Stendhal dedica alla “Divina”, paragonata oggi alla Callas, un capitolo intero del suo libro “La vie de Rossini”, cedendo alla tentazione di tracciare un ritratto musicale del soprano e disse che mai ci fu impresa per lui più difficile. Scrisse anche: “La voce della signora Pasta ha una notevole estensione. Rende in modo sonoro il “La” sotto il rigo e innalza fino al “Do diesis” e anche fino al “Re acuto”. La signora Pasta ha il raro dono di poter cantare la musica per contralto come quella per soprano”.

Lo spazio dedicato a Giuditta Pasta a Villa Gianetti è un percorso che si snoda lungo 5 ambienti che attraversano la sua vita di donna e di cantante lirica, svoltasi nella prima metà dell’800

Particolarmente intenso fu il legame con Vincenzo Bellini che per Giuditta Pasta compose, su misura del suo talento, la Norma e la Sonnambula. Iniziò a cantare giovanissima a 18 anni e si sposò l’anno seguente. La sua formidabile carriera s’interruppe solamente per la nascita dell’unica figlia. Era un’epoca tormentata in cui il racconto dei librettisti famosi si esprimeva in sinergia alla grande musica composta sul pentagramma, scrivendo pagine di storia. Vincenzo Bellini, di cui si racconta fosse innamorato della cantante, modellò la sua Norma sulla personalità musicale della Pasta e lei cantò la celebre aria Casta Diva, sul proprio timbro musicale. La Divina, com’era chiamata, in occasione dell’interpretazione di Anna Bolena di Donizzetti, disse: “Incredibile, nella mente mi rimane il momento in cui con questa corona diventai Anna Bolena”. Anche questa corona è tra i reperti del museo di Villa Gianetti che ospiterà, in maniera permanente, la preziosa raccolta composta di 667 pezzi fra oggetti, quadri, litografie, arredi e molto altro, appartenuti alla cantante, separando la vita privata dell’artista da quella pubblica. Questo percorso museale, molto preciso e coinvolgente, è stato reso possibile grazie al collezionista milanese Giorgio Cavallari che ha donato l’intera collezione al Comune di Saronno e ci sono voluti due anni di minuzioso lavoro, portato a termine dall’ufficio Cultura del Comune coordinato dalla dottoressa Nasi e con la collaborazione preziosa di Andrea Germi.

La cantante era una donna intellettualmente impegnata anche nella politica e, considerando i tempi di allora, risalta la sua figura eclettica e molto attuale. Era un’epoca in cui era difficile che una donna potesse manifestare le sue convinzioni, le sue passioni e i suoi conflitti. La Pasta ci riuscì seguendo l’onda dei grandi autori del melodramma di allora, dei loro validi librettisti e ne fu la principale rappresentante. Nel 1838 rifiutò di esibirsi in occasione della discesa in Italia del nuovo imperatore Ferdinando I d’Austria e intrattenne rapporti con le principali figure del Risorgimento italiano.

Si racconta che di sua iniziativa inviò a Como 6 piccoli cannoni di sua proprietà per contribuire all’espugnazione della caserma San Francesco. Culmine di questo spirito passionario fu senz’altro la salita sulla vetta del colle Pizz di Brunate, dove il 23 marzo 1848 per festeggiare la cacciata degli austriaci, forse per la prima volta una donna issò in aria la bandiera tricolore. Per Rossini, la Pasta fu un’insuperabile interprete di ruoli leggeri e tragici come Desdemona nell’Otello o la maliziosa Rosina nel Barbiere di Siviglia. Durante il percorso museale, nella sala della Voce, c’è la possibilità di ascoltare in cuffia un approfondimento sulle vocalità di Giuditta Pasta, sulla base di ricostruzioni storiche. Questa eccezionale collezione è stata riconosciuta di particolare interesse dalla sovrintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia e con il patrocinio della Regione Lombardia e della Provincia di Varese.

In una delle sale al piano terreno di Villa Gianetti si potranno ancora organizzare, come in precedenza, matrimoni civili ma d’ora in poi ci sarà una presenza in più: il busto di marmo della grande cantante saronnese che farà da testimone alle nozze. Giuditta Pasta muore a Como, nella sua ultima dimora, il 1° aprile 1865. Saronno le ha intitolato nel 1990 il teatro cittadino a pochi metri dal celebre Santuario dedicato alla Madonna dei Miracoli.

 

Indirizzo e orari di apertura

 

Il nuovo spazio museale dedicato a Giuditta Pasta si trova a Villa Gianetti, via Roma 20, Saronno. Orari di apertura: martedi e giovedì, ore 15:00/18:00 – sabato e domenica ore 10:00/12:30, pomeriggio ore 15:00/18:00.
Ingresso gratuito. Viste guidate a pagamento e su prenotazione.
Tel. Villa Gianetti: 375 596 9767 -  collezionegiudittapasta@comune.saronno.va.it

 



Articolo precedente Articolo successivo
Edit