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Celti: un'avventura lunga otto secoli

Presso il museo varesino di Villa Mirabello ottocento pezzi provenienti da trenta musei e da collezioni private, mai esposti tutti insieme prima d'ora, consentono di ricostruire il percorso dei Celti, dal cuore dell'Europa alla regione insubrica, in un arco di tempo compreso tra l'800 e il 50 a. C.

Nelle sale del Civico Museo Archelogico di Villa Mirabello una raffinata oggettistica di ottocento pezzi provenienti da trenta musei e da collezioni private, mai esposti tutti insieme prima d'ora, racconta in venti sezioni i legami del territorio della cultura di Golasecca e dei celti di Boemia (Boi) e Moravia. Voluta da Terra Insubre e sostenuta dal Comune di Varese e dalla regione Lombardia, la rassegna, allestita per le cure di Venceslas Kruta, studioso ceco e massimo conoscitore delle antiche popolazioni celtiche, già curatore con Sabatino Moscati della famosa rassegna veneziana, consente di ricostruire il percorso dei Celti, dal cuore dell'Europa all'Insubria, in un arco di tempo compreso tra l'800 e il 50 a.C. L'avventura, durata dunque otto secoli , prende avvio dalle prime fasi boemo-morave, dove emerge una società aristocratica organizzata secondo gerarchie ben precise, testimoniata in mostra dalla importante tomba principesca a carro. Si spinge fino al Mediterraneo, con una penetrazione che arriva fino in Valpadana, prima dell'arrivo dei romani. Dopo la sconfitta ad opera di questi ultimi, il controesodo dei Boi, dalla seconda metà del secondo secolo, porta a una rete pianificata di abitati fortificati, gli oppida. Sarà infine l'invasione dei Marcomanni germanici, nel secolo seguente, a decidere il declino della potenza boica. La rassegna, mentre consente di rivisitare un pezzo di storia che ci riguarda da vicino e che ancora poco conosciamo, convince a gettare lo sguardo oltre i limitati confini di casa per scoprire l'importanza degli antichi legami tra il territorio e i popoli d'Oltralpe, e le caratteristiche e peculiarità di realtà storiche e sociali che esprimono inclinazioni, potenzialità e necessità diverse, eppure anche coincidenti aspirazioni di cultura, di mestieri, di gusto e raffinatezza. Il percorso, che coniuga dato scientifico e chiarezza espositiva, offre, accanto ai già conosciuti reperti varesini della civiltà di Golasecca, la assoluta novità della visione di alcuni pezzi davvero eccezionali provenienti da musei e collezioni private: come lo splendido giogo decorato di una pariglia appartenente al corredo di una tomba principesca del VII secolo a.C., l'imitazione di una coppa greca, testimonianza dei contatti dei Boi con il Mediterraneo, preziosi gioielli e fibule prodotti in gran quantità nel V secolo a.C., un centinaio di parures femminili dal deposito votivo della "Sorgente dei Giganti" di Duchcov. Notevole, per fattura e abilità di esecuzione, la guarnizione in bronzo della brocca di Brno-Malomerice, tra le più rappresentative opere dell'arte celtica al suo apogeo. Attrezzi da lavoro, ferri da cavallo, ceramiche di forme varie ed eleganti, monete in oro, monili in vetro o in materiali poveri e preziosi testimoniano ancora la raffinata quotidianità dei Boi. Nella rassegna è anche la testa in pietra del dio Msecke Zehrovice, la più nota e riprodotta immagine tra le sculture celtiche. Ma è in mostra a Villa Mirabello anche una nuova e completa presentazione della seconda tomba a carro del guerriero del Museo di Sesto Calende, databile al secondo quarto del VI secolo a.C. Mentre a Sesto si può ammirare - in concomitanza con la mostra varesina - assieme alle antiche testimonianze epigrafiche del mondo celtico d'Europa della fine del VII secolo a.C., la prima tomba di guerriero, simile ma antecedente l'altra, conservata al museo archeologico di Milano. Arsago Seprio, infine, con Varese e Sesto, è a sua volta coinvolta nel circuito museale dedicato ai Celti, grazie ad approfondimenti su nuovi e recenti ritrovamenti.

Celti dal cuore dell'EUROPA all'Insubria
Varese - Civico Museo Archeologico Villa Mirabello
28 novembre 2004-25 aprile 2005
da martedì a sabato:-10.30-18.30 domenica e festivi.10.30-12.30/ 14,30-18,30

01/14/2005

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