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Nuova vita per la De Angeli-Frua

Un complesso socio-sanitario d'avanguardia all'interno dell'ex-cotonificio De Angeli-Frua di Gerenzano. Previsto entro l'anno l'inizio dei lavori e dopo due anni il taglio del nastro.


La lunga vicenda dell'industria De Angeli-Frua sembra una fiction ambientata nell'800 ma la storia conferma che Giuseppe Frua inizia la sua carriera a 17 anni lavorando per un'industria tessile tedesca. A 24 gli viene affidata la direzione commerciale del cotonificio Cantoni di Castellanza e nel 1883 sposa Anna De Angeli entrando come procuratore generale nella Accomandita E. De Angeli &C. Non pago, nel 1890 costituisce a Legnano la tessitura "Anonima Frua & Banfi" e nel '96, è a capo della De Angeli-Frua. Nel 1937 arriverà a possedere oltre a quelli di Milano e Agliè, altri 5 stabilimenti con oltre 11.000 addetti. Il complesso industriale di Gerenzano, realizzato per la tessitura di cotone greggio, si trova sulla strada provinciale Varesina e venne edificato intorno alla fine dell'800. La collaborazione tra Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua, uomini di grande lungimiranza industriale, portò, in circa 20 anni, il numero degli operai di Gerenzano da 10 a 800. La decadenza cominciò negli anni '50 e a poco a poco gli stabilimenti si svuotarono e restarono degli scheletri o quasi, come nel caso di Gerenzano che chiuse, definitivamente, nel 1965. Il concetto di fabbrica, per Giuseppe Frua, era la "fabbrica-casa" e infatti, all'interno della vasta area, c'erano l'abitazione del direttore, gli uffici, la mensa e le abitazioni degli impiegati. Frua fondò anche casse di assistenza per gli operai, colonie per i bambini e scuole professionali per la formazione di manodopera specializzata. Dopo anni di incuria, oggi l'ex-stabilimento sulla Varesina, sta ritrovando una sua identità, ben lontana, però, dall'originario contesto industriale. Il Sindaco di Gerenzano, Dario Cattaneo, racconta che il Piano Regolatore del 1983 ipotizzava che nella grande area della fabbrica dovessero sorgere un supermercato e un centro commerciale. L'area infatti era stata venduta dalla De Angeli-Frua ad una società commerciale che però non presentò, entro i termini prescritti, il progetto. "Scaduto il Piano Regolatore, - dichiara il Sindaco - venne modificata la destinazione in residenziale, (mantenendo il recupero nelle volumetrie precedenti, pari a 31.000 mq) con lo scopo di salvaguardare la Varesina, che sarebbe diventata impraticabile se fosse sorto un altro centro commerciale. Intervenne anche la Soprintendenza ai beni artistici e storici, vincolando una parte dell'area, considerata esempio di 'archeologia industriale'. Oggi, dopo molti anni, è nato un nuovo progetto comunale curato dallo studio dell'architetto Silverio Clerici di Saronno. Questo progetto utilizza una nuova normativa regionale che ha consentito di individuare il cosiddetto 'standard di qualità' all'interno di un programma edilizio urbano, programma che, sulla parte storica dell'area dimessa, interesserà i due corpi di stabilimento, ora quasi diroccati, della ex-manifattura. Su questa area sorgerà un edificio socio-sanitario che manterrà esternamente la tipologia dello stabilimento storico e sarà collegato, mediante una nuova costruzione, all'altro "pezzo" della fabbrica, rimasto ancora in piedi e che dista qualche decina di metri. Lo spazio interno diventerà una casa di riposo all'avanguardia in Italia, affiancata da un centro diurno integrato - prosegue il Sindaco - che riteniamo indispensabile. Gli anziani esterni, dopo aver trascorso la giornata in compagnia, è bene che ritornino nelle loro case. Ci sarà un reparto riservato all'alzhaimer e al coma, un poliambulatorio e un asilo nido, oltre a due piscine, una per la riabilitazione e una per le gestanti. Oltre a questo è previsto un piccolo auditorium e un paio di sale operatorie di primo soccorso. Sul lato della Statale Varesina, il progetto prevede ampi spazi per esercizi commerciali particolari, quali l'erboristeria e gli articoli sanitari oltre ad un ristorante (ma questo in un secondo tempo) specializzato in cucina dietetica". Il tutto con molto verde intorno. Il progetto è già stato approvato dal Consiglio Comunale e ora attende il benestare della Soprintendenza. I lavori cominceranno entro la fine dell'anno e forse anche prima e il taglio del nastro è previsto entro due anni dall'inizio.

Dove si trova
Arrivando da Varese , proprio all’inizio del Comune di Gerenzano, l’occhio si sofferma sulla sinistra dove si trova, dietro un muro di sterpaglie, un edificio a due piani con grandi finestre la cui parte superiore è decorata con elementi in pietra mentre i muri sono in cotto a vista. Difficile individuare bene la struttura, l’edera e altre pianti rampicanti la coprono in gran parte. Uniche padrone, per ora, dello storico stabilimento.
Il sogno in un cassetto
L'Architetto Alberto Radrizzani vive a Gerenzano e, nell'ottobre 2002, aveva elaborato, come tesi di laurea, un innovativo progetto di ricupero dello stabilimento De Angeli-Frua. "Da sempre percorro il viale della stazione nella fretta di chi sta perdendo il treno - racconta - e da sempre scorre davanti ai miei occhi, silenzioso, il rudere della De Angeli-Frua, solo più stanco e malandato ogni anno che passa.
Oggi c'è un progetto che gli darà nuova vita, ma prima di questo ne sono stati redatti diversi altri. Il mio è uno di questi, sviluppato all'interno della mia tesi di laurea e spinto dal desiderio di proporre qualcosa di più elevato, qualcosa che avesse la forza di riportare a nuova vita una fabbrica che tanto ha contribuito allo sviluppo di Gerenzano e che ne è parte della storia e dei ricordi della gente. L'idea, certamente ambiziosa, era quella di trasformare la De Angeli-Frua in un museo d'arte contemporanea, con in più la particolarità di essere dedicato soprattutto alle sculture. Questo perché, oltre a renderlo 'speciale' e quindi degno di particolare interesse rispetto agli altri musei d'arte nella zona, avrebbe potuto contare su una struttura che lo avrebbe reso particolarmente adatto a tale scopo. Altro caposaldo fondamentale è stato quello di riuscire a restituire in maniera il più possibile fedele 'l'atmosfera della fabbrica'. All'interno, diverse funzioni ed un ambiente espositivo eccezionalmente ampio e flessibile, supportato da moderne tecnologie, spazi per mostre all'aperto, sale conferenze, biblioteca tematica".

05/05/2005

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