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Una Costa (RI)FIORITA

In vista dell'estate, uno sguardo al suggestivo scenario della” Costa Fiorita”, la sponda orientale del Lago maggiore, una perla del turismo varesino. Tra marketing e geografia.

Il lago Maggiore a Maccagno
"Nomen omen" dicevano gli antichi. E i moderni copy-writer ne fanno tesoro: un nome può fare la differenza e diventare addirittura il punto di forza del rilancio di un territorio. Un must anche per gli operatori del turismo varesino, in particolare quello legato ai grandi laghi che, abbandonata la vecchia etichetta di "sponda magra" (con quel gusto un po' lesionista di sminuire le potenzialità) rilanciano la sponda lombarda del lago Maggiore con il ben augurale titolo di "Costa Fiorita". Una denominazione geografica che indica la fascia dei comuni che si affacciano sul Verbano (da Sesto Calende a Pino Lago Maggiore) e che si allarga a parte del Ceresio, nella zona tra Lavena Ponte Tresa e Porto Ceresio. Ma non solo. "Costa Fiorita" è, infatti, un vero e proprio brand riconoscibile e distintivo da promuovere ed esportare come prodotto di punta dell'offerta turistica locale. Le premesse sono ottime: si tratta di un'area che per bellezza paesaggistica, occasioni di svago (nel circondario si può praticare ogni tipo di sport o divertimento: dalla vela al deltaplano, dal ciclismo al quad), ricchezza storico-artistica-culturale e fervore imprenditoriale non manca di occasioni. Ma, nei fatti, la sponda lombarda paga lo scotto di carenze e ritardi, che in passato l'hanno relegata al ruolo di "magra" rispetto alla florida dirimpettaia piemontese. Il "marchio" viene creato negli ultimi anni proprio per ovviare a queste difficoltà, da un'idea del Consorzio Turistico Varesino con l'importante collaborazione di Provincia e Camera di Commercio. L'idea è quella che solo unendo e coordinando sforzi, servizi e iniziative si possa garantire un pacchetto che "ingolosisca" e soddisfi turisti di ogni target. Una strategia condivisa da associazioni di categoria, istituzioni, enti pubblici e privati, come testimonierà, a breve, una novità per così dire storica per il territorio. Il Consorzio Turistico Varesino e il Consorzio Regio Insubrica - due realtà con origini diverse (tra gli attori principali dei consorzi, tra gli altri, rispettivamente, Uniascom e Confesercenti), ma caratterizzate dai medesimi obiettivi - si fonderanno per dare vita ad un unico organismo (Consorzio Turistico Varese e Insubria). Che, tra l'altro, potrà cogliere anche le occasioni offerte dai prossimi Mondiali di Ciclismo. E' Giovanni Luatti, ultimo presidente del Consorzio Turistico Varese a tracciare un bilancio dell'esperienza fin qui avuta: "La strategia di promozione, in linea con la normativa sul turismo, ha individuato tre linee di intervento: Varese Giardino, Malpensa Porta d'Europa, e, infine, proprio l'area della Costa Fiorita. Quest'ultima soffriva di un gap dal punto di vista infrastrutturale e culturale rispetto ad altri territori. Il primo passo, quindi, è stato quello di proporre un'offerta preziosa, ma disgregata. Il successivo ha riguardato la nuova denominazione necessaria per rinnovarne l'immagine. In ultimo è stato necessario favorire una vision comune a tutta l'area, basata sul concetto di sostenibilità.". Un percorso non senza difficoltà: "Al di là delle contingenze (come il clima, che ha compromesso l'ultima stagione di maggio o il cambio franco svizzero-euro che ha cambiato i rapporti rispetto agli anni '90), è emersa la necessità di superare le logiche individualistiche localistiche, a fronte di un obiettivo comune di competitività". Un progetto ambizioso che prevede lungo il percorso iniziative concrete, come quella recente legata all'acquisto di veicoli ibridi e bici elettriche a disposizione dei turisti. La programmazione di un sistema competitivo è, tuttavia, un obiettivo a lungo termine. "E' necessario creare una nuova cultura" sottolinea Mauro d'Errico forte dell'esperienza da presidente del Consorzio Regio Insubrica. "L'esperimento del brand che promuove un prodotto leisure del nord della provincia è ottimo, ma bisogna lavorare per favorire un'aggregazione che renda l'offerta della nostra sponda efficiente e concorrenziale, potenziandone qualità e quantità. L'obiettivo è sì estendere l'offerta, ma anche il prodotto, presentandolo in maniera uniforme: oggi parliamo della visibilità della Sponda Lombarda, domani sarà tutto il Lago Maggiore, per arrivare al prodotto Lago in generale". Gli stimoli a fare sistema non mancano. "E' fondamentale anche il sostegno del pubblico per creare iniziative che incentivino l'investimento privato" continua d'Errico, che aggiunge un'altra riflessione "Il nostro territorio prima di 'vendere' all'estero deve farsi conoscere da chi ci vive. E' necessario poi dare un taglio professionale agli eventi per renderli visibili". Ma fare sinergia non significa fermarsi "al di qua della sponda". Lo stesso presidente della Camera di Commercio varesina, Bruno Amoroso, rimarca:"Che il Lago Maggiore sia un "unicum" di bellezza ambientale e artistica è un dato incontrovertibile: basti osservare l'ammirazione con cui, da sempre, inglesi o tedeschi guardano alla nostra terra. Dobbiamo, però, imparare a valorizzare questo "prodotto" per tutto quel potenziale di cui è ricco: il riferimento è alla necessità di una più stretta sinergia tra i territori lombardo, piemontese e ticinese che si specchiano sulle sue acque. Niente più, insomma, sponda varesina, sponda del VCO o locarnese. Stiamo imparando a superare queste divisioni: l'obiettivo è quello di sviluppare un'immagine coordinata del Verbano come prodotto unico. Si può pensare che laddove si costruiscono i pacchetti venduti dai tour operator di tutto il mondo importi alcunché dei confini provinciali o nazionali? Sappiamo tutti che non è così, dobbiamo allora dare concretezza ai progetti che finalmente sono stati messi sulla rampa di lancio. Sono convinto che anche la Costa Fiorita trarrà beneficio dall'essere inserita in questo circuito virtuoso". E sulle prospettive a breve termine per il sistema turistico varesino, Amoroso non nasconde una certa soddisfazione: "Mi fa piacere che il preludio al compattamento tra i due Consorzi Turistici abbia avuto quale tavolo di discussione proprio la prima 'Conferenza provinciale sul turismo' promossa e organizzata dalla Camera di Commercio lo scorso novembre. Da allora molti dei necessari passaggi sono stati compiuti, grazie alla disponibilità, direi anche la lungimiranza, delle persone al vertice dei due Consorzi. L'aggregazione è un risultato decisamente positivo che, ne sono convinto, andrà a beneficio dell'intero sistema turistico con i suoi molti imprenditori".

HOTEL A DUE RUOTE

Non di soli Mondiali vive il ciclismo varesino: l'evento che metterà il territorio sotto i riflettori internazionali dal 22 al 28 settembre sarà anche un'occasione turistica di non poco conto. La nostra provincia è, infatti, meta ideale per un pubblico di appassionati, amatori e - perchè no? - neofiti delle due ruote. Non solo: sono ben 130 le società sportive presenti, per un totale di 2.500 tesserati. E i ciclo-viaggiatori diventano un nuovo e importante target per le imprese alberghiere e della ristorazione. Per questo, Camera di Commercio e Provincia, nell’ambito del Protocollo d’Intesa sul Turismo, hanno sviluppato con le Associazioni di categoria il progetto “Varese in Bicicletta” per sostenere la crescita dei bike-hotel. Sono già 11 gli alberghi che hanno aderito al progetto e si stanno rinnovando per accogliere al top i ciclo-turisti. Le strutture si sono impegnate per adeguarsi: in concreto, per esempio, si va dalla creazione del deposito custodito al servizio spogliatoio e di lavanderia, oltre che di manutenzione delle bici.
sta

06/13/2008

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