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Varesini, popolo di navigatori

Le tecnologie wireless possono contribuire in modo determinante a portare la connettività in banda larga nelle zone oggi scoperte, con costi sostenibili. Il progetto del Polo Scientifico Tecnologico Lombardo per il superamento del "digital divide" nella nostra provincia. E il WiMax sta finalmente arrivando…

"Non si può continuare a parlare di 'digital divide' e non fare nulla per risolverlo" ha affermato, soddisfatto, il sindaco di S.Francisco, Gavin Newsom, dopo aver messo la sua firma sull'accordo che consentirà a tutti i suoi concittadini di navigare in internet gratuitamente e senza fili a partire dall'anno 2008, con la partnership tecnologica dei giganti ICT Google ed Earthlink. Lo stesso pensiero devono averlo avuto gli amministratori della Provincia di Varese, che hanno commissionato al Polo Scientifico Tecnologico Lombardo (PSTL) il progetto "In.Pro.Va." (Informatizzare la Provincia di Varese). Dall'analisi nei 141 Comuni della Provincia di Varese, sono stati redatti due studi di fattibilità denominati "In.Pro.Va. (Informatizzare la Provincia di Varese)" e "E-Pmi (Banda larga per la crescita delle PMI in provincia di Varese)". "Lo studio - spiega la Provincia di Varese - ha evidenziato una varietà diffusa di situazioni che hanno messo in evidenza la presenza di zone svantaggiate rispetto ad altre".
Ma perché, si chiederanno in molti, sono necessari sforzi straordinari per portare la banda larga dappertutto? Perché se il telefono arriva in casa mia non può arrivare anche il segnale adsl come avviene in quasi tutte le aree urbane? Il problema è piuttosto complesso ma volendolo semplificare si possono evidenziare due elementi di criticità principali:
Primo. Ostacoli di natura fisica: la mia abitazione/azienda è troppo lontana dalla centrale urbana, oppure i cavi sono troppo sottili o inadatti a trasportare il segnale adsl.
Secondo. Ostacoli di natura economica: nel mio comune/zona il numero di potenziali abbonati è troppo esiguo e agli operatori TLC non conviene dotare la centrale delle apparecchiature tecnologiche necessarie.
In alcune zone della nostra provincia, ed in particolare nelle valli del nord, i due problemi addirittura si sommano, accentuando così, con il "digital divide", i disagi di natura geografica che già affliggono queste zone e che rischiano di marginalizzarle ulteriormente. Chi aprirebbe oggi un'attività economica in zone dove non è possibile utilizzare in modo adeguato posta elettronica, Voip e tutto il resto? Senza contare il fatto che la vastità delle aree sprovviste di connettività in banda larga costituisce un freno alla nascita di progetti di e-governance, cioè la possibilità per i cittadini di interagire con la pubblica amministrazione tramite il proprio pc di casa.
Il progetto del PSTL va proprio in questa direzione e prevede in una prima fase la copertura di zone industriali, anche di grandi comuni, rimaste "clamorosamente" escuse dalla connettività adsl, e per il biennio 2007-2008, il raggiungimento delle zone montane a nord della provincia, dove si calcola che il 70/80% delle comunità montane è sprovvista di accessi ad Internet in banda larga. Per realizzare tutto questo verranno utilizzate tecnologie wireless, le stesse tecnologie che stiamo imparando a conoscere in aeroporti, stazioni, centri congressi e nelle nostre case, quando premendo il pulsantino che accende la "lucina blu", riusciamo a connetterci alla nostra adsl di casa comodamente seduti in poltrona o mentre facciamo colazione. La stessa tecnologia wireless di casa, quindi, attraverso l'installazione di antenne "pubbliche" opportunamente posizionate, garantirà l'accesso ad Internet a tutte le zone che oggi ne sono sprovviste. Il tutto naturalmente nei limiti tipici di tutti i segnali radio che non sempre possono attraversare i muri. Si tratta comunque di una importantissima opportunità offerta ad aree che altrimenti difficilmente avrebbero avuto speranze di ottenere la banda larga.
Molti dei limiti fisici del Wi-Fi possono essere mitigati mediante l'integrazione con la tecnologia WiMax, che consente ad ogni antenna una portata (teorica per ora) di ben 50km! E proprio sotto Natale è stata presentata un'altra importantissima novità, sul fronte nazionale questa volta: Il pacchetto preparato dalla Difesa e dal ministero delle Comunicazioni, ovvero la sospirata intesa sul WiMax, quel documento che definisce finalmente la questione delle frequenze e che dovrebbe portare all'effettiva introduzione del WiMax in Italia. In sintesi alcune frequenze oggi utilizzate dai radar militari verranno lasciate libere e disponibili per il WiMax. Prossima tappa, febbraio 2007: nel corso del prossimo mese è prevista la stesura di un calendario operativo per la graduale introduzione del WiMax, che potrebbe avere inizio in estate.
Da segnalare infine la costituzione del Comitato per la diffusione della banda larga sul territorio nazionale avvenuta il 20 dicembre scorso. L'obiettivo strategico del Comitato è quello di garantire, entro la legislatura, l'accesso a tutti e ovunque alla banda larga.
Terremo le antenne drizzate…

Luca Massi
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Digital divide: Con digital divide (divario digitale) si intende il divario esistente tra chi ha accesso alle nuove tecnologie (Internet, Computer) presenti nel mondo, e chi non può farlo per motivi diversi come reddito insufficiente, scarsa formazione o assenza di infrastrutture..
Wi-Fi: Wi-Fi, abbreviazione di Wireless Fidelity, è il nome commerciale delle reti locali senza fili (WLAN) ad uso domestico o in aree molto circoscritte.
WiMAX: è una tecnologia di rete di area metropolitana (MAN) senza fili che fornirà un'estensione wireless alle connessioni via cavo e xDSL per l'accesso in banda larga del cosiddetto ultimo miglio. Consente la connettività per gli utenti a una stazione base (base station).

01/19/2007

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