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Tra premesse e promesse, la logistica ha un futuro Il punto di vista dell'industria manifatturiera, quella cioè che utilizza - e potrebbe forse maggiormente utilizzare, le strutture logistiche presenti in provincia di Varese. Logistica tra potenzialità e limiti: uno scarto tra buoni propositi e realtà non sempre perfettamente all'altezza delle aspettative, come risulta dalle osservazioni degli imprenditori del Varesotto. La posizione geografica particolarmente felice della provincia di Varese, la presenza di un hub internazionale, un tessuto economico fervidissimo sono notoriamente gli assi nella manica di una partita che, però, nella realtà, non sempre si vince senza sforzi. Il limite quasi concordemente evidenziato è, infatti, quello ben noto delle carenze della rete viaria, che non è all'altezza di un tessuto economico tanto dinamico e variegato, che dalla logistica potrebbe trarre, anche secondo gli imprenditori locali, occasioni illimitate di sviluppo e crescita. Il parere, espresso dai presidenti dei Gruppi Merceologici dell'Unione degli Industriali della Provincia di Varese, in rappresentanza dei vari settori del manifatturiero, sottolinea questa situazione di alti e bassi. Nonostante questo, la fiducia nelle possibilità del territorio indubbiamente non manca: la speranza che gli appelli tante volte reiterati, anche e particolarmente su queste pagine, perché le forze politiche si impegnino al potenziamento delle infrastrutture oltre alla fiducia nel sistema aeroportuale e nel trasporto intermodale, che si stanno sempre più sviluppando, sono un comune denominatore del pensiero degli imprenditori. In particolare viene riposta da parte degli operatori economici una grande attenzione alle potenzialità derivanti dalla presenza sul territorio dell'aeroporto di Malpensa: un'occasione più unica che rara, che ci pone ancor più al centro dell'Europa e che andrebbe sicuramente valorizzata. E' di questo parere Ernesto Ceriani, presidente del gruppo "Alimentari e Bevande", nonostante ammetta che nell'esperienza concreta l'aeroporto "seppur comodissimo, per quanto concerne il trasporto delle persone, non sia competitivo per quanto riguarda il trasporto delle merci per una questione di costi. In generale, però - riprende Ceriani - i servizi locali per noi sono buoni e ci permettono di tenere molti contatti commerciali in Europa (ad esempio, sfruttando la linea Milano-Amsterdam)". I contatti con altri territori non sono sempre così agevoli. L'esperienza di un settore diverso, come quello dei mobili estremamente legato per sua natura alla Brianza, zona con una forte tradizione in questo campo, mostra, secondo Luigi Rossi, presidente del gruppo merceologico "Legno", come "il problema più grave della logistica rimanga sempre quello del trasporto su ruote, in particolare in riferimento ai collegamenti autostradali. I trasferimenti sia sul territorio, sia in ambito internazionale sono infatti fortemente soggetti a notevoli 'tempi morti'". Il problema della rete stradale ha poi un'incidenza ancora maggiore sulla vita d'impresa delle aziende più piccole, che devono fare spostamenti brevi, in tempi sempre più rapidi. Sottolinea Antonio Zanini, presidente del Gruppo "Cartarie, Editoriali e Poligrafiche" "sul territorio ci sono una miriade di piccole imprese che hanno il problema delle piccole consegne: queste sono ampiamente penalizzate dal sistema stradale. La nostra azienda, a Castiglione Olona, si trova limitata fortemente dalla Rotonda della Valle Olona, per non parlare della Varesina e dei Trasporti verso Milano. Ben vengano nuovi lavori." Anche Roberto Mara presidente del gruppo "Materiali da Costruzione, Estrattive e Cave" ribadisce il concetto, ma riferendolo in particolare alla risorsa di Malpensa, che "rischia di rimanere una 'cattedrale nel deserto' se non viene potenziata con investimenti nelle infrastrutture che la collegano ai centri urbani e nelle strutture fisse, come ad esempio i capannoni, per accogliere le merci. Senza dimenticare ovviamente le scelte finora penalizzanti di Governo e Alitalia. Bisogna assolutamente credere nello sviluppo di Malpensa." Mauro Cavelli presidente del gruppo "Tessiture e Filature" conferma l'esperienza non sempre positiva del trasporto su gomma. "Vi è una grande necessità di sviluppo. In particolare va risolto il problema urgente della Pedemontana. Infatti, soprattutto per volumi di merci ridotti, il trasporto su camion, con corriere, resta il più pratico ed economico e con poche alternative: i costi del trasporto ferroviario non sono altrettanto competitivi e quello aereo serve soprattutto sulle grandi quantità". Così anche Davide Cova presidente del gruppo "Tintorie, Stamperie e Finissaggi Tessili". "In generale l'Italia per tradizione privilegia il trasporto su gomma. E' quindi normale, se si parla di logistica, concentrare l'attenzione sul sistema carente della rete viaria. Anche Malpensa, un'indubbia risorsa, avrebbe bisogno di essere più facilmente raggiungibile". D'accordo con il parere dei colleghi anche Paolo Cittadini, presidente del gruppo "Chimiche, Farmaceutiche e Conciarie", "per il quale Malpensa è un ottimo aeroporto, ma collegato male. E' assurdo, in particolare, che non sia collegato tramite adeguata rete ferroviaria ai centri principali e all'aeroporto milanese di Linate". | ||||||||
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