Il vento contro soffia al cinema
La storia di Daniele Cassioli, pluripremiato atleta paralimpico internazionale, fisioterapista, comunicatore e formatore, diventa un film documentario
La storia di Daniele Cassioli, pluripremiato atleta paralimpico internazionale, fisioterapista, comunicatore e formatore, diventa un film documentario. Obiettivo? Raccontare, e andare oltre, la sua personale esperienza di non vedente ed essere di ispirazione per chiunque. Un racconto cinematografico, sulla scia del successo dell’omonimo libro edito da DeAgostini
“Ho sempre avuto il sogno di realizzare un prodotto che potesse ispirare le persone”. Nasce da un’idea semplice, e non per questo meno ambiziosa, il nuovo progetto di Daniele Cassioli: quello di dare vita al film documentario “Il vento contro” dedicato alla sua storia, che possa avere un valore educativo universale. Forse l’unica medaglia mancante nel palmares del pluripremiato atleta paralimpico internazionale, fisioterapista, comunicatore, formatore, scrittore con due libri per DeAgostini all’attivo, uno dei quali appunto intitolato “Il vento contro”, nonché fondatore dell’associazione Real Eyes Sport. Per Cassioli, classe ‘86 e non vedente dalla nascita, il più grande sciatore nautico di tutti i tempi, questo nuovo obiettivo non nasce dal desiderio di celebrarsi, ma di proseguire in un’attività che da sempre mette la sua esperienza al servizio degli altri.
“L’idea di ispirare le persone, condividendo una storia e una passione, oggi, anche alla luce dei terribili fatti di cronaca che mettono in evidenza le debolezze della nostra società, acquisisce ancora più valore come strumento educativo. Il progetto di dare vita ad un documentario ha un potenziale: l’obiettivo è che sia un prodotto che possa essere condiviso, possa viaggiare nelle scuole, nelle famiglie, negli ambienti educativi, ma anche nelle imprese, per sensibilizzare le persone su temi che possono sembrare lontani, eppure sono molto vicini – racconta Cassioli –. È fondamentale, oggi, parlare ai ragazzi di come si gestiscono i rifiuti, di come si può proseguire sulla propria strada indipendentemente dagli altri e dai nostri stessi limiti, di quanto la costanza, la passione, l’allenamento, a prescindere che sia sportivo o di altra natura, possa portare ad esplorare territori e vette inimmaginabili, creando momenti di confronto e di riflessione”. Un percorso personale che ha spinto l’atleta, fin da piccolo, a superare i propri limiti grazie ai metodi, ma soprattutto ai valori dello sport, per poi condurlo ad applicare quelle stesse metodologie e valori in tutti gli ambiti e a portare la sua testimonianza nel mondo del lavoro.
Daniele Cassioli: “L’idea di ispirare le persone, condividendo una storia e una passione, oggi, anche alla luce dei terribili fatti di cronaca che mettono in evidenza le debolezze della nostra società, acquisisce ancora più valore come strumento educativo”
“Allenamento, tensione al risultato, consapevolezza, spirito di squadra e valorizzazione delle differenze sono i fondamenti per costruire organizzazioni positive in azienda: è un concetto semplice, eppure fondamentale, che porto nelle imprese e ho condiviso anche nel corso dell’Assemblea Generale di Confindustria Varese nel luglio scorso, davanti ad una platea di imprenditori – precisa di nuovo Daniele Cassioli –. Come in una squadra di calcio, così in azienda sono le diversità e la capacità del leader a dare forza alla squadra. E la testimonianza nelle imprese trova terreno fertile: oggi è chiaro a tutti che stare bene in azienda, non solo genera bene, ma anche numeri. Nello specifico, la grande novità per me, per il 2024, è l’avvio di una collaborazione triennale come ambasciatore per l’inclusività per il gruppo Nhoa, riferimento globale delle soluzioni di energia sostenibile (dallo stoccaggio di energia alla mobilità elettrica fino alle reti di ricarica ultrarapida per i veicoli elettrici, ndr).
Un progetto che si inserisce nel contesto di una più ampia strategia di sostenibilità del gruppo e che per me diventa una vera sfida, sia perché si tratta di una grande realtà internazionale, sia perché la diversità con cui mi confronterò non è solo la disabilità, ma anche, ad esempio, quella di genere, di etnia e, in generale, di pensiero. Si tratta di un’opportunità per crescere professionalmente e umanamente oltre che di testimoniare la mia storia”. Un 2024 che si presenta già pieno di traguardi da tagliare, quindi, a partire dal documentario. Come è nata l’idea, lo racconta Manuel Camia, regista e producer per spot, cortometraggi e videoclip e regista del docufilm: “Da quando ho conosciuto Daniele, ho iniziato a seguire il suo lavoro e le sue vittorie, ad assistere agli allenamenti e alle presentazioni. Nelle nostre lunghe chiacchierate, davanti ad un panino o al centro sportivo, abbiamo condiviso idee. Tra queste, quella di realizzare un documentario che unisse il biopic sportivo con il romanzo di formazione, cercando di restituire nel modo più autentico possibile la figura di un ragazzo, prima ancora di quella di un cieco o di un campione.
Come regista, ho scelto di concentrarmi sul racconto di storie autentiche che trattino le grandi sfide del quotidiano e questo anche grazie ad una vicenda personale che mi ha spinto ad esplorare soluzioni per avvicinare il pubblico a temi delicati. Il progetto è, quindi, quello di raccontare la storia di un ragazzo capace di trasformare quel vento contro che lo ha condizionato dalla nascita in un’occasione per volare ancora più in alto con i suoi sci, oltre la paura e i limiti del destino. Il documentario, che conta su un team di professionisti, avrà una durata tra i 25 e i 30 minuti, che ci permetterà l’iscrizione ai più importanti festival”. “Abbiamo un progetto chiaro, i materiali, la squadra e abbiamo già realizzato un teaser. L’idea in questa fase è di raccogliere partner interessati a sostenere il progetto, ma soprattutto a condividerne la visione. Noi ci crediamo e cerchiamo persone che ci credano insieme a noi”, conclude Cassioli.