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Varese, una stazione per due

I varesini ne sentono parlare da anni e forse ormai non ci credono più. Eppure pare che finalmente il progetto abbia finalmente trovato il binario giusto.

La prima volta che si parlò di unificazione delle stazioni, le Nord e le "vecchie" Ferrovie dello Stato, fu nel 1992. Un progetto faraonico, lo definisce oggi il dirigente dell’Urbanistica al Comune di Varese, Lorenzo Colombo, e che com’era prevedibile fallì. Ma l’ipotesi di creare un’unica stazione dalle due esistenti, separate da poche centinaia di metri di asfalto, non è mai stata accantonata ed ora torna alla ribalta con due soluzioni, una delle quali pare finalmente praticabile.
Il fatto in sé potrebbe importare poco o nulla ai varesini: il primo aspetto, il più evidente, riguarda, la struttura. Le due stazioni trasformate in due torri collegate tra di loro da un lungo "edificio" all’interno del quale i viaggiatori potranno passare da uno scalo all’altro. Dentro attività commerciale e uffici.
Questo l’effetto, diciamo così, immediato del progetto, ma ce n’è un altro senza dubbio più importante: le nuove stazioni diventerebbero una sorta di "snodo" di interscambio con l’Arcisate-Stabio e il collegamento ferroviario con Malpensa.
In questo quadro "avveniristico" si tratterebbe quindi di creare un passante tra la Svizzera (da Lugano, Mendrisio e Stabio) e Varese (con un collegamento ferroviario poi con Milano e Malpensa).
Insomma, il progetto è ambizioso e, secondo chi ci sta lavorando, più vicino ad essere realizzato.
Spiega ancora l’ingegner Colombo: "Nel 2003 si è deciso di creare un gruppo di consulenza urbanistico-amministrativa con il coinvolgimento di professionisti e di un ingegnere elvetico per inserire nella valutazione l’innesto dell’Arcisate-Stabio. Insieme all’ex assessore alle Grandi Opere Franco Taddei abbiamo coinvolto i responsabili delle Ferrovie Nord, la Rete Ferrovia Italiana, la Regione, la Provincia e, appunto il Comune di Varese. Da alcuni incontri, che hanno avuto luogo in tre anni di lavoro certosino, sono usciti due soluzioni, una delle quali mi sembra davvero praticabile".
A Ferrovie Nord è stato invece affidato l’incarico di redigere un rapporto sulla convenienza dell’unificazione: "Abbiamo così potuto rilevare che l’incremento del traffico ferroviario sarà del 20% in più rispetto alle cifre attuali e che l’ aumento della quota dei passeggeri che effettuano interscambio tra le stazioni di Varese passerà dal 7,5% al 13%".
Con molta probabilità sarà una società di trasformazione urbana (Stu) ad occuparsi dei vari aspetti economici; spetterà invece al Comune di Varese occuparsi della parte viabilistica ed urbanistica. Costo stimato dell’opera 150 milioni di euro, tempo occorrente per realizzare l’unificazione dieci anni.
"Era stato un punto del mio programma elettorale e farò il possibile perché venga realizzato", dice Attilio Fontana, nuovo sindaco di Varese.
Fontana non entra nel merito del progetto, che dovrà passare al vaglio della nuova amministrazione, ma lo considera un punto fermo alla voce "cose da fare".
"Siamo già a buon punto, almeno per quanto riguarda l’accordo tra le parti interessate, vale a dire Ferrovie Nord e Rete Ferroviara Italiana spa. L’obiettivo è quello di far diventare quello di Varese uno snodo molto importante per i collegamenti con il Nord Europa, un punto di transito indispensabile per il passaggio Lugano-Malpensa, grazie alla bretella Arcisate-Stabio".
"Nei dettagli ancora non posso entrare - continua Fontana - ma sappiamo che il progetto comporterà anche una serie di variazioni all’attuale viabilità. E’ impensabile che per chi viene dall’autostrada l’accesso alla nuova stazione sia soltanto uno, da via Magenta. Dovremo pensare a soluzioni alternative che comporteranno un cambiamento sostanziale del sedime stradale".
Ma chi pagherà i 150 milioni di euro necessari per dare corso all’opera?
"Non escludiamo il coinvolgimento di qualche privato - dice Fontana - Abbiamo già ricevuto segnali di disponibilità nelle fasi interlocutorie del progetto".
A questo punto, e dopo vent’anni di paziente attesa, sembra che il binario giusto sia stata imboccato. La parola passa al nuovo governo della Città.

06/16/2006

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