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BAFF una croisette per Busto Arsizio

Il Busto Arsizio Film Festival porta nel Varesotto importanti attori e registi, facendo vivere alla città delle cento ciminiere l'atmosfera che si respira a Cannes o al Lido di Venezia. E nei capannoni dismessi nascono piccole Cinecittà.

Proprio negli anni in cui i telai del tessile a Busto Arsizio stentano a ripartire, in Città cresce la voglia di polvere di stelle, ma anche l'ambizione di far germogliare nuove opportunità imprenditoriali pizzicando le corde della settima arte: il cinema.
E' forse presto per dire se il connubio tra impresa e cultura sia in grado di ridisegnare gli scenari economici del basso Varesotto, anche perché il territorio non ha certo mandato in soffitta l'antica e consolidata vocazione manifatturiera. Per il momento però non si può non constatare come sul territorio stiano lievitando realtà che solo tre anni fa apparivano lontane anni luci. E tra queste c'è sicuramente il Busto Arsizio Film Festival, manifestazione che proprio in questi giorni sta proponendo in anteprima pellicole italiane, creando in città momenti di dibattito con attori quali Ornella Muti, Francesco Nuti e Anna Galliena, con registi del calibro di Gillo Pontecorvo e Mario Monicelli e con esperti di effetti speciali quali Carlo Rambaldi, il "padre" dell'extraterrestre ET in esposizione alla mostra allestita alla Fondazione Bandera. Una manifestazione, il Baff, giunta ormai al terzo anno di vita e in cerca della definitiva consacrazione. "Ad accendere la lampadina è stato un bellissimo tomo sul Titanic che per mesi ho tenuto sulla scrivania del mio ufficio - spiega Gabriele Tosi, deus ex machina del Baff - Per evitare che alcuni settori d'impresa facciano la stessa fine di quella splendida nave battezzata come inaffondabile, oggi occorre innervare la nostra economia con qualcosa di veramente innovativo". Ed è così che nella città delle cento ciminiere e dei tantissimi telai è entrato in scena il cinema. O meglio un festival che, partito nel 2003 con lo scopo di rivitalizzare le sale cinematografiche bustesi, ha subito riscosso un grande successo di pubblico e di critica, per poi confermare nel 2004 il proprio spessore qualitativo e riscoprirsi volano di un'imprenditoria parallela a quella tradizionale. "Ciò che all'inizio era una scommessa non da poco - ha continuato Tosi - con il passare del tempo si è tramutato in opportunità culturale e imprenditoriale". Ma non di solo festival vive il territorio. La "new age" del mondo della celluloide bustese, infatti, contempla altre realtà. La Film commission ad esempio, nata da una delle costole del Baff e che in poco meno di un anno di vita ha organizzato location e set di ripresa nella zona e lavorato al progetto degli ultimi videoclip di Vasco Rossi, che saranno raccolti nel prossimo dvd della rockstar. Ma non solo. Nei capannoni dell'ex Bustese, una delle aziende che ha fatto la storia della tessitura, è sorta una piccola Cinecittà tecnologica dove si sta lavorando a un film di animazione. La tecnica utilizzata si chiama Motion Picture e gli attori non recitano muovendosi su un tradizionale set, ma collegati a una serie di sensori applicati al corpo. Ambiente, costumi e volti vengono poi rielaborati in una fase successiva grazie a una sofisticata tecnica digitale. Ed è qui, nel cuore della Busto industriale, che il regista Dario Picciau sta lavorando al lungometraggio da premio Oscar sulla vita di Anna Frank, prodotto dalla "263 Films", società fondata da Andrea Jarach. Il quadro si sta lentamente completando aggregando anche le realtà scolastiche. Pioniere, in tal senso, è stato il liceo artistico Candiani, che per primo ha arricchito l'offerta didattica attivando da ormai un anno, un indirizzo dedicato alle discipline di cinema, teatro e televisione. Un panorama in continua evoluzione, tanto che le singole iniziative da avanguardie si stanno via via trasformando in realtà consolidate. E il set promette ulteriori sviluppi: tra le idee in campo inerenti al progetto di recupero dell'area delle Ferrovie Nord vi è anche quella di realizzare una struttura capace di accogliere studi televisivi e cinematografici. "Sono convinto che il territorio sia ormai pronto per affrontare questa avventura - ha continuato Tosi - ciò che però ancora manca è un imprenditore o un gruppo di imprenditori capaci di raccogliere tutti questi input e dare uno slancio definitivo alla sfida".

Nell'ambito di BA Film Festival 2005 la Fondazione Bandera ospita la mostra:

Atmosfere spaziali. Carlo Rambaldi

Il creatore di fantastici effetti speciali, il padre di E.T., Alien e infinite altre creature, inizia la sua attività come pittore. E la pittura, negli anni, nonostante gli importanti successi raccolti nel mondo del cinema, rimane il modo più libero per dar forma alle immagini che la fervida fantasia di Rambaldi continua a creare. La mostra offre così un'occasione unica per avventurarsi tra ruderi spaziali, architetture extraterrestri, piattaforme volanti, astronavi rocciose, isole volanti, città spaziali. Tra le opere esposte, oltre a 91 dipinti, il pupazzo semovente di E.T., il meccanismo della bocca di Alien e materiale documentario.
Sino al 29 maggio 2005
Fondazione Bandera per l'Arte
Via Andrea Costa, 29
tel. 0331 322311 - info@fondazionebandera.it
Orari: da lunedì a domenica 10.00-12.00 Ingresso: euro 4,00 intero; euro 2,00 ridotto

03/31/2005

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