Fare_rete_per_generare_energia.jpg

Sono 6.000 le Comunità energetiche rinnovabili che potrebbero nascere nei prossimi 5 anni. Questa l’aspirazione di Regione Lombardia per il futuro. Un risultato che, se applicato su scala nazionale, con un’organizzazione reale ed efficiente su tutto il territorio, potrebbe garantire quasi la metà dell’intero fabbisogno di energia del Paese. Sembra, però, che l’Italia sia ancora distante da questo obiettivo: le testimonianze di Elmec Solar e del Lombardy Energy Cleantech Cluster

Sono in grado di abbattere i costi energetici in bolletta e di ridurre le emissioni di anidride carbonica grazie all’energia prodotta da fonti a basso impatto ambientale, ma soprattutto potrebbero avere la potenzialità di garantire fino al 45% del fabbisogno energetico dell’intera Nazione. Sono le Cer, più comunemente conosciute come Comunità energetiche rinnovabili e questa percentuale è il dato rilevato nell’ultima edizione del Barometro del Fotovoltaico: l’analisi sulla situazione del mercato italiano dell’energia solare di Elmec Solar, l’azienda, con sede a Brunello, che si occupa di sostenibilità energetica. Sono 6.000 le Cer che, secondo Regione Lombardia, potrebbero nascere nei prossimi 5 anni. Ma di cosa si tratta nel concreto? Di modelli di autoconsumo costituiti dalla sinergia tra persone fisiche, Pmi e autorità.

L’obiettivo: generare, tramite l’installazione e la condivisione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, benefici ambientali, economici e sociali, come, ad esempio, la riduzione dei costi e delle emissioni di gas serra. Si tratta di vantaggi tangibili che sono emersi anche dalla best practice della neocostituita filiera denominata “Transizione verso l’ecosistema delle Comunità Energetiche Rinnovabili”: una realtà composta esclusivamente da aziende lombarde, riconosciuta da Regione Lombardia  e supportata dal Lombardy Energy Cleantech Cluster Lombardy Energy Cleantech Cluster

“La crisi che stiamo affrontando può rappresentare, per il sistema industriale regionale, una vera opportunità di transizione verso una maggiore indipendenza e sostenibilità economica energetica e le Cer rispondono a queste esigenze – spiega il Segretario Generale di Confindustria Lombardia, Dario Voltattorni –. Con questi presupposti, l’obiettivo della Regione della creazione di 6.000 comunità nei prossimi 5 anni, tramite il supporto del sistema industriale, è realisticamente conseguibile. La loro costituzione può rappresentare un ulteriore strumento per attrarre imprese e investimenti esteri sul territorio lombardo”.

Attraverso l’autoproduzione e la condivisione di energia, infatti, tutti gli attori coinvolti, sia pubblici, sia privati, possono godere dei benefici. Purché siano prosumer (profili di produzione e di consumo) differenti. Dall’impresa attiva solo di giorno e chiusa durante i festivi, alle famiglie che spendono energia in fasce orarie opposte, fino ad altri enti come, ad esempio, le aziende ospedaliere che hanno un profilo di consumo ancora diverso. Questo perché per avere un reale impatto positivo sul sistema, l’energia deve essere sfruttata nel preciso momento in cui viene prodotta. Ecco perché le Cer non sono da considerarsi solo delle reti di autoconsumo, ma delle vere e proprie risorse strategiche capaci di rispondere al fabbisogno collettivo di energia. Locale, ma, perché no, anche nazionale. Ciò che mette nero su bianco Elmec Solar nell’analisi sul fotovoltaico è proprio questo: basterebbe un’organizzazione reale ed efficiente di comunità energetiche su tutto il territorio per garantire quasi la metà dell’intero fabbisogno del Paese. 

Per avere un reale impatto positivo sul sistema, l’energia prodotta all’interno della Comunità deve essere consumata in quel preciso momento. Ecco perché è importante che i prosumer siano differenti: dall’impresa attiva solo di giorno e chiusa durante i festivi, alle famiglie che consumano in fasce orarie opposte

Sembra, però, che l’Italia sia ancora distante da questo obiettivo. Secondo l’ultima rielaborazione, sempre dell’impresa di Brunello, dei dati pubblicati da Legambiente, infatti, sono solo 16, delle 100 mappate a giugno 2022, le Cer che sono riuscite a completare l’iter burocratico di attivazione previsto dal Gse, il Gestore dei servizi energetici. Di queste 16, poi, solamente 3 hanno ricevuto i primi incentivi statali. Un gap, questo, dovuto alla mancanza di adeguati decreti attuativi che consentano alle comunità energetiche rinnovabili di raggiungere una potenza pari a 1 Megawatt e che, dunque, frena lo sviluppo di un importante asset del Paese: l’approvvigionamento energetico.

Quello di Elmec Solar è quindi un appello affinché il tema delle Cer entri nell’agenda politica prima di subito: “In Italia è necessario colmare rapidamente questo ritardo sul piano legislativo che acuisce la sofferenza del sistema Paese, visti i prezzi dell’energia elettrica mai così alti prima d’ora – afferma Alessandro Villa, Amministratore Delegato di Elmec Solar –. Le comunità energetiche possono rappresentare una reale opportunità per le aziende, ma anche per il territorio, per gli utenti privati e gli enti pubblici al fine di raggiungere il prima possibile il benessere di cui abbiamo bisogno come cittadini, nel rispetto del pianeta e dell’ambiente in cui viviamo. Si tratta di un cambio necessario, soprattutto in vista del raggiungimento degli ambiziosi e importanti, ma improcrastinabili, obiettivi di riduzione dell’impronta negativa che l’uomo sta lasciando sul pianeta.

Un passaggio che ci deve vedere tutti allineati e sinergici nel portare avanti progetti come quello delle comunità energetiche rinnovabili”. D’accordo con l’Ad di Elmec Solar, anche il Presidente del Lombardy Energy Cleantech Cluster, Luca Donelli, che in merito alla best practice della filiera lombarda, precisa: “Il risultato raggiunto, seppur importante, rappresenta, solo un primo passo. Per incrementare il più possibile il meccanismo delle Cer, a livello sia regionale sia nazionale, bisogna uscire dall’attuale regime transitorio e accelerare il processo verso l’approvazione dei decreti attuativi, fondamentali per la diffusione delle Comunità energetiche in Lombardia”.   

Per saperne di più



Articolo precedente Articolo successivo
Edit