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Parte il viaggio per immagini di Varesefocus alla scoperta dei mestieri della manifattura varesina. Prima tappa: un’azienda tessile che produce accessori moda, zaini e borsoni dal 1945, esportando il made in Varese nei lontani mercati asiatici, fino in Giappone e Corea. La Bonfanti Borse Srl di Gorla Minore

Tutto parte da una modellista che collabora con un ufficio stile e, seguendone le indicazioni, crea da zero un nuovo modello di borsa. Inizialmente disegnando sagome e forme su dei cartoncini per creare un cartamodello che diventerà, poi, un primo prototipo realizzato con materiali di seconda scelta. Dopodiché, una volta definite le misure del prodotto, viene realizzato il modello definitivo che la modellista, insieme ad una macchinista che lavora su macchine da cucire, assembla. Lo step successivo è la lavorazione al banco, per le operazioni di finitura, come ad esempio l’aggiunta di componenti in metallo oppure in pelle verniciata. Una volta terminato il prototipo, è tempo della produzione “di massa”: seguendo la scheda tecnica del prodotto, realizzata dalla modellista con tutti i componenti di tessuto e di pelle, gli addetti tagliano le singole componenti che vengono, successivamente, cucite insieme. Ecco come nasce una borsa. Dall’idea al prodotto finito, dal tessuto tagliato al metro all’accessorio con cui affrontare avventure in giro per il pianeta.

Un esempio di creatività e manualità made in Varese è la Bonfanti Borse Srl, azienda tessile di Gorla Minore che dal 1945 esporta in tutto il mondo, specialmente in Asia tra Giappone, Cina e Corea, creazioni realizzate con i materiali più disparati. “Si parte dai canvas, quindi tessuti 100% cotone di diverse grammature, per quanto riguarda le collezioni estive, per arrivare a materiali più tecnici come il dacron, che viene utilizzato nel mondo della veleria per realizzare la classica vela spinnaker. Fortunatamente, nella provincia di Varese, sono presenti molte tessiture e stamperie, che ci permettono di poter personalizzare e mettere un po’ di fantasia nel realizzare i tessuti per le nostre borse. Passando al mondo invernale, a prevalere sono invece la lana, i velluti, gli Shetland e gli scozzesi”, spiega il Direttore Commerciale aziendale, Andrea Bonfanti, nipote dei fondatori Ermogene Bonfanti e Anita Paganini e oggi anche Presidente della Piccola Industria di Confindustria Varese, in azienda insieme alla sorella Anna, responsabile dell’ufficio stile e il cugino Stefano Bonfanti, responsabile della produzione.

Tutto parte da una modellista che collabora con un ufficio stile e, seguendone le indicazioni, crea da zero un nuovo modello di borsa

Made in Varese che vive praticamente solo di made in Italy, tra pelli, che in gergo si chiamano conciate al vegetale, ovvero tinte in botte e provenienti dalla zona della Toscana di Santa Croce oppure pelli con effetto martellato, cioè stampato, che arrivano dal Veneto. “Cosa viene riconosciuto nel made in Italy all’estero? Sicuramente la nostra originalità e la continua voglia di fare ricerca e di innovare. Il made in Italy racchiude tutto questo: la capacità italiana di saper fare e sapersi mettere in gioco”, tiene a precisare Bonfanti, mentre, passeggiando tra moderne macchine per la cucitura e ritagli di tessuti, rivela la sempre crescente difficoltà nel reperire figure professionali formate per la sua azienda. “Realizzare borse è di sicuro un mestiere che piace, perché è vario e quasi mai monotono: ne sono la riprova i molti ragazzi arrivati da noi nel corso degli anni che, dopo essersi appassionati, non se ne sono più andati – spiega ancora Andrea Bonfanti –. Però purtroppo i tecnici sono pochi ed è per questo che, grazie alla collaborazione con l’associazione di categoria Assopellettieri e Aslam, abbiamo realizzato un percorso per la formazione di figure idonee al mondo della pelletteria”.  Passione, fantasia e soddisfazione, insomma, non mancano nella realizzazione di una borsa. Parola di Samuela, modellista in Bonfanti Borse da oltre 20 anni. 

 

Tutte le foto di questo reportage sono state scattate da Lisa Aramini Frei



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