Marino Vago: "È importante che i giovani comprendando che iscrivendosi ai corsi per tecnici e operatori del tessile-moda possono scoprire un mondo di professioni affascinanti in grado di dare grandi soddisfazioni"

Nel settore Moda, in Italia, sono previste quasi 50.000 assunzioni nei prossimi anni, a fronte di un numero di iscritti ai corsi tecnici e professionali assolutamente insufficiente: c’è, quindi, grande disponibilità di lavoro qualificato per i giovani, in un settore economico che è tra i più importanti per tutto il Paese e che porta il made in Italy in tutto il mondo. Da questa analisi degli scenari futuri (ma non troppo) prende il via la massiccia campagna di orientamento di Sistema Moda Italia (SMI) verso le professioni della moda e in favore dell’iscrizione dei giovanissimi ai corsi degli istituti tecnici e professionali dedicati al settore. Obiettivo: aumentare il numero delle iscrizioni fin dalla prossima scadenza di gennaio 2020, per l’anno scolastico 2020-2021. “Vogliamo che diventi una consapevolezza anche da parte degli operatori della scuola (dei dirigenti, dei docenti orientatori, dei docenti tecnici) e soprattutto da parte di tanti giovani e delle loro famiglie, che iscrivendosi ai corsi per tecnici e operatori del tessile-moda possono scoprire un mondo di professioni affascinanti in grado di dare grandi soddisfazioni, anche economiche”, commenta il Presidente di SMI Marino Vago. Varesefocus parte, quindi, alla scoperta del settore tessile-abbigliamento varesino, visto da studenti, docenti e scuole. Ecco cosa ne pensa il Professor Daniele Marzagalli, Dirigente Scolastico dell’I.S.I.S. “Isaac Newton” di Varese.

Come sono i ragazzi?
È ingiusto e difficile assolutizzare e categorizzare. Ragionando comunque su casistiche tendenzialmente rilevanti in base all’esperienza quotidiana nel mondo della scuola, posso affermare con sicurezza, in estrema sintesi, che la situazione generale è difficile. Senz’altro, i ragazzi oggi vivono un sistema valoriale di profondo relativismo, di edonismo (“Si cui placet licet”), contraddistinto dal desiderio di realizzarsi al massimo con il minor sforzo possibile; vivono tendenzialmente in maniera opportunistica impegnandosi in investimenti a breve termine e spesso con profonda ingenuità rispetto al futuro ed alle relazioni interpersonali del tipo “usa e getta”, influenzati da disvalori amorali. Rispetto alle generazioni precedenti appaiono spesso avulsi da profondi ideali, indifferenti a ciò che li circonda che non sia di diretto e contingente interesse, emotivamente contingenti e sensazionalisti, troppo spesso maleducati o per lo meno ineducati. I modelli di riferimento sono diversi da quelli cui noi adulti ci siamo di norma riferiti. Le famiglie appaiono sempre di più educativamente fragili e non sono in grado di trasmettere fiducia e sicurezza, non sono punti di riferimento solidi ma esse stesse elementi di incertezza. Difendono a oltranza i figli di fronte alle difficoltà, tendendo a deresponsabilizzarli in troppe situazioni, nutrendo un intrinseco senso di colpa nei confronti dei figli maleducati. Poco senso del dovere, facili alla polemica, ostili alla gerarchia. L’insuccesso formativo ed educativo nasce oggettivamente da una famiglia debole e disgregata; una famiglia debole e disgregata in una società progressivamente brutalizzata, paradossalmente nella spasmodica ricerca del fashion dominano il “brutto” e il “cattivo” su vari fronti, l’anticonformismo che è divenuto metodo di conformismo primario. Fortunatamente esiste una minoranza ancora normale, che ci offre la speranza che mai deve mancare in un cambiamento di rotta generale. A onor del vero, gli studenti degli istituti tecnici e professionali come il mio sono più genuini per varie ragioni rispetto agli altri, quindi risultano ancora più facilmente formabili ad un’etica del lavoro funzionalmente efficace ed umanamente più sinceri e disponibili.

Daniele Marzagalli: "Le nostre diplomate ITIS non hanno le competenze dei vecchi periti tessili, bensì di ideazione e progettazione stilistica con una differente prospettiva"

Cosa li attrae?
Sempre generalizzando, li attrae soprattutto il successo, il guadagno, la notorietà ad ogni costo, un bisogno disperato di compagnia e condivisione. L’esagerato abuso dei social, figlio di tali sentimenti, offusca tante volte la corretta decodifica della realtà e da risorsa diventa schiavitù psicologica, che annichilisce e massifica le coscienze, non più libere ma indotte a perseguire e ricercare bisogni indotti.

Come mai non c’è interesse nel settore tessile? Cosa offre la scuola in tal senso?
Nella mia scuola attiviamo sia un’intera sezione di istituto tecnico settore moda che di istituto professionale IeFP di operatore per l’abbigliamento, con circa 200 iscritte, quasi esclusivamente ragazze. Sono percorsi diversi. Il sistema moda ha solo in parte ereditato la tradizione del perito tessile, modificato nella sostanza il piano di studio ed il profilo in uscita, per cui le nostre diplomate ITIS non hanno le competenze dei vecchi periti tessili, bensì di ideazione e progettazione stilistica con una differente prospettiva. Le nostre diplomate operatrici per l’abbigliamento sono invece specializzate nella sartoria di confezione abiti. In Provincia di Varese c’è un importante sbocco lavorativo per le operatrici dell’abbigliamento, parecchio richieste. Invece, l’imprenditore che oggi cerca le competenze di un vecchio perito tessile difficilmente sarà pienamente soddisfatto del diplomato del settore ITIS moda, per il quale il MIUR ha fin dal 2010 previsto uno specifico ed originale piano di studio, lontano però dalla tradizionale tecnologia meccanica. Diventa vitale e strategico per il settore produttivo varesino aggiornare il piano di studio con le attuali esigenze del mondo del lavoro, motivo per cui è all’ordine del giorno uno studio di fattibilità con Univa per individuare una nuova didattica che torni ad interessare il mondo del lavoro in maniera coerente. Mancano, inoltre, allo stato attuale insegnanti in numero sufficiente preparati per soddisfare l’eventuale espansione scolastica del settore moda. Quelli attuali bastano solo alla formazione dell’odierno numero di iscritte. Un altro punto debole a livello scolastico è l’inadeguatezza dell’orientamento in uscita dalle terze medie, che, nonostante i lodevoli sforzi profusi negli ultimi anni a livello provinciale in termini di pubblicità e comunicazione, non serve ancora in maniera veramente funzionale i bisogni e le aspirazioni del territorio, motivo per cui paradossalmente gli studenti iscritti agli istituti tecnici e professionali ad indirizzi tecnologici sono in numero inferiore rispetto alle reali esigenze economiche del Varesotto, anche per ingiusti atavici pregiudizi.
Negli ultimi cinque anni abbiamo supportato il c.d. settore tessile della nostra scuola in maniera importante, investendo energie e risorse umane ed economiche e favorendo l’aumento degli iscritti e delle classi. In particolare, negli ultimi sei mesi dell’anno 2019, la scuola ha finanziato con fondi propri la totale riqualificazione dei laboratori e delle aule destinate alle classi del settore tessile. Svolgiamo corsi di formazione ed aggiornamento per gli insegnanti. Certamente, compito della scuola è quello di interpretare i tempi ed adeguarsi ai bisogni e ci muoveremo in tal senso, sono ottimista.

 

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