Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Tra i colori e le maschere di Flangini

A Saronno una rassegna che ripercorre il cammino umano e artistico di Giuseppe Flangini, personalità poliedrica, pittore ma anche insegnante, disegnatore, commediografo e collaboratore della rivista teatrale "Controcorrente".

Una strada a Chatelet, olio su cartone 49 x 59,5Una quarantina di opere tra tele su olio, disegni e alcuni inediti per rappresentare il percorso artistico di Giuseppe Flangini (1898-1961), dai ritratti degli inizi, negli anni Venti, ai lavori della maturità degli anni Sessanta. E' questo l'omaggio (fino al 14 marzo) che il Comune di Saronno, in collaborazione con l'Associazione Giuseppe e Gina Flangini, ha deciso di rendere a un artista che lo fu a tal punto da morire, come pare, per avvelenamento da colore.
La rassegna "Giuseppe Flangini - Il paesaggio e la maschera", curata da Elena Pontiggia, ripercorre il poliedrico cammino di una personalità che fu davvero ricca e aperta a stimoli culturali diversi. Coltissimo ed elegante, bello di persona e d'animo, Flangini mosse i primi passi nella nativa Verona, dove compì gli studi e iniziò la sua attività di insegnante elementare. Nell'ambiente veneto respirò quella molteplicità di interessi artistici ai quali si applicò con esiti sempre lusinghieri. Oltre che insegnante, disegnatore e pittore, fu commediografo e collaboratore della rivista teatrale "Controcorrente": il teatro gli rimase dentro per tutta la vita alla stregua di un antico amore, presente anche nella sua opera pittorica come necessario sottofondo, sia nelle numerose maschere, disseminate nei quadri, sia nei paesaggi. Come nota Elena Pontiggia: "La pittura di Flangini, le sua città e le sue campagne nasceranno sempre dall'intuizione che il paesaggio è sì una parte della natura, ma è soprattutto il palcoscenico dell'azione dell'uomo, il fondale della sua recita, ora faticosa, ora dolorosa, ora grottesca". E se Flangini è da considerare essenzialmente interprete del paesaggio, a interessargli soprattutto è la commedia umana. Tanto che, anche quando il suo paesaggio pare "affidarsi a un sentimento lirico", finisce per rivelare la sua sottesa fisionomia drammatica.
A partire dal 1944, anno del suo trasferimento a Milano a seguito di una carcerazione dovuta a motivi politici, Flangini fece della pittura la sua definitiva e fondamentale attività e entrò in contatto con interessanti personaggi e artisti. Amico di Semeghini e di Arturo Martini, frequentò Carlo Carrà, Lilloni, De Rocchi, Labò, Bartolini, Contardo Barbieri e molti altri. Non gli mancarono i riconoscimenti. Tra i numerosissimi appuntamenti, fu presente all'Opera La Masa Bevilacqua di Venezia, alla Quadriennale d'Arte di Roma, alla Permanente di Milano.
Sensibilissimo alle vicende umane e sociali (si vedano "Fatica", "Catastrofe nella miniera" e "Uscita dalla miniera", opere della metà degli anni Cinquanta), non fu però artista di denuncia. Le sofferenze dei contadini o dei minatori dei suoi quadri sono rese con levità e con quella "sobrietà esemplare e intelligente umiltà" riconosciutagli da Massimo Carrà, che fanno di lui non un pittore populista, piuttosto un osservatore e un testimone attento, malinconico, sensibilissimo del suo tempo e dell'umana vicenda.
La mostra saronnese rende conto anche dell'amore dell'artista per il Belgio, patria della moglie, la pittrice Gina Zandavalli. Gli annuali viaggi gli permisero tra l'altro di avvicinare e approfondire la pittura dei maestri di Bruges, di Amsterdam, oltre che di compiere veri e propri pellegrinaggi d'arte nei musei di Parigi e di Monaco. L'interesse per la pittura dei Fauves e di Vlaminck (più che per Endsor, ch'egli conobbe e frequentò a Ostenda) sono leggibili proprio nelle ultime opere della sua vita - tra il 1959 e il 1961- nei colori più intensi che accendono la campagna di Charleroi, o i mulini a vento di Hetchel o i paesaggi di Gilly.
Alla rassegna s'accompagna la visione del filmato, ideato e diretto dal regista Francesco Pireddu, "Giuseppe Flangini. Il teatro della pittura". Realizzato - su testo di Luigi Meneghelli, con musiche originali di Stefano Gueresi - dall'Associazione culturale Giuseppe e Gina Flangini, sponsor Volkswagen, si avvale anche del contributo artistico dei mimi della compagnia "Quelli di Grok".

Giuseppe Flangini
Il Paesaggio e la maschera
14 febbraio - 14 marzo 2004
Sala Nevera di Casa Morandi, viale Santuario, 2 - Saronno
Orari: da Martedì a Venerdì: 16.00/18.30
Sabato e domenica: 10.00/12.30-15.30-18.30
Per le scuole su appuntamento: Tel: 02 96710243

02/19/2004

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa