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Fibre ottiche: un progetto per Busto e la Valle Olona
Uno studio dell'Università Cattaneo per il cablaggio del territorio. 250 miliardi d'investimento per mettere in rete 124mila abitanti. La sfida lanciata dall'AGESP.
Busto Arsizio e l'intera Valle Olona unite dalle fibre ottiche, con la possibilità di usufruire dei servizi più innovativi propri della civiltà multimediale (telefono, Internet, video, radio e tv tutti insieme) che sarà garantita a tutti i cittadini e a tutte le imprese: "…dall'azienda che si trova nella zona più remota della Valle fino alla massaia di Beata Giuliana", parola di Marco Reguzzoni, Presidente dell'AGESP, la ex-municipalizzata che ha commissionato agli esperti dell'Università Cattaneo uno studio di fattibilità economica dell'ambizioso progetto.
L'analisi - condotta in modo interdisciplinare da un'economista quale Anna Gervasoni e da tecnologi come Giacomo Buonanno e Nicola Lapenna, tutti docenti all'Università di Castellanza - ha preso avvio da un confronto con quanto già avviene in altre realtà del nostro Paese. Un'Italia che pure, con soli 4,5 chilometri di cavi in fibra ottica ogni 1.000 abitanti, è già in ritardo nei confronti della Gran Bretagna o della Germania con i loro, rispettivamente, 8,5 e 10 chilometri di fibre, sempre ogni 1.000 abitanti.
"E se a Milano, oltretutto, la scelta è stata quella di favorire alcune zone piuttosto che altre, cosicché i cittadini di Quarto Oggiaro non potranno mai usufruire di questa innovazione - ha detto lo stesso Reguzzoni -, il vantaggio competitivo che, invece, Agesp vuole garantire al territorio dove da 52 anni opera con i suoi servizi è proprio quello di una diffusione a 360 gradi delle nuove tecnologie.
Questo è un investimento decisivo per permettere all'Alto Milanese di essere vincente nella competizione globale all'inizio del terzo millennio".
Qualche altra cifra rende immediatamente l'idea dell'importanza dell'iniziativa che, oltre a Busto Arsizio, tocca anche altri comuni serviti dall'AGESP: Fagnano Olona, Dairago, Olgiate Olona, Marnate, Castellanza e Turbigo, complessivamente 124mila abitanti, 49mila famiglie e 11mila imprese.
"La velocità di prestazione dei computer raddoppia ogni due anni e la legge di Moore, dal nome di uno dei fondatori di Intel, dice che il numero dei transistor per centimetro quadrato raddoppia ogni diciotto mesi - spiega Anna Gervasoni - e se il traffico 'voce' è relativamente costante, il numero delle nostre telefonate al giorno è ormai stabile, quello 'dati' (fabbisogno di trasmettere documenti e immagini per via telematica) è in rapidissima crescita: ogni semestre raddoppia".
Vantaggi che, però, non possono essere colti senza le infrastrutture tecnologiche adatte. "Anzi, la loro mancanza si trasforma in un grave handicap per i cittadini e le imprese - aggiunge Massimo Ferrario, Presidente della Provincia di Varese -. E oggi soltanto in tre comuni del Varesotto è garantito da Telecom l'accesso Adsl: il capoluogo, Busto Arsizio e Gallarate".
L'analisi LIUC dimostra, poi, come in una prospettiva almeno ventennale - superati i vincoli tutti italiani sul cosiddetto "ultimo miglio", ovvero l'accesso diretto dalla rete alle abitazioni, alle fabbriche e agli uffici - le fibre ottiche siano largamente preferibili, per rendimento e costi d'impianto, rispetto alle altre tecnologie in gioco: il potenziamento delle linee telefoniche tradizionali (per esempio, proprio la tecnologia Adsl), i sistemi wireless (i satelliti, che subiscono, però, il problema della interferenze) o quelli legati ai cavi elettrici.
Quanto costerà, però, realizzare il progetto di cablaggio di Busto Arsizio e della Valle Olona cui si è candidata AGESP? Ed è possibile ipotizzare dei vantaggi economici per il gestore di questa iniziativa?
Lo studio condotto dall'Università Cattaneo prende in considerazione diverse ipotesi: da una minima, che riguarda solo una parte di Busto Arsizio e che prevede un investimento di 18 miliardi, fino a quella comprensiva di tutti i comuni coinvolti e di tutti i loro abitanti: qui la spesa sale a 250 miliardi.
"Nell'arco di quattro o cinque anni dal completamento del progetto, previsto in almeno 36 mesi - precisano i ricercatori della LIUC -, è già possibile, però, pensare a un ritorno di carattere economico.
Previsioni piuttosto prudenti parlano di circa 115 miliardi di valore per anno. E sono stime che toccano il solo mercato 'voce' escludendo quindi le opportunità legate alla trasmissione 'dati' e i servizi accessori che possono essere venduti in Internet: si pensi a quelli finanziari oppure alla formazione e all'intrattenimento".
Per l'AGESP, o comunque per il gestore del business, il mercato si prospetta ricco con un profitto netto del 20%. Ancora più interessanti, però, appaiono le prospettive di sviluppo per il territorio bustese e della Valle Olona.
09/13/2001
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