Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

I giovani e le scelte: chi li accompagna

Le nuove riforme di scuola e università introducono una maggiore diversificazione dell'offerta formativa obbligando i ragazzi a compiere scelte sempre più responsabili. Chi e come può aiutarli in questo percorso.

Il sistema scolastico italiano è sottoposto, da molti anni, ad un continuo processo di cambiamento dovuto alle continue evoluzioni del lavoro, delle nuove tecnologie e delle nuove professioni.
Per quanto concerne la scuola secondaria superiore, i cambiamenti che maggiormente coinvolgono i ragazzi riguardano l'estensione dell'obbligo scolastico dagli otto ai nove anni, con la conseguente iscrizione obbligatoria al primo anno di una scuola superiore, ma soprattutto la possibilità per chi lo desideri di rivedere le proprie scelte durante gli studi: è possibile cambiare scuola in qualunque momento, sarà compito di quella che accoglierà il ragazzo metterlo in condizioni di effettuare il passaggio senza essere penalizzato. Con l'inserimento del sistema del crediti risultano agevolati i passaggi scuola - lavoro e viceversa essendo da un lato riconosciuta ai fini scolastici l'esperienza lavorativa, dall'altro certificata la preparazione scolastica in qualunque momento il ragazzo lasci la scuola. Per tutti rimane però l'obbligo di frequentare attività formative fino al diciottesimo anno di età.
La riforma scolastica coinvolge anche l'università: sono sparite, a parte qualche eccezione, le lauree quinquennali. Ora si consegue una laurea di primo livello dopo tre anni di studio e di conseguenza l'indirizzo specifico deve essere indicato già nel momento dell'iscrizione al primo anno di corso. In seguito, se lo si desidera, si può proseguire per altri due anni per ottenere una laurea di secondo livello. Molta importanza è stata anche data all'autonomia delle singole università: al di là di linee guida definite a livello nazionale, uno stesso diploma di laurea conseguito in Università diverse può aver richiesto allo studente di sostenere esami anche molto differenti, il che, inutile dirlo, è fonte di notevole confusione.
Insomma la legislazione soprattutto chiede ai ragazzi di vivere la scuola in modo nuovo, più consapevole e con più responsabilità diminuendo i vincoli e aumentando le possibilità di ogni ragazzo di disegnarsi a piacere il suo futuro. Ma siamo sicuri che sappiano che cosa vogliono diventare? In un'età in cui si inizia appena ad avere coscienza di un mondo al di fuori della famiglia, della scuola e del gruppo di amici, i ragazzi sono in grado di scegliere il loro futuro? Queste riforme sono un importante atto di fiducia e questi interrogativi troveranno risposta solo con le prossime generazioni. Non si può trascurare che ad una maggiore possibilità di scelta corrisponde una maggiore confusione, soprattutto se i protagonisti sono ragazzi che hanno a che fare con temi che ancora non padroneggiano. Fondamentale diventa creare per i ragazzi un sistema di tutoraggio non solo nominale, ma che effettivamente li supporti in tutte queste scelte.
Per sapere che cosa ne pensino gli studenti che stanno vivendo questo momento di transizione, abbiamo chiesto ai ragazzi che hanno partecipato all'Orientagiovani tenutosi lo scorso 30 ottobre presso il Campus di Varese e organizzato dall'Unione industriali con la collaborazione dell'ex Provveditorato agli Studi, di compilare un questionario. Erano tutti studenti degli ultimi anni dei centri di formazione professionale e delle scuole superiori della provincia di Varese (ITPA, ITC, ITIS, IPSIA, IPC, licei).
Ai ragazzi è stato chiesto a cosa abbiano dato più importanza nel momento della scelta della scuola superiore. Pensando che stiamo parlando di scelte compiute a 14 anni i risultati sembrano molto incoraggianti perché metà dei ragazzi ha scelto pensando alle specifiche materie di studi. Quindi è stata adottata una prospettiva a breve termine, mentre l'altra metà ha scelto pensando a quale scuola l'avrebbe meglio preparata ad un'università (prevalentemente risposta dei ragazzi del liceo) o rilasciato un diploma spendibile sul lavoro.
Per queste valutazioni metà degli studenti intervistati si è affidata ai genitori, il che conferma il ruolo centrale della famiglia. Il 32% si è comunque affidato all'opinione collettiva. Questo testimonia che a 14 anni i ragazzi iniziano a guardare e considerare anche il mondo che li circonda.
Alcune domande chiedevano ai ragazzi che cosa secondo loro sarebbe importante che la scuola offrisse. Le scelte possibili erano: Stage, Borse di studio, Corsi di lingue, Orientamento, Placement (colloqui per una futura occupazione). La riforma scolastica punta molto all'inserimento di queste opportunità nel curriculum scolastico di ogni studente, in particolare di Stage perché ci sia un contatto con il lavoro vero e proprio. Per più del 40% degli studenti la scuola dovrebbe offrire servizi di orientamento e di placement, tuttavia il 38% dei ragazzi non ha mai fatto uno stage pur ritenendolo un'esperienza molto importante.
Guardando al futuro la maggioranza dei ragazzi ha già deciso che cosa farà dopo il diploma: il 28% vorrebbe cercare un lavoro anche se manca un'idea precisa rispetto a che cosa, il 65% invece prosegue con l'università. Pochi propendono per i corsi post-diploma, ma era un risultato atteso data la scarsità di informazioni a disposizione delle famiglie e la brevità dei corsi di laurea di primo livello che li rende scelta privilegiata per chi intenda proseguire gli studi.
Da questo questionario emerge un'immagine rassicurante di ragazzi con le idee abbastanza chiare anche se desiderosi di esperienze concrete soprattutto per poter capire meglio le proprie propensioni. Più la riforma verrà attuata in tutte le sue parti, più gli studenti che si affacciano ora alle scuole superiori dovranno investire molte risorse non nella scuola in sé, nello studiare e fare bene il compito in classe del giorno dopo, ma nello scegliere quale strada intraprendere. Occasioni di confronto sono state organizzate, un esempio è stato proprio l'Orientagiovani. Tuttavia sarebbe auspicabile che iniziative isolate entrassero a far parte di un meccanismo, peraltro previsto dalla legge, che permetta ai ragazzi non solo di avere le informazioni, ma anche di avere qualcuno di fiducia con cui parlare che li conosca e li aiuti ad intraprendere la strada per ognuno più adatta.

Le scuole sono presenti anche sul sito:

..

01/16/2003

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa