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Cremenaga, nuovo argine al fiume Tresa

Per ricostruire la provinciale spezzata dall’inondazione nel 2002, sarà ridisegnato per un breve tratto il corso della Tresa, spostato di venti metri.

La Luino-Cremenaga dopo l'inondazione del 2002Modificare il corso della Tresa, fra le due sponde varesina e ticinese ridisegnandone per 200-250 metri l’argine 20 metri più in là dell’attuale e ricostruire la strada provinciale sopra un terrapieno alto 15 metri, seguendo il nuovo percorso del fiume. E ancora, proseguire nel monitoraggio "tecnico" del fronte franoso che, in territorio lombardo, minaccia da vicino il corso d’acqua aggiungendovi una continua sorveglianza topografica della montagna, con una stazione di rilevamento in territorio svizzero. Infine, riattivare provvisoriamente il collegamento Ponte Tresa-Cremenaga, ricostruendo sulla sede della vecchia provinciale una carreggiata di 6 metri e mezzo di larghezza e collocando reti paramassi. Sono le soluzioni indicate dai tecnici italiani e ticinesi che hanno valutato e deciso quale sia la risposta migliore da dare sulla sponda varesina della Tresa profondamente ferita tre anni fa dalla furia della corrente del fiume in piena. La decisione giunge dopo due mesi di incontri fra gli esperti dei due lati del confine e cancella d’un colpo le tre ipotesi sin qui prospettate: quella del tunnel, la ricostruzione sul vecchio tracciato e il cavalcavia che doveva dirottare verso la viabilità ticinese il traffico italiano. La "quarta via" è apparsa insomma la più sicura, ad un costo accettabile (10 milioni di euro, contro i quasi 20 per il tunnel) e soprattutto realizzabile in tempi ragionevolmente brevi (si parla di due anni dall’inizio dei lavori). Durante i lavori per la costruzione della strada si procederà con una serie di sbancamenti a diminuire la pendenza del versante nella zona a maggiore incidenza franosa così da ridurre al minimo i rischi di distacco di sassi e terra dal versante montuoso in caso di forti piogge. Si tratta di 250 mila metri cubi di materiale oggi disposti su un pendio ripido e in costante movimento. Se sul "come" procedere Provincia di Varese e Cantone Ticino hanno dato una risposta concreta in un’ottica di collaborazione transfrontaliera, sul "quando" s’inizieranno i lavori nessuno spende però una parola. La stima indica in 10 milioni di euro il costo complessivo degli interventi. La Provincia farà la propria parte, con fondi propri e ricorrendo ai ristorni dei frontalieri, ma altri enti dovranno necessariamente concorrere.
Pedemontana: pronti, partenza, via
Finalmente una svolta. A luglio il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica-Cipe ha dato il via ad importanti opere infrastrutturali, come la Pedemontana, la Brebemi e la tangenziale est di Milano. Si tratta di un fatto positivo che avvia un processo teso a potenziare il sistema dei trasporti in una regione da troppo tempo penalizzata. In particolare, la Pedemontana con il completamento della tangenziale di Varese, è destinata a risollevare le sorti di questa stessa provincia nella classifica nazionale della dotazione infrastrutturale. Si tratta di un risultato importante ottenuto grazie all’azione sinergica di Provincia, Regione e Parlamentari locali. L’auspicio è che si affretti la progettazione definitiva così da aprire i cantieri al più presto.

09/23/2005

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