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"Il tossico della civiltà"

Ecco i passi salienti della lettera di La Pira a Pio XII.

Beatissimo Padre, un popolo e una nazione destinati ad avere una parte così essenziale per l'edificazione del nuovo universo delle nazioni non può lasciare più oltre le sue strutture economiche (e sociali e politiche) tessute con i principi anticristiani ed antiumani del liberalismo. Gli insegnamenti della Chiesa parlano chiaro: da Leone XIII a Pio XI (la grande enciclica Quadragesimo anno!) a Pio XII, la condanna del liberalismo economico (e non soltanto economico) è estremamente chiara e decisa!, il tossico della civiltà, la causa del comunismo è espresso ed è contenuto in questo tessuto di "norme liberali" che hanno come radici il bellum omnium contro omnes (homo homini lupus!).
Sapete, Beatissimo Padre, la forza davvero demoniaca del denaro accentrato in poche mani! Pensate: la sorte dei lavoratori, in Italia; la stabilità del loro lavoro e del loro pane: il loro avvenire, è sempre e solamente nelle mani di questi padroni "anonimi" che dispongono senza controllo alcuno del destino delle loro aziende. Una azienda chiude: duemila operai sono licenziati: chi controlla? Chi dà garanzia e giustizia? Nessuno: la cosa più preziosa dell'uomo - dopo l'orazione e la vita interiore - il lavoro, è nelle mani incontrollate (spesso avare ed impure) del "padrone"! (..) Beatissimo Padre, non sono sogni, questi: sono severe realtà di ogni giorno. Perché c'è il comunismo? Perché il socialismo fiorisce e fiorirà ancora? La risposta è tutta (o quasi) nelle situazioni che vi descrivo: è in questa "situazione liberale e capitalista" che ancora domina in Italia recando estremo malessere nel mondo operaio. La casa è incerta, la bottega è incerta, il pane è incerto: questa radicale, strutturale incertezza delle cose essenziali dell'esistenza di ogni giorno (pane quotidiano) è la causa prima che genera la protesta degli operai e la loro adesione, col voto, ai partiti di sinistra.
Beatissimo Padre, quando Don Sturzo scrive i suoi articoli sul "Giornale d'Italia" (!), articoli astratti, scritti da chi non conosce che la sua camera da studio e da chi non conosce che certi "schemi mentali" scambiati per principi noi sentiamo una amarezza profonda! Ma non esiste, non esiste, non esiste, questo "libero mercato" a cui si fa sempre ricorso, come se fosse un principio teologale! Non è vero in teoria e non esiste in pratica: ciò che esiste in pratica è il triste fenomeno della disoccupazione e della incertezza dell'occupazione: due atti dovuti essenzialmente alla strutturazione liberale dell'economia e della finanza. Strutturazione marcata in Italia; perché il liberalismo degli altri Paesi più maturi (Inghilterra, Stati Uniti) è stato capace di creare strumenti teoretici e pratici di alto valore (gli strumenti dell'economia volontaristica Keynesiana) che hanno "aggredito" con efficacia la disoccupazione e la incertezza dell'occupazione creando il sistema del pieno impiego e della sicurezza sociale (...). Cosa bisogna fare? Decidersi a mutare il volto liberale della nostra economia (...). Beatissimo Padre: si vuole sradicare il "socialismo"? Si vogliono riprendere le "masse" umane e fare che esse ritornino nell'orbita integralmente cristiana? Altra via - dopo quella della preghiera - non c'è: mutare le strutture economiche, fare otri nuovi: assicurare il pane e la dignità dei lavoratori. Si creerà così una società più giusta (...)
Beatissimo Padre, perché vi scrivo queste cose proprio oggi? Perché San Giuseppe patrono della Chiesa, ci deve proprio aiutare! Deve aiutare questa nostra Patria dove il tossico anticristiano del liberalismo più gretto ed egoista è ancora tanto abbondante e tanto radicato nell'organismo dirigente della nazione! Perché Beatissimo Padre, sapeste come è diffuso questo male, anche fra i cattolici che hanno in mano le leve più potenti dell'economia, della finanza, della politica! Credono - e sono finanche Capi di Azione Cattolica! - che esistano davvero, quasi leggi naturali e di origine divina, le così dette "leggi" dell'economia liberale! Credono a Ricardo, a Bastiat, a Maltus; alla "legge di bronzo dei salari" e così via! Fa una pena immensa questa ignoranza che non è solo di natura teologica e filosofica, ma anche di natura specificatamente tecnica ed economica! Purtroppo le conseguenze di questa ignoranza sono gravi per la società e per la Chiesa; perché la radice del comunismo è, in sostanza, qui!
Sradicare il mondo liberale, sradicare i principi liberali; sradicare la mentalità liberale; dare il senso cristiano, "comunitario", della società, della nazione, del mondo; altra via, per sradicare il comunismo, non c'è (...).
Beatissimo Padre, cosa dobbiamo fare? Ite ad Joseph; è per questo che vi scrivo in questa festività preziosa e augurale! La civiltà autenticamente cristiana è quella del tipo di "Nazareth", del tipo di San Giuseppe: sacra la casa, sacra la bottega: perché nella casa c'è Gesù; nella bottega c'è Gesù, con Maria e Giuseppe. Questi valori sacri devono essere restituiti agli uomini: non devono essere spezzati da una concezione del mondo - quella liberale - che ignora il mistero della grazia, dei sacramenti, della Chiesa, e che è atea e materialista quanto atea e materialista è la concezione comunista che da essa è sorta, come frutto da seme, come effetto da causa. Noi, Beatissimo Padre, lotteremo senza tregua contro questo cancro sociale che ha "secolarizzato" la civiltà e la ha condotta - esso! - sul ciglio dell'abisso.
Filialmente - La Pira - San Giuseppe Operaio 1958 (1° Maggio)

02/19/2004

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