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Occhio alla strada

Una ricerca che evidenzia il rischio d'incidenti sulle nostre strade. Dati che mettono in luce una situazione piuttosto grave e che invitano a guidare con prudenza.

Un "monumento" a Gallarate che è quasi un monito a guidare con prudenzaStrade pericolose o no? Il problema più sentito della nostra provincia è indubbiamente quello della viabilità: strade trafficate, caotiche, congestionate e collegamenti alternativi alla rete stradale insufficienti. Un argomento su cui si ritorna di frequente e che è ancora più scottante se si considera che la vita quotidiana di un elevato numero di pendolari è resa più stressante da interminabili code e che le attività economiche sono seriamente condizionate da questa situazione.
Che le nostre, però, oltre che caotiche, siano strade pericolose è un assunto tutto da dimostrare, dati alla mano. Un'analisi degli incidenti stradali in provincia di Varese, presentata proprio a ridosso della Giornata nazionale per la sicurezza promossa dall'ACI "Io ci provo - né morti né feriti sulle strade" che si terrà il 7 aprile, fornisce interessanti indicazioni a riguardo. L'indagine, realizzata dall'Istat sui dati del 2002, ha l'obiettivo di fornire un quadro chiaro delle situazioni di maggior pericolo sulle strade delle province e dei comuni italiani, offrendo una statistica delle strade più pericolose, dei giorni e degli orari più a rischio, delle cause principali d'incidente. L'analisi vuol essere una base di partenza per ideare azioni preventive che consentano un miglioramento della sicurezza sulle strade.
Dall'indagine emerge, innanzitutto, un quadro piuttosto chiaro delle strade più "incidentate" della provincia: i centri principali sono quelli a maggior tasso di incidenti e il sud del Varesotto è molto più "pericoloso" rispetto al nord. La città dove nel 2002 ci sono stati più incidenti è stata Varese con 589 casi, di cui 14 mortali, seguita da Gallarate con 464 incidenti e 7 decessi, da Busto Arsizio con 449 scontri e 13 morti, su un totale provinciale di 3.884 incidenti, di cui ben 89 mortali.
Un dato che non sembra essere particolarmente confortante per il nostro territorio.
Tra le strade più rischiose della provincia ci sono la SS 629 del Lago di Monate con un indice di gravità del 35,71%, la A8 Milano-Varese, in particolare per l'alto rapporto di incidenti per kmq e la A9 Lainate-Como-Chiasso, mentre le meno pericolose sono la SS 394 del Verbano Orientale e la SS 342 Briantea.
All'interno delle città, il centro abitato è quello a maggior rischio di incidenti (3.112 nel 2002 contro i 772 fuori dall'abitato) ma la gravità è decisamente più alta fuori dai limiti del centro: sulle strade extraurbane il tasso di mortalità cresce dal 16,71% al 47,93%.
Per quanto riguarda, invece, la natura degli scontri, la maggior parte è indubbiamente di tipo frontale-laterale o laterale, ma un dato balza all'occhio e ha un sapore amaro: nel 2002 sono stati investiti nell'abitato (cioè su strade urbane e provinciali e statali dentro l'abitato) ben 223 pedoni, di cui 13 sono deceduti.
Le cause d'incidente sono varie e, anche se nella maggior parte dei casi, contro le aspettative, si tratta di manovre regolari e quindi di fatalità, c'è sicuramente da riflettere.
Il 10,40% degli incidenti è infatti causato da eccessi di velocità, l'8,46% da guida distratta, il 6,25% dall'inosservanza delle distanze di sicurezza e, quello che stupisce di più, il 15,95% dal mancato rispetto dei segnali.
Riguardo ai momenti della giornata più pericolosi, gli orari a maggior rischio do incidenti sulle nostre strade sono quelli del pomeriggio, tra le 14 e le 17, ma il tasso di mortalità cresce decisamente nelle ore notturne, in particolare nel week end e riguarda soprattutto giovani compresi tra i 18 e i 29 anni.
Lo stesso vale per i feriti.
Sono dati questi che dovrebbero fare molto riflettere. E' chiaro, infatti, che tolte quelle che possono definirsi fatalità, la maggior parte degli incidenti potrebbe essere evitata con un pizzico di attenzione i più.

Ma anche tra le mura domestiche…
Dagli infortuni per strada a quelli tra le mura domestiche. Sono stati 30.573, secondo i dati dell'Azienda Sanitaria Locale, gli incidenti avvenuti nel 2003 tra le pareti di casa. Ben 2.253 i varesini ricoverati, cioè il 7,4% del totale, contro una media nazionale nel 6,8%. Varie le conseguenze degli incidenti, in primis ferite e ustioni, e altrettanto variegate le cause, per ben il 30% cadute tra pareti di casa. L'Asl ha preparato un opuscolo sulla "casa pericolosa" come utile strumento di prevenzione. Attenzione particolare è riservata ai bambini e alla terza età.

03/25/2004

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