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I Prof a scuola di lavoro

Un progetto promosso da scuole e imprese per favorire un reciproco scambio di conoscenze tra due mondi distinti ma legati da un interesse comune: la crescita dei giovani e della società.

Scuola e impresa: due mondi lontani, eppure così legati. Due realtà destinate a "lavorare" insieme (tanto per usare un termine caro all’azienda) e "studiare" (con un verbo caro alla scuola) progetti comuni per approfondire la conoscenza reciproca.
Scontate le motivazioni di questa sempre crescente attenzione all’integrazione: la scuola e il lavoro rappresentano, infatti, due momenti significativi nella vita di molte persone e non possono esimersi dal confrontarsi quotidianamente e soprattutto aiutarsi a vicenda, proprio per favorire il benessere e la crescita dei ragazzi, in primis, e dell’intero contesto sociale conseguentemente.
Il fermento di attività finalizzate a questo incontro-confronto non è nuovo: pertanto anche la provincia di Varese ha accolto con il consueto entusiasmo il progetto "Stage per docenti della media superiore", che si inserisce tra le iniziative a livello regionale miranti a sviluppare l’integrazione fra mondo della scuola e dell’impresa. Si tratta di un percorso articolato, rivolto agli insegnanti della scuola media superiore al fine di favorire una più profonda comprensione delle dinamiche evolutive delle imprese. Come? Proponendo ai docenti un’esperienza diversa da quella del quotidiano insegnamento e favorendo un incontro diretto con gli imprenditori del territorio.
L’esperienza varesina è nata dalla collaborazione tra l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, l’Ufficio Scolastico per la Lombardia (Direzione Regionale del MIUR) e l’ISTUD - Istituto Studi Direzionali. A quest’ultimo, in quanto "istituzione ponte" tra la teoria e la pratica, tra l’accademia e il mondo delle professioni, è stato infatti riconosciuto dall’Ufficio Scolastico per la Lombardia il ruolo di facilitatore di questo incontro tra la scuola e l’azienda.
Il progetto avviato nel febbraio 2005 ha coinvolto 28 docenti degli istituti secondari superiori della provincia di Varese, disponibili ad intraprendere un percorso di apprendimento cha ha alternato aula, stage ed e-learning nella logica dell’apprendimento esperienziale. Caratteristica comune ai partecipanti è stata quella di aver dimostrato interesse a rimettersi in gioco e ad approfondire la conoscenza dell’impresa per sviluppare la didattica e la programmazione interdisciplinare per progetti - e non solo per discipline - al fine di favorire l’apprendimento e la motivazione degli studenti. "La cosa fondamentale che una scuola deve saper fare è quella di fare maturare una persona", asserisce Mauro Cavelli, imprenditore tessile da sempre attento ai temi della formazione e che ha partecipato al progetto con l’entusiasmo di poter "finalmente insegnare qualcosa, dopo anni di insegnamenti ricevuti", dice scherzosamente al temine dell’iniziativa.
Preparare i giovani di oggi al domani è un compito assai difficile, ma è indubbiamente la prima responsabilità che i dirigenti scolastici vivono quotidianamente insieme ai docenti. A condividere a livello istituzionale le finalità e gli obiettivi del progetto infatti non sono stati solo l’Ufficio Scolastico per la Lombardia e l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, ma gli stessi dirigenti scolastici di ogni scuola partecipante e i docenti.
"L’ambiente gradevole, curato, l’accoglienza e la cortesia delle persone" sono queste le prime impressioni che riportano i docenti e ancora "mission, senso di appartenenza, attenzione per le persone che ci lavorano e accoglienza per i neo assunti" osservano di ritorno dallo stage. Le sorprese non sono mancate neppure per le 13 aziende partecipanti - BTicino S.p.a., RFT S.p.a-Skf Electrical Division, USAG-Utensilerie Associate S.p.a., Rettificatrici Ghiringhelli S.p.a., Agusta S.p.a., Techint Compagnia Tecnica Internazionale S.p.a.- Div Pomini, Goglio S.p.a, A Novo Italia S.p.a, Secondo Mona S.p.a., Huntsman S.r.l., Vibram S.p.a. e Mario Cavelli S.p.a. - che si sono dimostrate particolarmente interessate all’iniziativa, piccole, medie e grandi imprese che si stanno impegnando per costruire un diverso e nuovo rapporto con le scuole. Dal quasi imbarazzo iniziale di fronte alla prospettiva di ospitare una coppia di docenti e di dover "insegnare loro qualcosa", alla considerazione finale di avere tante cose da trasmettere. Sentimento comune a tutti i referenti aziendali che hanno affiancato in stage i docenti è infatti la speranza che questa esperienza aiuti a trasferire qualcosa agli studenti, i quali in uscita dalla scuola superiore si presentano ai primi colloqui in azienda un po’ spaesati e forse anche un po’ spaventati. "Ci sono tante cose che accomunano scuola e impresa", aggiunge Patrizia Ghiringhelli "l’azienda è uno spaccato di società, non è perfetta ed ha talvolta gli stessi problemi della scuola a motivare le persone". Eppure l’impresa è sembrata ai docenti molto più determinata nella mission, nel raggiungimento della soddisfazione dei propri obiettivi, e qualcuno ha riportato in aula uno slogan trovato in un’azienda - la Techint - "Fare le cose per la passione delle cose stesse".
Quali possibili ricadute avrà questa articolata esperienza? Alcuni docenti hanno già tradotto in pratica parte dei suggerimenti raccolti, iniziando a condividere l’esperienza di stage con altri colleghi a scuola, ricercandone il coinvolgimento per introdurre o implementare progetti che coinvolgano direttamente le imprese. Ci sono stati anche incontri dei referenti aziendali nelle scuole coinvolte, ed è stata raccontata l’esperienza agli studenti destando interesse per diversi ruoli aziendali.
L’auspicio, in vista di una stagione di cambiamenti anche per la scuola superiore, è che iniziative di questo tipo non siano episodiche, ma vengano riproposte per favorire la conoscenza reciproca dei cambiamenti nelle imprese e nelle scuole.

06/17/2005

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