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Dai consorzi di imprese, risparmi milionari

I bilanci 2001 dei tre consorzi di imprese dell'Unione Industriali - il consorzio export-import, quello per l'acquisto di energia e quello di garanzia dei fidi bancari - evidenziano il notevole contributo alla competitività del sistema produttivo. Una funzione importante per l'economia del territorio.

Un ottimo servizio alla competitività delle imprese e, di conseguenza, all'economia del territorio. E' questo, in estrema sintesi, il dato saliente che emerge dai bilanci dei tre consorzi di imprese che operano all'interno dell'Unione Industriali e che, nelle scorse settimane, hanno tenuto le rispettive assemblee annuali per l'esame e l'approvazione dei bilanci dell'esercizio 2001.
Provex”, il consorzio export-import, ha svolto numerose azioni di scouting su mercati nuovi o comunque di grande interesse, con l'intento di predisporre iniziative di inserimento economico e di promozione di iniziative di partnership produttiva e, per il 2002, il presidente del consorzio Enrico Marcora intende particolarmente proseguire l'attività di esplorazione di mercati emergenti o in via di consolidamento, senza trascurare peraltro gli impegni nei servizi consortili tradizionali. Già prevista, ad esempio, l'organizzazione della partecipazione collettiva alla Fiera Internazionale di Hannover, al Midest di Parigi (sub-fornitura), all'ONS di Stavanger, in Norvegia (settore petrolifero e petrolchimico), alla manifestazione di Osaka e al Byt di Mosca (beni di consumo). Nel 2001 il consorzio ha partecipato a 30 manifestazioni espositive all'estero coinvolgendo tutti i settori produttivi a cui appartengono le imprese consorziate, per un totale di 54 presenze aziendali. Particolarmente prolungata è stata la missione in Cina - dove sono state toccate quattro grandi città: Shanghai, Xìamen, Tianjin e Pechino - per le promettenti prospettive di intensificazione dell'interscambio commerciale con quel Paese. Altrettanto lusinghiera è stata la partecipazione alla Missione in Giappone “Go-local”. Inoltre, la partecipazione di imprese consorziate a diverse catalogoteche ha avuto 36 adesioni in vari Paesi quali Belgio, Finlandia, Germania, Svezia, Estonia, Bahrein, Cina, Giappone, Canada, Stati Uniti, Australia.
Al futuro guarda anche il consorzio per l'acquisto delle fonti energetiche “Energi.Va”, nella prospettiva di associare - una volta che la liberalizzazione del mercato dell'energia sarà estesa, in base alla normativa europea, anche alle imprese di minori dimensioni - molte più aziende di quelle che hanno potuto aderire al consorzio fino ad ora: 220, al 31 dicembre scorso. E per queste, l'acquisto dell'energia elettrica e del gas metano sul mercato liberalizzato, tramite il consorzio, ha consentito risparmi considerevoli. Da quando Energi.Va ha iniziato a rifornire le imprese - dal gennaio 2000 per l'elettricità e dal novembre 2001 per il gas - queste ultime hanno conseguito nell'insieme un risparmio di oltre 11 milioni di euro: una significativa iniezione di liquidità nel sistema produttivo del territorio. Ma non sono solo i rasparmi tariffari a rendere interessante l'adesione al consorzio di acquisto. Ci sono infatti altri servizi, tra cui uno, utilissimo, di consulenza gratuita costantemente fornita alle imprese consorziate per l'ottimizzazione delle curve di prelievo, in base alla caratteristiche dell'organizzazione produttiva singola. Un servizio in altri termini - quello del consorzio presieduto da Gianluigi Casati - di energy management compreso nella fornitura.
In crescita continua anche i risultati operativi del Confidi, il consorzio di garanzia collettiva dei fidi, che nel corso del 2001, ha fatto ottenere, grazie alla propria garanzia sussidiaria, finanziamenti alle imprese consorziate per 55,5 milioni di euro, con una crescita rispetto al 2000 di oltre il 12 per cento. E dal 1998 al 2001 i fidi garantiti sono aumentati di ben il 90 per cento.
In tre anni, l'importo medio delle singole operazioni si è incrementato del 23 per cento: un segnale importante di fiducia, da parte del mondo imprenditoriale e bancario, in una struttura, come il Confidi, che ogni giorno di più assume un ruolo di partnership finanziaria nei confronti delle imprese.
Si è poi consolidato l'utilizzo delle cambiali finanziarie, uno strumento di finanza innovativa che nel 2001 ha visto emissioni per un controvalore complessivo di 10.940 euro. E' cresciuto anche il plafond di cui ogni impresa consorziata può potenzialmente disporre: 444.000 euro per fidi di lavoro, più 1 milione di euro a fronte di investimenti. Complessivamente, dunque, poco meno di 1 milione e mezzo di euro, un importo che altri consorzi fidi difficilmente possono offrire.
Ragione per cui il Presidente del Confidi, Giampiero Perego, ha potuto affermare con soddisfazione, nella sua relazione all'Assemblea, che “il Consorzio fornisce un contributo di rilievo alle politiche di investimento delle imprese, sia attraverso l'utilizzo di formule finanziarie già sperimentate nel tempo, quali i sempre validi finanziamenti bancari a rientro rateale, sia tramite il ricorso a formule di finanza innovativa”. Insomma, anche in questo caso un ruolo importante nel sostegno del sistema imprenditoriale e, quindi, del territorio.

03/28/2002

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