Le startup a Varese sono troppo poche
Sono solo poco più di un centinaio le nuove imprese innovative del Varesotto. Non molte. Il territorio all’ombra delle Prealpi in questa classifica arriva solo 33esimo a livello nazional
Sono solo poco più di un centinaio le nuove imprese innovative del Varesotto. Non molte. Il territorio all’ombra delle Prealpi in questa classifica arriva solo 33esimo a livello nazionale. Scendendo al 78esimo posto nel rapporto con il numero totale di aziende. Da qui il lancio di un progetto da parte del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese per invertire la rotta. Intervista alla loro Presidente, Martina Giorgetti
In provincia di Varese il numero di startup innovative è ancora troppo basso. Sono solo 102. Considerando questo dato a livello nazionale, il territorio all’ombra delle Prealpi si posiziona 33esimo in Italia. Fuori dai migliori. E ancora. Se si paragona il numero delle startup mettendolo in rapporto con il totale delle imprese, il posizionamento scivola ancora più in basso: 78esimo posto. La distanza dal podio sembra incolmabile. Ma questo non è l’unico aspetto che getta ombre sul futuro del sistema economico locale. A preoccupare è anche l’andamento del fermento imprenditoriale, ossia della generale capacità di creare nuova impresa. In questo particolare indice, nel 2022, la provincia di Varese, rispetto all’anno precedente, ha perso ben quattro posizioni, classificandosi 48esima. Circa a metà della graduatoria italiana. Frutto di andamenti altalenanti nei vari sottoindici. Se dal lato delle performance imprenditoriali ha guadagnato 14 punti, dal lato dell’innovazione, infatti, ne ha persi ben 5. Da questo quadro emerge una priorità su tutte: il territorio deve risalire classifiche che non lo vedono brillare per presenza di startup innovative. È in questo contesto che il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese ha mosso i primi passi per risalire la china. La Presidente del Movimento, Martina Giorgetti, durante la tradizionale Assemblea Annuale, ha annunciato il lancio del progetto strategico “Start up your ideas”.
Presidente Giorgetti, ci può spiegare con quale spirito è nata questa progettualità?
Ci siamo posti come obiettivo, in coerenza con le azioni del Piano Strategico #Varese2050 di Confindustria Varese, di aumentare il fermento imprenditoriale e, di conseguenza, sostenere e promuovere la nascita di nuove startup e di piccole-medie imprese innovative. Un traguardo che possiamo raggiungere solo attraverso la costruzione di un vero e proprio ecosistema dell’innovazione a favore di una nuova imprenditoria. Un ecosistema capace di rivolgersi, anche e soprattutto, al mondo dei giovani. Per questo motivo abbiamo lanciato “Start up your ideas”, un progetto in cui il Gruppo Giovani sarà protagonista e motore di iniziative rivolte a facilitare la nascita di nuove aziende e nuovi imprenditori. Il progetto è una concreta attuazione di una delle linee strategiche più fondamentali per costruire la Varese del futuro.
Varese ha ancora troppo poche startup innovative. Si è data una spiegazione del perché di questo punto debole dell’imprenditoria locale?
La capacità di innovazione del nostro sistema produttivo sta rallentando in una fase storica, in cui, invece, abbiamo bisogno di forti accelerazioni sia nella transizione digitale, sia in quella ambientale e, ancor di più, in quella sociale. Ma soprattutto è debole l’intero ecosistema dell’innovazione in termini di disponibilità di strutture, servizi, operatori dedicati e risorse per incentivare, supportare e trattenere idee di business e talenti in provincia. Per questo motivo, il nostro impegno va nella direzione di voler sviluppare un ambiente imprenditoriale favorevole alle startup, con particolare attenzione a quelle che possono nascere attorno alle specializzazioni industriali del nostro territorio; vogliamo definire una strategia di attrazione di giovani e talenti attraverso la creazione di maggiori e migliori opportunità di lavoro; vogliamo disegnare una politica di attrazione dei capitali di finanza innovativa come il private equity, il venture capital e il crowdfunding, a supporto delle startup del territorio. Sia favorendo lo sviluppo e l’attrazione di intermediari finanziari dedicati, sia aprendo canali privilegiati con operatori già esistenti sulle principali piazze nazionali e internazionali.
Quali le azioni che il Gruppo Giovani vuole mettere in campo per la nascita di nuove imprese?
Vogliamo creare percorsi di formazione imprenditoriale, già a partire dagli studi superiori. Su questo fronte come Movimento siamo già impegnati con il progetto Latuaideadimpresa. Si tratta di un concorso rivolto agli studenti degli ultimi tre anni delle superiori a cui viene richiesto di sviluppare un’idea imprenditoriale. Come Giovani Imprenditori ci piacerebbe che questa iniziativa si trasformasse in qualcosa di più strutturato. Un vero e proprio incubatore di nuova impresa, in grado di mettere in contatto i ragazzi con il sistema imprenditoriale del territorio e con possibili finanziatori e agevolatori. Vogliamo investire, sempre di più, nei percorsi accademici e post-laurea orientati all’imprenditorialità. In questo la nostra Università LIUC è un esempio concreto di incontro tra mondo universitario e mondo aziendale. E per ultimo, ma non meno importante, vogliamo intensificare la collaborazione con incubatori e acceleratori di startup a noi vicini e con cui creare percorsi comuni in vista della costruzione di Mill, la fabbrica del sapere e del saper fare che sorgerà a fianco della LIUC a Castellanza. Penso a realtà come Mind, ComoNext e Kilometro Rosso.
Quali sono i principali ostacoli da rimuovere per creare una #Varese2050 a misura di startupper?
Per riuscire a far crescere il fermento imprenditoriale del nostro territorio non basta creare un contesto favorevole alla nascita di nuove imprese. Serve anche valorizzare la cultura d’impresa tra i giovani. Vogliamo, dunque, partire dalla storica vocazione industriale di cui gode Varese e sfruttare tutti i vantaggi di un saper fare impresa diffuso. Vogliamo porci come ponte tra giovani, startupper e imprenditori, facilitandone la rete di networking. Dobbiamo abbattere tutti quegli aspetti più burocratici che, spesso, rischiano di rallentare la corsa all’imprenditorialità. Su questo fronte devono agire le istituzioni e noi non ci stancheremo mai di sensibilizzarle in questo processo di semplificazione. Quello però che, come Movimento e anche come rappresentanti di Confindustria Varese, possiamo fare è accompagnare gli aspiranti imprenditori nei labirinti amministrativi. Ci siamo purtroppo già passati e possiamo, quanto meno, indicare la strada. Vogliamo creare spazi e iniziative dove i giovani possano trovare fiducia in se stessi e nelle loro idee e, allo stesso tempo, accedere a strumenti in grado di dare slancio a visioni innovative.
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