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Il "Patto per l'Italia" in pillole

Ecco in estrema sintesi i principali contenuti del "Patto per l'Italia" sottoscritto il 5 luglio scorso da tutte le organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori, con la sola eccezione della Cgil. Il Patto delinea un insieme di misure che spetta ora a Governo e Parlamento tradurre in legge.
Politica dei redditi e di coesione sociale. Governo e parti sociali hanno riaffermato l'efficacia della politica dei redditi per assicurare stabilità alla crescita economica e hanno convenuto sugli obiettivi di crescita del Prodotto Interno Lordo e del tasso di occupazione adottati dal Governo per la predisposizione del Documento di Programmazione Economico Finanziaria per il periodo 2003-2007. Il Governo si è impegnato ad assicurare le risorse per avviare la riforma fiscale e la riforma degli ammortizzatori sociali, a realizzare interventi nel Mezzogiorno, a rilanciare la ricerca e l'innovazione, a finanziare la riforma del sistema scolastico e formativo e le politiche attive per l'occupazione.
Politica fiscale per le imprese e le famiglie. Il Governo si è impegnato a reperire le risorse finanziarie per ridurre di almeno due punti l'Irpeg e per la riduzione della componente "lavoro" dalla base imponibile dell'Irap, oltre ad altre misure di minore entità. E' stato inoltre previsto l'avvio di un tavolo di confronto con le parti sociali sul tema della riforma fiscale. Per la crescita del reddito disponibile delle famiglie sono poi previsti interventi Irpef per almeno 5,5 miliardi di euro sui redditi compresi tra 0 e 25mila euro.
Politiche sociali per il lavoro e trattamento di disoccupazione. E' prevista l'estensione del trattamento di disoccupazione per i lavoratori che abbiano perso involontariamente l'occupazione: un'indennità pari al 60% dell'ultima retribuzione per i primi 6 mesi e, rispettivamente, al 40% e al 30% nei 2 trimestri successivi, per un periodo complessivo di 12 mesi e con obbligo di partecipare a programmi di formazione. L'indennità verrebbe meno in caso di rifiuto di una occupazione alternativa e in caso di prestazione di lavoro irregolare.
Incentivi all'occupazione. Il riordino degli incentivi all'occupazione sarà orientato alla promozione di contratti a contenuto misto (apprendistato, formazione e lavoro), al reinserimento dei disoccupati di lungo periodo, all'accesso delle donne al mercato del lavoro e più in generale all'incremento dell'occupazione nel Mezzogiorno.
Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Per un periodo sperimentale di 24 mesi non si computerebbero nel novero dei 15 addetti (al di sopra dei quali è prevista la reintegrazione nel posto di lavoro dei dipendenti licenziati senza giusta causa o giustificato motivo) quelli assunti con contratto a tempo indeterminato, anche part-time, o con contratto di formazione e lavoro, nell'arco di 3 anni a partire da quando entrerebbe in vigore la modifica in questione. Al termine della sperimentazione le parti sociali verificheranno insieme al Ministero del Lavoro l'efficacia del meccanismo di "non computo" rispetto alle dimensioni delle imprese, al mercato del lavoro e ai livelli di occupazione.
Dialogo sociale. E' stata prevista l'istituzione di una commissione per la definizione di uno Statuto dei Lavori che dovrebbe configurarsi come "testo unico" della legislazione sul lavoro. Prevista anche una riforma del processo del lavoro.
Investimenti e occupazione nel Mezzogiorno. Il Governo si è impegnato ad attivare un programma pluriennale per l'attrazione degli investimenti al Sud.

09/25/2002

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