Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Il plasticismo duttile di Fontana

Un Fontana inedito quello in mostra a Gemonio fino al prossimo 29 ottobre: un inquieto e originale scultore, che per un certo periodo fece della produzione ceramica la sua principale attività.


“Sono uno scultore e non un ceramista. Non ho mai girato al tornio un piatto né dipinto un vaso. Ho in uggia i merletti e le sfumature. Le delicatezze e le prelibate cotture dei Copenaghen mi annoiano. E lo stesso dico per tutt i servizi di Sèvres, porcellane biscotti, ceramiche maioliche. Aborro i mistici della tecnica. Io cerco altrove…" Non interessava a Lucio Fontana rubare i piccoli segreti dei ceramisti di mestiere. Neppure quando della ceramica, di cui peraltro continuò ad occuparsi sempre, fece la sua attività artistica e la principale fonte di sostentamento.
Avvenne a partire dal 1936, dopo che iniziò a lavorare ad Albissola, a stretto contatto con Tullio Mazzotti. Il primo incontro tra i due risaliva al 1934, ma, raccontò Mazzotti, lo "scultore dei cavalli matti" non andò al forno di lui che due anni dopo. E fu l'inizio di una collaborazione che durò fino alla partenza di Fontana per l'Argentina, la patria natale, dove peraltro si mantenne proprio con le sue ceramiche d'artista, riconoscibili per lo stile unico, fuori dagli schemi, del loro autore. Pur essendo Fontana collegato al Futurismo, alla Galleria del Milione di Milano, alla Galleria di Genova di Cairola, così come al gruppo di Corrente e alla galleria della Cometa di Libro De Libero, la sua copiosa produzione ceramica si distinse infatti per la plasticità bizzarra e l'originalissima ricerca coloristica.
Sul periodo di Albissola, ma anche sul secondo periodo del Fontana ceramista, quello dell'immediato dopoguerra, molto si capisce andando a visitare una “piccola" ma eccellente rassegna organizzata presso il museo Bodini di Gemonio per le cure di Daniele Astrologo Abadal e Raffaele Bedarida “LUCIO FONTANA Attraversando La materia". Sostenuta dall'amministrazione locale e dalla Comunità montana della Valcuvia, con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Varese, della Fondazione Lucio Fontana, si avvale della collaborazione scientifica di quest'ultima e di Enrico Crispolti, Lorenzo Giusti, Alberto Montrasio. Inaugurata in giugno è visitabile fino al 29 ottobre e offre anche un buon pretesto per riscoprire, sotto il cielo autunnale, l'antico cuore di uno dei paesi d'arte del territorio.
Le venti ceramiche presentate nella rassegna, realizzate tra il '38 e il '61, sono il frutto di una appassionata quanto difficile ricerca dei curatori che ha portato alla “scoperta" di cinque opere inedite, provenienti da collezioni private, di alto livello artistico. Spicca una stupenda “Testa di Donatella" ma sono di particolare interesse anche “Sirena e cavallo marino", "Leoni", “Il gallo" e “Donna seduta", opere accomunate da una “elaborazione autonoma del colore, da una tensione emotiva carica di valenze espressive che si pongono in relazione col clima culturale della Milano di Corrente da una parte e con quello che si respira nei forni di Tullio Mazzotti ad Albissola". Ulteriore merito dei curatori della succosa rassegna - limpido specchio del “plasticismo inquieto e duttile" dell'artista - è il ritrovamento di un prezioso catalogo di Fontana, realizzato prima della sua partenza per l'Argentina. Portare Fontana a Gemonio, nella fucina d'arte dedicata a Bodini, ha un significato aggi
unto per una comunità che alla ceramica è legata da antica tradizione. Ma è anche un grande merito per un “piccolo" museo - che, affrontando non piccole difficoltà di gestione e di costi, punta con orgoglio, come sottolinea il presidente degli Amici della Associazione museale Costante Portatadino, a mantenere la sua attività a livello del nome - riuscire ad agganciarsi, e rapportare la propria collocazione territoriale di provincia, ad una rete di eventi culturali: “perché non ci sono centri e periferie, e noi vogliamo rappresentare un piccolo ponte di questa rete". Tanto che la raccomandazione è di visitare anche la parallela esposizione milanese (fino al 29 ottobre) alla Galleria della Banca Cesare Ponti - gruppo Carige in piazza del Duomo (N.19), ove si celebra l'artista italoargentino con sette splendidi disegni della sua arte spaziale.


LUCIO FONTANA Attraversando la materia
18 giugno-29 ottobre 2006
Museo Civico Floriano Bodini Gemonio (Va) - Via Marsala 11
Sabato e domenica 10.30-12.30.15.00-18.30
Catalogo Silvana Editoriale/Montrasio Arte - Per informazioni: 0332 604276

09/22/2006

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa