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Pioggia e cinema

Un'idea spiritosa per celebrare, con il cinema, uno dei primati varesini: la piovosità!

Considerato che, anche quest'anno, Varese ha conteso, fino all'ultima goccia, a Como (anche la città lariana, con indubbio affetto, viene chiamata dai suoi abitanti “il pisciatoio d'Italia”), il primato di luogo più piovoso dell'intera penisola, penso sia bene proporre alle autorità cittadine – per la prossima estate e confidando nella clemenza del tempo – una rassegna cinematografica, da tenersi all'aperto, ai Giardini Estensi, che abbia per oggetto, appunto, la pioggia.
Ecco, qui di seguito, i film proponibili:

  • Le piogge di Ranchipur, 1955, di Jean Negulesco, con Lana Turner e Richard Burton – da un romanzo di Louis Bronfield (già portato sullo schermo nel 1939 con il titolo La grande pioggia da Clarence Brown), mostra come, in India, alle piogge seguano terremoti e inondazioni.
  • Black Rain. Pioggia sporca, 1989, regia di Ridley Scott, con Michael Douglas e Andy Garcia – piove anche in Giappone.
  • Cantando sotto la pioggia, 1952, regia di Stanley Donen e Gene Kelly – memorabile e celeberrima commedia musicale.
  • Un cappello pieno di pioggia, 1957, di Fred Zinnemann, con Don Murray e Anthony Franciosa.
  • La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte di pioggia, 1978, di Lina Wertmuller, con Candice Bergen e Giancarlo Giannini.
  • Henry, pioggia di sangue, 1990, di John McNaughton – per gente forte di stomaco, dove si dimostra che può piovere anche sangue.
  • Ilona arriva con la pioggia, 1996, di Sergio Cabrera – la fondazione del più bizzarro bordello mai visto. Da un romanzo di Alvaro Mutis.
  • Incontro sotto la pioggia, 1956, di Rudolph Maté, con Jane Wyman e Van Johnson – il miracolo, tanto invocato dalla protagonista, arriva proprio in un giorno di pioggia.
  • Il mago della pioggia, 1956, di Joseph Anthony, con Burt Lancaster e Katharine Hepburn – ci sono posti al mondo nei quali (sembra incredibile), per vincere la siccità, ci si affida perfino ai ciarlatani.
  • Odore di pioggia, 1989, di Nino Cirasola – anche in Puglia piove.
  • Passeggiata sotto la pioggia di primavera, 1970, di Guy Green, con Anthony Quinn e Ingrid Bergman – è qui che il grande Anthony Quinn declama: “Resta con me, io non morirò mai”.
  • Pioggia (uno), 1929, di Joris Ivens – giornata di pioggia ad Amsterdam.
  • Pioggia (due), 1932, di Lewis Milestone, con Joan Crawford – versione del bel racconto omonimo di William Somerset Maugham, ambientato alle Samoa, sotto un cielo spesso piangente.
  • Pioggia (tre), 1953, di Curtis Bernhardt, con Rita Hayworth – anche la mitica Gilda nei mari del Sud, sotto la pioggia, per seguire Maugham.
  • Pioggia di piombo, 1954, di Hugo Fregonese, con Edward G. Robinson – può piovere anche il piombo.
  • Pioggia di soldi, 1992, di Peter MacDonald – brutto film, ma qualcosa, comunque, piove.
  • Prima della pioggia, 1994, di Milcho Manchewski – piove anche in Macedonia.
  • Rain Man, L'uomo della pioggia, 1988, di Barry Levinson, con Dustin Hoffman e Tom Cruise – stavolta, la pioggia è nei ricordi (falsi, si tratta di una doccia).
  • Soldato sotto la pioggia, 1963, di Ralph Nelson, con Steve McQueen e Jackie Gleason – da un romanzo di William Goldman.
  • L'uomo della pioggia, 1997, di Francis Ford Coppola, con Matt Damon, John Voight e Danny De Vito – piove anche sugli avvocati.
  • L'uomo venuto dalla pioggia, 1970, di René Clement, con Marlène Jobert e Charles Bronson – ottimo, per finire e per rivedere la splendida Jobert di quegli anni, nonché, forse il migliore Bronson di sempre.

    01/18/2001

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