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Romanzo industriale
E' il titolo di un nuovo libro del giornalista varesino Gianni Spartà dedicato all'industria di questo territorio. Uno spaccato della realtà produttiva locale attraverso la presentazione di casi aziendali significativi.
Cos'ha a che fare un romanzo con la fabbrica? Poco o nulla, apparentemente. Ma così non è e lo testimonia efficacemente l'ultimo libro di Gianni Spartà, caporedattore del quotidiano varesino "La Prealpina”, che alla descrizione dell'industria della provincia di Varese ha dedicato diverse opere. L'ultima in ordine di tempo si intitola per l'appunto "Romanzo industriale” ed offre uno spaccato di questo tessuto produttivo attraverso la presentazione di alcune realtà aziendali significative per la loro storia, per il prodotto fabbricato, per la capacità di stare sul mercato grazie alla continua innovazione e alla proiezione verso i mercati internazionali.
E' un volume agile, che ha il pregio di far capire cos'è realmente l'industria al di là di quelli che sono i conti economici, i bilanci certificati, le strategie e l'andamento dei mercati, nella loro fredda asetticità. Viene infatti messo in luce il quotidiano con la rappresentazione di storie, di volti, di avvenimenti legati ad imprese che si rinnovano, che dimostrano vitalità, inesauribile voglia di fare, capacità di andare dove il mondo va. Il farsi e disfarsi dei tentativi, dei progetti, le aspirazioni del management e l'operosità dei lavoratori, le alterne vicende, a volte contrapposte nella fortuna, che inevitabilmente accompagnano la vita delle aziende come fossero anch'esse organismi viventi. Le quali, del resto, sono fatte principalmente da uomini ed è perciò che vedono alternarsi, come nella vita degli uomini, momenti di crescita e momenti di difficoltà.
E' anche un volume utile, perché contribuisce a far meglio conoscere e apprezzare un patrimonio produttivo locale che, talvolta, è poco noto agli stessi abitanti del territorio nel quale le imprese sono insediate, soprattutto i giovani. "I quali - come ha osservato, in occasione della presentazione del volume, Francesco Ogliari, storico del territorio - sono portati ad immaginare che l'industria sia solo quella che fabbrica i prodotti di cui essi fanno maggiormente uso: gli audiovisivi, i telefoni portatili, i computer”. Invece, l'industria soddisfa i più diversi bisogni del nostro vivere, individuale e sociale. E' dunque, quello di Spartà, un libro che ha una valenza educativa, perché conoscere è il primo passo per apprezzare e rispettare ciò che è altro da sé.
C'è infine un altro aspetto di questo volume che lo rende particolarmente interessante: il confronto tra ciò che Spartà ha visto oggi, visitando le aziende di cui ha scritto, e ciò che aveva visto venticinque anni or sono, quando compose il precedente volume "Viaggio nella provincia che lavora”. Ed è lo stesso Spartà a fornire nel prologo la chiave di lettura di quel confronto: è la trasformazione dell'impresa familiare in una realtà che, nel frattempo, si è meglio strutturata; si è internazionalizzata; si è messa sulla strada della ricerca e dell'innovazione continua, di prodotto e di processo, della formazione delle risorse umane, del miglioramento della gestione economico-finanziaria.
"E' - ha commentato Vittorio Gandini, direttore dell'Unione Industriali - l'evoluzione positiva di questo tessuto produttivo, capace di rigenerarsi e di tenere i mercati dopo quasi due secoli, da quando in questo territorio ha avuto inizio il processo di industrializzazione”.
Le imprese raccontate
Ecco le imprese raccontate in "Romanzo Industriale”: Agusta-Westland, Alenia Aermacchi, Alfatherm, Argoclima, Artioli, Bandera, Bellora, BTicino, Carlsberg, Cobra, Ercole Comerio, Ficep, Fjord, Franco Tosi, Goglio, Imf, Italiana Macchi, Lamberti, Lindt, Mazzucchelli 1849, Missoni, MV Agusta, Novartis, Parma Casseforti, Paul & Shark, Pomini, Prealpi, Rancilio, Rossi di Albizzate, Salviato, Savinelli, Secondo Mona, Sices, Tipografica Varese, Usag, Vibram, Whirlpool. |
06/14/2007
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