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Teatro a Gallarate atto secondo

Dopo il recupero del Teatro del Popolo, il Comune di Gallarate fa il bis con il Teatro Condominio, intitolato a Vittorio Gassman. E con la futura nuova sede della Galleria Civica d'Arte Moderna, il polo della cultura gallaratese diventa realtà. L'importante contributo economico di Hupac.


E' stato definito il più bel teatro esistente attualmente in provincia di Varese. E' il Teatro Condominio di Gallarate, sottoposto a radicali lavori di ristrutturazione, intitolato a Vittorio Gassman e aperto al pubblico poche settimane dopo la riapertura del vecchio Teatro del Popolo di via Palestro (v. Varesefocus marzo 2006), anche'esso, come il Condominio, recuperato per iniziativa dell'aministrazione civica. Le due operazioni, insieme all'allestimento della nuova, più ampia, sede della Civica Galleria d'Arte Moderna, fino ad ora ospitata nell'ex-pretura di viale Milano, devono essere lette nell'ambito di un progetto di ampio respiro e di lungo periodo che vuole fare, di Gallarate, un polo della Cultura capace di una attrattività di largo raggio, anche sfruttando la vicinanza dell'aeroporto intercontinentale della Malpensa. Il progetto è completato dall'istituzione della Fondazione per la Cultura denominata "1860 Città di Gallarate", composta da soci pubblici e privati, il motore delle attività culturali e di spettacolo che saranno ospitate nei nuovi contenitori realizzati dal Comune. La decisione di dar vita alla Fondazione è stata preceduta da un'analisi, affidata al Centro di ricerca sul management e sull'economia della cultura dell'Università Carlo Cattaneo-LIUC, sui fabbisogni di cultura nel bacino di utenza gallaratese, analisi che conteneva anche indicazione sull'ipotesi di fattibilità riguardante l'istituzione della Fondazione.
Vista esterna del Teatro CondominioIl Teatro Gassman, inizialmente chiamato "Sociale", nasce nel 1862, mostrando ai gallaratesi un sipario molto particolare, rappresentato da una vera e propria tela dipinta dal pittore milanese Gerolamo Induno. Sipario che è apparso l'ultima volta "in scena" nel 1949, anno della "seconda" inaugurazione del Teatro, da allora denominato "Condominio".
Fin dai primi anni del Novecento la struttura ospita, oltre alle rappresentazioni, altri momenti storicamente importanti, quali la commemorazione, nel 1913, del centenario della nascita di Giuseppe Verdi, o, nel 1914, un discorso patriottico di Cesare Battisti. Negli ultimi anni della sua apertura (è stato chiuso nel 1997), il Condominio è stato anche utilizzato come sala cinematografica.
Alla chiusura, nove anni fa, è seguita un'ampia raccolta di firme tra i cittadini, curata da un Comitato che è sorto proprio per salvaguardare lo storico Teatro, e nel 2001 l'Amministrazione Comunale di Gallarate ne ha deciso la ristrutturazione. Il progetto, redatto dallo Studio Amati di Roma e seguito dall'Ufficio Tecnico Comunale, garantisce oggi la più ampia flessibilità d'uso: oltre 700 posti suddivisi in due sale, la più grande capace di ospitare spettacoli di musica, teatro, nonché convegni; la seconda con prevalente destinazione a sala convegni e da musica.
Tre le porzioni che costituiscono il restaurato Teatro: un corpo ottocentesco, uno centrale e uno terminale con la torre scenica. Radicale l'intervento sul corpo centrale, al cui interno si sviluppano, su due piani, le due sale (la più piccola è interrata). Alle originali capriate lignee, rimaste come elemento storico e decorativo, non essendo più in grado di supportare i previsti carichi strutturali, si affianca una nuova struttura portante.
Sottoposto a tutela architettonica il corpo ottocentesco su via Sironi, con conservazione degli elementi decorativi originari sulle pareti e sui soffitti e recupero, esternamente, dell'originale facciata ottocentesca.
Da sottolineare la considerevole altezza del palcoscenico, circa 16 metri, per una superficie di circa 150 metri quadrati: ciò garantisce la possibilità di installazioni e rappresentazioni di un certo interesse.
L'importo dei lavori è stato di circa 4 milioni di euro, di cui circa 1,9 messi a disposizione da Hupac come compensazione parziale per l'autorizzazione all'ampliamento dello scalo ferroviario inermodale tra Gallarate e Busto Arsizio.
Ed è imminente anche l'inaugurazione della nuova sede della Civica Galleria d'Arte Moderna, recentemente divenuta Museo in virtù di un provvdimento regionale. Essa sorge in via De Magri e avrà a disposizione quasi 5.000 mq espositivi contro i 1.200 circa attuali. La nuova sede si sta realizzando in un edificio costituito da un padiglione restaurato e da un padiglione di nuova costruzione. La consegna del primo lotto è imminente.
La sede museale di via De Magri permetterà alla Civica Galleria di presentarsi come il centro di una rete di attività culturali, artistiche e turistiche su tutto il territorio regionale e di accogliere grandi eventi espositivi che coinvolgeranno la città e l'intera provincia sotto il profilo tanto culturale quanto economico. Con questo importante e atteso intervento, dunque, il Comune di Gallarate accoglie e fa propria l'immagine più aggiornata di Museo, letto e presentato sia come luogo ricco di una propria specifica identità, la collezione permanente, capace di farsi strumento vitale di ricerca e di arricchimento culturale per il vasto pubblico, per gli studiosi e per gli stessi artisti; sia come luogo di incontro e di relazione, centro di servizi culturali ampi e diversificati che affiancano e amplificano le collezioni permanenti e temporanee in esso custodite e quindi come complesso sistema di comunicazione.
Gli spazi riservati al Museo nella globalità dell'intervento e la qualità della progettazione renderanno possibile la valorizzazione delle importanti opere conservate e l'acquisizione di nuove opere; l'organizzazione e la presentazione di eventi espositivi di grande qualità; l'accoglienza del grande pubblico attraverso proposte culturali e spazi adeguati e confortevoli che rendono il Museo luogo di piacevole incontro; la creazione di strutture di altissima specializzazione riservate all'arte contemporanea, quali la biblioteca specialistica, l'archivio di maestri e di eventi del XX e XXI secolo, l'emeroteca, la videoteca, i laboratori di restauro e quant'altro un Museo deve offrire agli studiosi.

06/16/2006

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