Rizoma_di_Ferno_intervista_al_Ceo.jpg

Idea, passione e semplicità. Tre ingredienti che i fratelli Rigolio hanno mescolato insieme per gioco. Dovevano accontentare solo un amico nel 2001. Oggi sono a capo di un’azienda di oltre cinquanta persone impiegate, con un catalogo di circa 1500 prodotti e un portafoglio clienti fatto di case motociclistiche del calibro di Ducati e Harley Davidson. Un prodotto per l’80% venduto all’estero con uffici commerciali in Spagna, Francia, ma anche Germania e Stati Uniti. Una realtà del made in Italy nel panorama dei motori e non solo, che guarda al lusso, al design, ma anche all’ambiente

“La forza di un brand credo risieda nel riuscire a far capire al mondo, attraverso il prodotto, l’idea che muove tutta l’impresa. Se riesci a fare questo hai vinto”. È così che il Ceo Fabrizio Rigolio spiega in poche parole il leitmotiv della sua azienda, fondata con il fratello Fabio nel 2001. Si tratta di Rizoma di Ferno, attiva nella progettazione e nella produzione di accessori per cicli e motocicli, conosciuta nel mondo dei motori dagli appassionati e da coloro che corrono in sella a gioielli di case madri del calibro, ad esempio, di Harley Davidson, Ducati, Bmw, e, ancora, di Ktm, Mv Agusta e Triumph. Cambiare e, allo stesso tempo, rinnovare qualche accessorio della propria moto, dagli specchi retrovisori agli indicatori di direzione, fino al tappo del serbatoio della benzina e ai cupolini. È per questo che i riders fanno riferimento a Rizoma. È in questo campo di azione che l’azienda si contraddistingue.

“La perfezione è raggiunta non quando non c’è più niente da aggiungere, ma quando non c’è più niente da togliere”. È un aforisma del famoso scrittore e aviatore francese, Antoine De Saint Exupery, famoso per il suo romanzo “Il Piccolo Principe”, che ben rappresenta la filosofia dell’azienda; tanto che i fratelli Rigolio hanno scelto di stamparla direttamente su una parete che fa da conduttore tra i dipartimenti creativi, dove nasce l’idea, e quelli produttivi, in cui la stessa idea prende forma. L’idea è la parola che più si ripete nell’intervista a quattro occhi con il Ceo Fabrizio Rigolio.

“Rizoma è un’idea. Attraverso questa realizziamo tanti prodotti dove il design è uno dei primi requisiti per rispondere alla passione del motociclista. L’uomo per noi è al centro ed è per lui che studiamo le nostre creazioni”. È così fin dall’inizio quando un amico cercava uno specchietto retrovisore per la moto e i fratelli Rigolio si sono adoperati per accontentarlo. “Abbiamo pensato di realizzarglielo noi e così, dalla notte al giorno, ci siamo trovati a dare spazio alla nostra creatività realizzando specchi per gli appassionati, fino ad arrivare, nel giro di pochi anni, nel mercato globale con un’importante brand action”. Ebbene sì, oggi l’azienda ha un catalogo di oltre 1500 prodotti di design per il mondo del motociclo in movimento; una cinquantina di persone impiegate; un headquarter nella provincia di Varese e vari uffici commerciali all’estero: negli Stati Uniti, in Germania, ma anche in Spagna e in Francia. La classica storia di un’impresa di successo dove tutto è partito dal buio di un garage per poi arrivare sotto i riflettori del mercato internazionale. Il fatturato dell’azienda per il 20% è fatto sul territorio italiano e per l’80% nel mondo. “Distribuiamo il nostro prodotto per mezzo di diversi canali con il retail (la vendita al dettaglio) in tutto il mondo, ma stiamo pensando anche di espanderci con tutta una parte di e-commerce, in quanto il nostro cliente finale, da grande appassionato, ricerca anche un servizio direttamente da parte dell’azienda” spiega il Ceo Fabrizio Rigolio.

Proprio con quell’oggetto di design, da cui tutto è partito nei primi anni 2000, quest’anno Rizoma ha portato a casa uno dei premi più ambiti nell’ambito del design a livello mondiale. “Il prodotto che più ci rappresenta all’interno della varietà del catalogo ancora oggi è lo specchio retrovisore. È qua che facciamo vedere la nostra espressione sia in termini di dimensioni che di finiture. Ed è qua che andiamo maggiormente incontro al consumatore finale: molto spesso con le supersportive succede di non volere lo specchio; noi risolviamo il problema proponendo un qualcosa che non toglie ma aggiunge valore. Un valore differente e dal volume ridotto. Un vero colpo di design estetico. Quest’anno abbiamo vinto il premio Red Dot proprio con uno specchio: lo Stealth; un’ala aerodinamica convertibile e molto semplice, che è stata testata anche nel mondo delle corse e che rappresenta la perfetta unione tra funzione e design”. Un connubio che è alla base del brand dei fratelli Rigolio. “L’espressione massima del design e la cosa più complessa di questo ambito – secondo il Ceo Fabrizio –, è saper semplificare fino a realizzare un oggetto originale dove la semplicità diventa la forma iconica”.

Ascolta "Rizoma, lo stilista delle moto" su Spreaker.

Un lavoro rivolto principalmente alla valorizzazione dei motocicli delle grandi case produttrici. È sulla base di moto di marchi come Ducati e Harley Davidson che Rizoma studia nuovi accessori in cui il design e la funzionalità si fondono, per poter offrire al centauro un qualcosa di originale che oltre a rispondere ad un’esigenza, offre lusso, originalità e unicità. Sono case di quel calibro che si affidano a Rizoma per realizzare dei componenti speciali per le loro linee. Nel 2018 l’impresa varesina ha instaurato la collaborazione con Ducati per realizzare un progetto che ponesse l’accento su stile, qualità e performance. Ma non è la sola ad aver scelto l’azienda di Ferno per dare un tocco di originalità ai propri prodotti. Anche Harley Davidson si è rivolta alla creatività dei fratelli Rigolio. Questa volta si è trattata di una partnership per il lancio del primo modello elettrico, la LiveWire, della casa americana. Una cosa simile è successa anche con Lamborghini quando in occasione del debutto di Essenza SCV12, un’hypercar da pista in edizione limitata, Lamborghini Squadra Corse ha scelto Rizoma per reinterpretare i paddle del volante (le estensioni dei comandi), ponendo l’attenzione sull’esperienza sensoriale del guidatore e, al contempo, valorizzando ulteriormente l’interno dell’abitacolo.

Un mondo che va veloce e con cui l’azienda resta al passo con una serie di integrazioni; non solo risorse creative volte al prodotto e al brand, ma anche figure competenti in termini economici e competitivi. “Stiamo collaborando in particolare con Massimo Solbiati, docente della LIUC – Università Cattaneo, recentemente entrato nel nostro Cda – spiega il Ceo Rigolio –, affinché Rizoma possa crescere anche in termini di business”. Si tratta di una sinergia importante per entrambe le parti e di una “sfida aperta”. È così che la definisce lo stesso Solbiati: “Con la famiglia Rigolio abbiamo in cantiere diverse idee per il futuro; tra le possibilità quella di avviare delle partnership importanti”.

Idee funzionali in cui semplicità e design sono la chiave della brand idea dell’azienda che però non si ferma al consumatore finale. Con uno sguardo più ampio Rizoma è attenta anche all’ambiente attraverso altre realtà locali che dallo scarto dell’alluminio ricavano nuovamente materia prima: “Per ridurre gli sprechi e diminuire l’impatto ambientale affidiamo ad aziende terze del territorio i nostri scarti di alluminio che noi non possiamo rifondere per mancanza di strumenti e per tempistiche – sottolinea Rigolio –. Così sappiamo che quello che non riusciamo a riutilizzare noi non va sprecato e non pesa sull’ambiente, ma viene riportato in vita e riutilizzato per altri prodotti e consumi”.



Articolo precedente Articolo successivo
Edit