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Una grande priorità per tutti

Gli imprenditori varesini del settore logistico esprimono il loro parere sulla situazione della provincia: tra qualche "bacchettata"al sistema viario, emerge la volontà di risolvere i problemi facendo pressione sulle autorità politiche e potenziando il trasporto intermodale.


Varese si muove ancora a singhiozzo. Le aziende del territorio che movimentano merci operano in una rete che impone costi dovuti all'eccessivo traffico e alla scarsa integrazione tra le possibilità esistenti. Quanto il problema sia sentito dalle imprese della provincia lo confermano gli stessi operatori del settore. La presentazione dello studio effettuato del CRMT dell'Università Cattaneo su logistica e trasporti ha rilanciato un dibattito che interessa l'intero mondo produttivo del territorio. Lo conferma Alberto Pappalardo, direttore commerciale della Ambrogio Trasporti Spa di Busto Arsizio e presidente del Gruppo Merceologico "Servizi Infrastrutturale e Trasporti" dell'Unione degli Industriali della Provincia di Varese. "L'ampliamento delle rete infrastrutturale - spiega - non riguarda solo le imprese del settore ma è evidente che si tratta di un problema dell'intera industria varesina. Lo ha ricordato anche il presidente dell'Unione Industriali Alberto Ribolla, durante il suo intervento al convegno di Busto Arsizio (in occasione della presentazione della ricerca n.d.r.), il movimento di merci e informazioni deve essere una priorità per tutti. Noi abbiamo voluto dare un contributo, con uno studio che crediamo sia di utilità in un contesto di competitività generale del territorio".
Considerando la preponderanza del trasporto su gomma, è ancora l'autostrada dei laghi il principale cruccio delle imprese. Luca Vignati, amministratore delegato della Tgs 2000 di Busto Arsizio, azienda di trasporto merci per conto terzi, conferma le difficoltà quotidiane. "Il nostro business è praticamente solo su strada - fa notare - e la situazione è ancora molto difficile. Paradossalmente, l'allargamento della A8 non ha portato benefici". Il perché lo spiega Alessandro Borghesi, della Tino Borghesi Trasporti di Jerago con Orago, azienda che si occupa di trasporto merci e noleggio autogru per servizi eccezionali: "La nostra impressione - racconta - è che l'allargamento della A8 non sia riuscito a rispondere all'aumento di traffico a causa dalla presenza dell'aeroporto". Problemi simili li vive un'altra azienda che si occupa di logistica, la Fiege Goth, di Origgio: "Il nodo della viabilità è centrale e lo dico anche come cittadino - spiega Andrea Sassaroli, direttore commerciale della filiale - la autostrade sono tremende e la tangenziale di Milano è davvero al collasso".
Non solo l'autostrada, ma anche le altre direttrici sono ormai troppo "strette", come conferma la dirigenza della Tracem, azienda di Caravate con 32 dipendenti che si occupa di trasporto di cemento sfuso per il gruppo Colacem: "I problemi sono sotto gli occhi di tutti - dice Rinaldo Ghiringhelli, responsabile della filiale - per quanto riguarda il nostro mercato credo che saremmo agevolati dalla costruzione della Pedemontana". Se le difficoltà sono sottolineate da tutti, c'è anche chi ritiene che non bisogna abituarsi a una rete viaria e logistica "malata". "C'è troppa rassegnazione - commenta Alberto Dettin amministratore della Disma Srl, azienda che opera a Malpensa nella gestione di carburanti avio - non è ineluttabile che le infrastrutture siano inadeguate, sarebbe invece importante fare pressione sulle autorità politiche affinché operino in questo senso e io credo che insistendo un po' i risultati si possano ottenere".
Ma non c'è solo la strada. L'obiettivo futuro è quello di integrare l'asfalto con le rotaie e soprattutto con Malpensa. I problemi del trasporto ferroviario, li sottolinea Giorgio Pennacchi, direttore engineerig del gruppo Hupac, che opera in provincia con uno scalo intermodale a Busto Arsizio: "Abbiamo due criticità: un problema è certamente costituito dalla linea Luino-Gallarate proveniente dal S. Gottardo. La linea è satura e necessita lavori di adeguamento a Luino, Porto Valtravaglia e Sesto Calende, dove è in programma la costruzione di una bretella che permetterà di avere un secondo binario tra Laveno e Gallarate. Il secondo problema riguarda la Domodossola-Gallarate, che oggi non possiamo utilizzare; le criticità della linea risiedono nell'attuale limitazione di profilo della tratta, gli interventi richiesti si collocano in corrispondenza di alcune gallerie e stazioni". Lo sviluppo delle infrastrutture è centrale anche per il futuro del trasporto aereo. Roberto Ostini, responsabile personale, qualità, safety e approvvigionamenti di Malpensa Logistica Europa, società che opera a Cargo City, fa un quadro della situazione attuale e delinea le prospettive: "Cargo City in questo momento è operativa al 50%. Attendiamo il completamento della Boffalora e il prolungamento della ferrovia. Pur in assenza di questi elementi siamo già a un buon livello di operatività essendo il trend in forte e continua crescita (25% di anno in anno) e a breve potremo contare sull'area per il trattamento delle merci deperibili fra le più moderne e attrezzate d'Europa. Quando questi progetti arriveranno a compimento - continua Ostini - Cargo City diverrà ancora più attrattiva: a maggior ragione se saranno resi disponibili anche i 500mila metri quadri di piattaforma logistica e avrà avuto luogo il processo di liberalizzazione delle rotte. Le potenzialità sono enormi".

05/06/2004

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