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Questione di responsabilità

Una nuova moda o un fattore determinante per la vita d'impresa? La Responsabilità Sociale è oggi un tema imprescindibile. Lo sanno ben anche le imprese del nostro territorio.


UN NUOVO MODO DI FARE IMPRESA
Responsabilità sociale d'impresa (RSI) o, in inglese, Corporate Social Responsibility (CSR). Un tema particolarmente attuale ma, come tutti i temi che si affrontano un po' per moda, il rischio è che, dietro le parole, non se ne colga il vero significato. Sfatiamo subito un preconcetto: non si tratta di "beneficienza”, né di essere buonisti. Ma è un nuovo modo di concepire le impr”ese, non come monadi a sè stanti, vocate semplicemente al profitto, ma parte attiva nel sistema sociale, per l'appunto, in cui sono inserite, fisicamente e in senso lato. In pratica, la nuova "filosofia” si basa sul fatto che le imprese devono relazionarsi con una moltitudine di stakeholders, i dipendenti, gli investitori, i clienti, i consumatori, ma anche le comunità locali, l'ambiente e le generazioni future. La presa d'atto "responsabile” di questo ruolo "sociale” si concretizza in una serie di comportamenti adeguati verso il contesto circostante.
Si comincia a parlare di quest'argomento verso la metà degli anni '90, sulla scia di alcuni eventi di forte impatto anche mediatico (come gli scandali di Nike ed Enron), che minano l'immagine dei protagonisti dell'economia, a causa di una serie di comportamenti eticamente "irresponsabili”. Contemporaneamente, stanno crescendo le preoccupazioni legate all'impatto ambientale o le problematiche sociali in senso stretto. Tuttavia, l'interesse per la RSI non è soltanto una reazione del momento per cercare di arginare una reputazione "negativa”, ma una naturale evoluzione del modo di fare impresa, moderno, lungimirante e consapevole del proprio valore, ben al di là della mera produzione. Per le aziende, si tratta di andare oltre obblighi ed adempimenti legislativi ed investire volontariamente, con il metodo e gli strumenti che ritengono opportuni e più adatti alle loro caratteristiche, contribuendo al benessere della collettività.
Dai primi abbozzi, il concetto di RSI si sviluppa in maniera esponenziale e acquista importanza di fronte all'opinione pubblica: nel 2003, durante il semestre di presidenza italiana della Comunità Europea, il tema viene inserito tra gli argomenti di maggior importanza ed è prevedibile che avrà ancora più appeal nel prossimo futuro, anche se ancor oggi molte PMI (Piccole e Medie Imprese) non ne hanno ancora colto in pieno le potenzialità.
Nel corso degli anni, a fronte di un cresciuto interesse e di un aumento delle sollecitazioni alle imprese, le stesse elaborano nuove norme di comportamento e nuovi strumenti di autovalutazione, come il bilancio sociale o sistemi di certificazione, che cercano di tradurre in forma concreta il valore dell'intangibile. La responsabilità sociale diventa materia di studio, entrando ufficialmente nelle Università, assumendo un ruolo imprescindibile nell'economia moderna.
Tuttavia, le azioni socialmente responsabili sono affidate alla libertà e volontarietà delle singole imprese: solo il governo francese nel 2001 ha varato una legge per tentare una disciplina, mentre a livello sovranazionale non esiste una normativa condivisa, ma solo alcune indicazioni di principio, come il Libro Verde del 2001 da parte dell'Unione Europea, ma anche da parte dell'Onu o linee guida di carattere metodologico.
La stessa Confindustria, da sempre consapevole dell'importanza dell'etica, della trasparenza e della responsabilità sociale, per lo sviluppo d'impresa, ha istituito una Commissione Cultura per perseguire questi obiettivi e ha promosso nel 2006 un'indagine presso le organizzazioni del Sistema che mappasse lo stato dell'arte. Ne è risultato un panorama di luci ed ombre. Da un lato la RSI è guardata con interesse: il 72% degli intervistati si dice convinto delle sue ricadute positive sull'attività aziendale.
Dall'altra, emerge una visione tradizionale che limita il ruolo sociale al rapporto di lavoro, inteso come gestione delle risorse o salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Sottesa è la tendenza a privilegiare un investimento - quello sul capitale umano - che offre un rendimento certo, anche se non immediato.
Inoltre, emerge una certa resistenza alla RSI dovuta alla scarsa conoscenza o al timore di costi aggiuntivi. Occorrerebbe, secondo Confindustria, promuovere delle iniziative di formazione, sensibilizzazione ed informazione per stimolare le imprese a progredire su questa strada.

PERCHE' INVESTIRE?
Perchè un'impresa dovrebbe investire in attività di RSI? Esiste una contraddizione tra il ruolo economico e il valore sociale di un'impresa? Le domande sono lecite, soprattutto laddove l'impegno sociale per il futuro, sottintenda una spesa concreta oggi.
La risposta viene, però, dall'analisi delle best practices di livello internazionale in questo campo, che portano a confermare i vantaggi competitivi, oltre che sociali ed ambientali, delle strategie di sviluppo sostenibile.
E' il caso, ad esempio, di Tesco, la catena di ipermercati anglosassone, la terza maggiore al mondo, che sta investendo in tecnologie ambientali per ridurre del 50% il consumo di energie tra il 2000 e il 2010 e che entro la fine di quest'anno si è impegnata a costruire 80 nuovi econegozi. Risultati: ecologici ed economici. Ma non solo: il ritorno d'immagine è notevole. In sintesi, l'azienda ha generato profitto, operando anche in maniera responsabile nei confronti della collettività e dell'ambiente, accrescendo, insieme, la propria reputazione.
Il rapporto di Climate Group, una no profit ambientalista internazionale, testimonia che 43 multinazionali - tra cui Bayer e DuPont - hanno risparmiato nel 2005 11,6 miliardi di dollari migliorando l'efficienza energetica, riducendo gli scarti e utilizzando energia solare. Secondo la divisione Ricerca della ESG (Environmental, Social and Governance) della Goldman Sach's "i temi ambientali influenzano i prezzi dei titoli azionari”. Insomma, l'impegno delle grandi compagnie sui temi ambientalisti, già importante di per se', genera benefici in termine di riduzione di costi e ritorno d'immagine.

IL VALORE DEL TERRITORIO
Se le grandi imprese possono contare su una maggiore disponibilità di risorse e sulla consuetudine alle strategie di comunicazione per perseguire questi obiettivi, anche le PMI hanno delle potenzialità enormi: ad esempio, possono fare leva sul forte radicamento nel territorio.
Del resto la valorizzazione di quest'ultimo è un atout importantissimo per ogni realtà aziendale, basti pensare che questa è considerata tra le categorie di eccellenza dei Confindustria Awards for Excellence, accanto alle capacità di innovare e di promuovere il Made in Italy.
Tra le imprese associate all'Unione Industriali di Varese che si sono candidate al Premio c'è Flint Group Italia, con sede a Caronno Pertusella. Con il progetto i.lab colore, premiato anche dalla Commissione Europea, l'azienda, allora BASF Vernici e Inchiostri, ha dato vita, in collaborazione con il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, ad un'area educativa interattiva, all'interno del museo, su temi legati alla produzione e all'uso degli inchiostri. L'idea risponde alla volontà di far conoscere le attività di un'azienda chimica e stimolare l'interesse delle nuove generazioni verso le discipline tecnico-scientifiche. Inaugurato nel 2004, l'i.lab colore ha rappresentato un'occasione per qualificare le relazioni interne ed esterne e per motivare i dipendenti: nessun progetto culturale aveva prima di allora coinvolto un numero così elevato di figure professionali.
I giovani sono anche i destinatari di un'altra curiosa iniziativa realizzata sul territorio. La Leader di Gazzada Schianno, leader anche di fatto nel settore dei videogiochi, ha risposto ad un progetto originale del Sindaco di Morazzone, rifornendo gratuitamente dei propri prodotti una sorta di videoteca del Comune. Un programma finalizzato alla socializzazione dei giovani, che accanto ai libri, trovano anche i videogame in un ambiente "protetto”, dedicato specificamente a loro.
BTSR International di Olgiate Olona affronta, invece, il tema con iniziative sia a livello locale che internazionale. Tra i tanti progetti interessanti, l'impresa ha partecipato, con donazioni, al restauro dei dipinti della Chiesa di S. Giovanni Battista a Busto Arsizio e, sempre in città, ha aderito al progetto "Adotta un'aiuola”, realizzando un'area verde in una rotatoria all'uscita dell'autostrada. All'estero, partecipa a programmi umanitari importanti, contribuendo alla realizzazione di un asilo-scuola in Guinea Bissau e di un ospedale pediatrico in Congo.
Le iniziative per favorire lo sviluppo sociale del territorio interessano anche ambiti diversi, come per esempio lo sport. Alenia-Aermacchi, ad esempio, ha costruito un centro con campi da calcio e da tennis, aperto non solo ai dipendenti, ma anche al pubblico; inoltre, finanzia le libere associazioni di gruppi sportivi aziendali. La nota impresa aeronautica si muove anche su fronti più tradizionali, con aiuti ad imprese no profit, per obiettivi importanti, come la lotta contro il cancro, oppure con i contributi per pubblicazioni culturali o per l'istituzione di borse di studio ad hoc.
Se per molte imprese, ancora, la responsabilità sociale è un quid aggiuntivo, per alcune realtà è quasi congenita nel dna. E' il caso di Whirlpool Corporation, che si prefigge di raggiungere il successo di mercato nel rispetto dei valori etici, contribuendo, insieme, a migliorare la vita delle persone e delle comunità in cui opera. Il valore della RSI per l'azienda è confermato dal fatto che, per organizzare e coordinare gli interventi a livello europeo, è stato creato uno specifico Comitato Guida della Responsabilità Sociale. L'attività, che si concretizza in varie iniziative, parte da una ricerca per capire la percezione e le aspettative dei consumatori nei confronti del tema. Tra le azioni promosse in Europa, particolarmente importante è la partnership con Habitat for Humanity, la fondazione di beneficenza internazionale che si propone di eliminare dal mondo le abitazioni povere, aiutando le famiglie in difficoltà a costruirsi una casa dignitosa e un futuro più sereno. Whirlpool promuove la causa - che tra l'altro risponde perfettamente al suo core business e all'obiettivo di rendere migliori le case - non solo con finanziamenti e attraverso la donazione dei propri prodotti, ma anche con il contributo volontario dei dipendenti, che hanno la possibilità di impegnarsi in prima persona, partecipando attivamente ai siti di costruzione. Inoltre, l'azienda sostiene molte altre iniziative locali e nazionali. Ad esempio, in Italia, con il "Comitato Stefano Verri” per lo studio e la cura delle leucemie, e nell'area di Varese con l'associazione "Non Solo Pane” e "Varese per l'oncologia”.

La RESPONSABILITA' SOCIALE D'IMPRESA ENTRA ALL'UNIVERSITA'

Il valore della responsabilità sociale nelle dinamiche economiche moderne, ha portato questo tema a diventare materia di studio e...d'esame, negli Atenei più dinamici. All'Università Carlo Cattaneo-LIUC di Castellanza, il centro CELE (acronimo per Centre for Ethics, Law & Economics) è nato proprio con l'obiettivo di riflettere "sulla funzione, l'insorgenza e l'attuazione delle norme morali, giuridiche e sociali che regolano l'economia” e di sviluppare - innovando rispetto al panorama accademico in Italia, in linea con le tendenze internazionali - la collaborazione interdisciplinare tra l'economia, il diritto e l'etica filosofica (filosofia morale e politica, etica applicata). E' del 2004 la ricerca "Responsabilità sociale come governance allargata d'impresa: un'interpretazione basata sulla teoria del contratto sociale e della reputazione” finalizzata ad approfondire questo tema dal punto di vista del "governo” dell'impresa. Peraltro, l'attività del centro non è solo di studio ma anche propositiva: le Linee Guida Q-RES, ad esempio, sono lo spunto per creare un modello di RSI, che, nella logica dell'autoregolamentazione, possa rispondere a degli standard internazionali e, quindi, essere osservato/verificato da soggetti esterni alla realtà aziendale, elaborando un'ipotesi di normativa, base per la certificazione della responsabilità etico-sociale delle organizzazioni.
Anche la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana ha cominciato ad occuparsi della RSI, con una ricerca che fa il punto sulla situazione del Ticino, ma offre interessanti spunti di riflessione anche per noi, prefiggendosi, da una parte, di comprendere la percezione e l'interesse dei protagonisti dell'economia intervistati, dall'altra di mettere in evidenza i casi aziendali esemplari. L'attenzione del mondo accademico si estende ovviamente anche al terziario. E' dell'ottobre scorso un convegno organizzato dall'Università dell'Insubria, in collaborazione con la Fabi, dedicato al tema della responsabilità sociale nelle imprese bancarie, un settore in cui l'etica non passa dall'ambiente o dall'uso di prodotti sicuri ma dalla correttezza e dalla trasparenza.

SODALITAS, RESPONSABILI OLTRE L'IMPRESA

Si parla di Responsabilità Sociale dell'Impresa, ma bisognerebbe citare anche la responsabilità sociale di chi opera nell'impresa: la nuova cultura permea tutta la struttura. E non si limita al contingente, ma resiste ben oltre la vita lavorativa. Sodalitas nasce per l'appunto per la volontà di quei manager che, pur in pensione, vogliono continuare nel solco di un impegno sociale preso. Nata nel 1995 a Milano, e a Varese dal '96, è un'associazione costituita da ex professionisti, ex dirigenti e da alcune aziende, per creare un ponte tra mondo d'impresa e organizzazioni no profit. Il fine è promuovere la RSI presso le realtà tradizionali e trasferire le competenze manageriali acquisite alle organizzazioni senza scopo di lucro. L'anno scorso Sodalitas Varese, che ormai conta sulla professionalità e passione di una ventina di consulenti, ha lavorato su 40 progetti e ha portato, tra l'altro, alla realizzazione di un corso su "Fund Raising e regole di Basilea2”e a programmi nelle scuole del territorio. Sodalitas promuove anche il Sodalitas Social Award dedicato alle aziende nazionali che si sono distinte in attività di RSI.

04/06/2007

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