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Il Baff 2007 amplia i suoi orizzonti

Per il primo anno, non senza qualche polemica, il Busto Arsizio Film Festival si muove anche al di fuori della sua città di origine, con l’ambizione di dare un respiro metropolitano al festival. Gabriele Tosi, creatore e motore del Baff, intravede grandi opportunità e qualche difficoltà da superare.


Aconti fatti non si può neppure dire che siano mancati i nomi alla quinta edizione del Busto Arsizio Film Festival. Certo, Harvey Keitel è rimasto un rimpianto anche per il "padre” di questa manifestazione Gabriele Tosi, "ma se guardiamo i nomi che sono venuti e facciamo un discorso di qualità credo che mai come quest’anno si possa parlare di un Festival importante”. Sui grandi schermi sono poi state proiettate pellicole in anteprima capaci di tenere in sala il pubblico anche dopo i titoli di coda per il faccia a faccia con registi e attori, e l’evento ha poi superato i confini cittadini mettendo sul tavolo l’ambizione di diventare un festival da area metropolitana. Insomma sul Baff si sono spese tante parole, si sono accese polemiche, ma non sono mancati dibattiti. A pochi giorni dalla chiusura, ripercorriamo ora l’evento con Gabriele Tosi che questo Festival l’ha visto nascere e cullato.

Si sono accese le luci in sala e il quinto Film Festival è andato in archivio. Quasi d’obbligo un bilancio.
Rispetto agli altri anni siamo cresciuti in termini qualitativi, quantitativi e territoriali. Durante la settimana del Festival abbiamo organizzato 37 eventi, a questi vanno aggiunti gli spazi pubblici a Busto Arsizio e Gallarate. In termini di presenze abbiamo superato le 10 mila unità. Se poi guardiamo agli ospiti credo che nessuno possa mettere in dubbio la competenza di chi è venuto a Busto. Uno su tutti Zanussi. E poi aggiungerei 210 provini fatti dalla Film Commission. Ciò significa che ora abbiamo un archivio da proporre a chi intende fare riprese audiovisive

Soddisfatto delle pellicole proiettate e della risposta del pubblico?
Siamo arrivati a un livello notevole. Con "7 chilometri da Gerusalemme” e "Guido che sfidò le Brigate rosse” abbiamo avuto due prime nazionali che hanno riempito le sale. Il pubblico si è anche fermato al dibattito con i registi. Anche questo post proiezione è stata una novità e la cosa davvero bella è stata vedere centinaia di persone rimanere in sala anche dopo la mezzanotte in un giorno feriale. A Busto non capita spesso.

Questa è stata anche la prima edizione di Film Festival con ambizione territoriale. Busto Arsizio, ma anche Gallarate, Legnano e la Valle Olona. Formula da riproporre anche per il futuro?
Ci sono politici che fanno appello a istinti atavici e uno di questi è la difesa della propria tana. Da più parti ho sentito accuse del tipo "Vogliono portar via da Busto la serata finale del Festival”. Qui nessuno vuol portare via niente. Semmai è giusto dire che la crescita del nostro territorio ci sarà quando si avrà una concezione di Busto, Gallarate, Legnano e Valle Olona come di un’unica area metropolitana.

Quindi?
Quindi anche il Baff deve essere letto come possibile volano di sviluppo territoriale. Non è semplice anche perché occorre rispettare il patrimonio socio-culturale delle altre città, ma anche dei quartieri. Credo però che il Baff svolga un’importante azione culturale e può essere espressione di questo territorio.

Si può già iniziare a parlare di una sesta edizione?
Dalla prossima settimana sì. Al Baff 2008 dobbiamo arrivare preparati e per questo lavoreremo fin da subito con Gallarate visto che il rapporto è davvero solido. Anche il dialogo aperto con la Valle Olona mi ha entusiasmato e così come con Cassano Magnago. Diciamo che ci sono le premesse per arrivare alla settimana clou con il giusto back-ground. Per quanto riguarda Legnano, dobbiamo aspettare l’esito delle elezioni.

Baff 2007. Il giorno più bello?
L’inaugurazione per gli interventi di spessore del sindaco di Busto Gigi Farioli e di Kzryzstof Zanussi, il quale ha sostenuto che se vogliamo tornare ad essere leader dobbiamo seguire la via della cultura. Sono perfettamente d’accordo.

Cosa cambierebbe dell’edizione 2007?
Qualcosa nel giorno di chiusura. La serata finale va migliorata e la proiezione pomeridiana alla 16 è un vero osso da vendere.

Qual è il film che più le è piaciuto?
Bella domanda. D’acchito direi il clip sulla videoarte. Geniale, ma non è un film. La pellicola che più mi ha colpito è stata Liscio, per la leggerezza, per la Morante che è bravissima e per il tema trattato.

L’ospite più simpatico?
Nicola Savino. Una forza della natura. E’ bastato dargli in mano il microfono.

Quello che l’ha deluso?
Direi nessuno.

Quello che più l’ha affascinato?
Zanussi, grande personalità e spessore morale.

Chi avrebbe voluto vedere a questo Baff?
Harvey Keitel. Ci siamo andati molto vicini, ma alla fine c’era una questione economica che non potevamo permetterci.

Dia un voto a questa edizione.
Direi 9

04/06/2007

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