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I commenti dalle associazioni varesine

Ora si può cominciare davvero a lavorare: è questa la reazione diffusa dopo le elezioni del 13 e 14 aprile da parte dei rappresentanti dell'economia varesina.

Michele GragliaIl principale vantaggio del netto risultato emerso dalle urne sembra quello della certezza dei numeri in Parlamento, e perciò delle decisioni che verranno prese nella prossima legislatura: che potranno così essere giudicate in base a ciò che realmente maggioranza e Governo hanno intenzione di realizzare.
"Nel nuovo Parlamento ci sarà una maggioranza più netta e, verosimilmente, più coesa e solida di quella che aveva caratterizzato la precedente legislatura - è il commento post voto di Michele Graglia, presidente degli Industriali della Provincia di Varese - Con questo importante presupposto è legittimo attendersi un'azione di governo incisiva, che sappia fare quelle riforme indispensabili a rimettere il Paese su un sentiero di crescita economica non effimera. Restituire condizioni di competitività alle imprese, alleggerire la pressione fiscale sui redditi di lavoro, proseguire l'azione di risanamento della finanza pubblica, ridurre le spese correnti dello Stato e spostare così risorse sugli investimenti pubblici per l'ammodernamento delle infrastrutture, l'istruzione e la ricerca sono le direzioni verso le quali, a nostro avviso, è necessario intervenire”.
Giorgio MerlettiIl mandato degli elettori, però, impone anche precise responsabilità: "Al di là dei partiti e delle coalizioni, ora si deve solo lavorare recuperando ciò che si è perso, la cultura del merito e l'interesse strategico del Paese - ha commentato Giorgio Merletti, presidente dell'Associazione Artigiani della Provincia di Varese - I risultati elettorali hanno evidenziato ancora di più l'importanza della 'Questione Settentrionale', tematica che deve essere affrontata con pragmatismo e urgenza per evitare derive qualunquiste; ciò significa che ora alla Lega si è data un'occasione che non potrà bruciare. La classe dirigente si valorizzerà non con i propri privilegi, che risultano sempre più antipatici alla gente, ma con i fatti e i risultati: perché la ricchezza accumulata in questi anni dal nostro Paese dovrà essere garantita e utilizzata per assicurare crescita, progresso, stabilità e quindi una giusta distribuzione delle risorse”.
Giorgio AngelucciLa nuova composizione del Parlamento e degli equilibri politici in generale avrà, nella speranza degli imprenditori, anche un effetto fino ad ora sconosciuto: "Lo sfoltimento dei partiti presenti in Parlamento è una novità assoluta che avrà un importante effetto positivo: ora, saranno poche ma sicuramente sono molto più riconoscibili le rappresentanze - si congratula Giorgio Angelucci, presidente di Uniascom. Questo rende concreta l'impressione che finalmente ci possa essere dialogo tra maggioranza e opposizione sul tema delle riforme necessarie per uscire da questa difficile situazione economica e sociale”.
Pasquale GervasiniUn solo settore esce scettico da questa stupefacente tornata elettorale: quello dell'agricoltura. "Prima delle elezioni abbiamo avuto modo di prendere visione dei programmi dei partiti sul settore agricolo e nessuno ci aveva particolarmente impressionato né per qualità, ne per quantita' degli interventi - commenta amaro Pasquale Gervasini, presidente di Confagricoltura Varese - Non collocare il sistema agricolo ed agroalimentare al centro delle scelte economiche e politiche del paese costituisce però un errore strategico. Per questo, pur congratulandoci con il nuovo governo, ci limitiamo a esortarli a lavorare sulla capacità di penetrazione della nostra agricoltura sui mercati, sui temi della qualità e del legame con i territori d'origine, sugli interventi infrastrutturali, sui rapporti con la grande distribuzione organizzata. Su questo chiediamo concretezza e tempestività, per far si che agli annunci segua anche la pronta ed effettiva realizzazione delle iniziative”.

Il decalogo di Confindustria per la crescita

Mentre la campagna elettorale entrava nel vivo, Confindustria ha presentato un decalogo per la crescita, definita dal presidente Luca Cordero di Montezemolo, "il vero bene comune della nazione”. Qui di seguito una sintesi dei dieci punti:
1. Governabilità e riforme: superamento del bicameralismo; più poteri al premier e sfiducia costruttiva; legge elettorale con possibile scelta dei candidati; federalismo fiscale; abolizione progressiva delle province; privatizzazione del patrimonio immobiliare degli enti locali; liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici locali.
2. Conti pubblici: anticipazione al 2010 del pareggio di bilancio e riduzione del debito sotto la soglia del 100%; sempre nel 2010 aumento, dal 2,5 al 3,5% del Pil, della spesa pubblica per investimenti e riduzione al 37% della spesa corrente.
3. Pressione fiscale: riduzione Ires di 3,5 punti per arrivare in 5 anni alla media europea del 24%; eliminazione progressiva del costo del lavoro dalla base imponibile Irap; eliminazione delle addizionali Irap; riduzione della pressione fiscale dal 43,3% del 2007 al 42% nel 2010; riduzione di 5 punti del cuneo fiscale e contributivo.
4. Lavoro, contratti, salari e produttività: decontribuzione e detassazione del premio di risultato; detassazione degli straordinari; commutabilità intera somma a fini pensionistici; nuovi ammortizzatori sociali; potenziamento dell'apprendistato; arbitrato nel contenzioso sul lavoro; sistema quote per lavoratori stranieri; unificazione degli enti previdenziali.
5. Burocrazia e imprese: approvazione di misure concordate da imprese e Ministero per l'innovazione della pubblica amministrazione; ruolo più forte all'interlocutore unico per le strategie di semplificazione e migliore coordinamento tra Stato e Regioni.
6. Energia e ambiente: attuare un piano di efficienza energetica; sblocco iter per rigassificatori; potenziamento del sistema del gas; nucleare di nuova generazione e maggior uso del carbone; completamento della Borsa elettrica; decreti attuativi Codice ambiente.
7. Infrastrutture: le opere indicate come prioritarie sono: Torino-Lione e Corridoio 5; Brennero; Terzo valico Genova; alta velocità Napoli-Bari; autostrada Salerno-Reggio Calabria; Pedemontana; Brebemi; ferrovia Palermo-Messina.
8. Istruzione e Università: più capacità competitiva alla scuola pubblica con finanziamenti che premino le offerte migliori; riconoscere il merito agli insegnanti; completare l'autonomia dell'Università; portare al 30% i fondi da attribuire agli atenei in forma concorrenziale.
9. Ricerca e innovazione: portare al 2% del Pil gli investimenti in ricerca entro il 2011; elevare al 20% il credito d'imposta per la ricerca fatta in azienda e al 40% nei centri di ricerca privati e non profit; continuità agli incentivi fiscali per l'innovazione; completare la rete a banda larga.
10. Mezzogiorno: potenziamento delle infrastrutture e sostegno alla lotta al racket; credito d'imposta e bonus occupazione; riduzione a 6 mesi dei tempi per autorizzare contratti di programma e locazione; fiscalità compensativa per le imprese.

05/09/2008

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