Dai “nanomedici” agli specialisti dell’agricoltura “verticale”, dagli architetti spaziali ai nuovi programmatori: un viaggio nei mestieri scientifici avanzati dei prossimi dieci anni che richiederanno competenze sempre più complesse  

Per molti studenti, ma anche per i loro genitori, arriva sempre il momento nel quale chiedersi: “E adesso cosa farò all’università?”. Ci sono due modi per intraprendere la nuova strada della vita: seguire la passione per una disciplina, che è sempre la scelta migliore, oppure se non si ha un desiderio innato, chiedersi quali saranno i lavori più richiesti e soprattutto le occupazioni emergenti nei 5 anni successivi dal momento in cui si inizia l’università. Ovviamente ormai non si può più parlare di soli impieghi italiani, ma è necessario essere pronti ad aprire gli orizzonti almeno verso la nostra Europa. Negli ultimi anni sono state diverse le ricerche fatte in tal senso e qui cerchiamo di estrapolare da tali lavori quelle che potrebbero essere le professioni scientifiche del 2025-30 più ricercate, ma che riservano delle peculiarità. Volutamente tralasciamo quelle che saranno le richieste più ovvie, come ad esempio, la necessità di medici o di ingegneri per servizi indispensabili, ma che non sono da considerarsi come novità. Ci sarà cioè, sempre bisogno del chirurgo per operare di appendicite o l’ingegnere per costruire una casa, ma nel frattempo sta nascendo l’esigenza di nuove figure che ancora oggi hanno il sapore di fantascienza, ma non lo saranno tra meno di una decina di anni e sulle quali vale la pena puntare. 

Medicina 
Nel campo della Medicina, saranno richiesti specializzati nella creazione di parti del corpo umano. Da un lato si parla di specialisti nella costruzione di arti artificiali sempre più complessi e sempre più facilmente fruibili dal corpo umano (ossia che abbiano le minori probabilità di rigetto possibile), mentre dall’altro ci sarà sempre più richiesta di specialisti atti a riprodurre organi umani tramite l’uso di cellule staminali di un paziente. Una strada che sembra dare ottimi risultati, non fosse altro perché gli organi che si producono presentano minori probabilità di rigetto rispetto ai trapianti. Sempre in campo medico ci sarà un forte richiesta di “nanomedici”, ossia di specialisti in grado di manipolare l’organismo umano a livello molecolare, se non atomico, al fine di combattere le singole cellule che sono causa di malattie. Si prevede poi che saranno molte le persone che vorranno aumentare le proprie capacità mnemoniche. Già oggi chirurghi di altissimo livello operano al cervello persone che hanno subìto gravi traumi, per cercare di connetterli ad un computer e far sì che possano dialogare con il mondo come altrimenti non potrebbero fare. Ma nell’arco di un decennio ci sarà richiesta di chirurghi in grado di impiantare microchip o microcomputer nel cervello delle persone che vorranno accrescere a dismisura le proprie conoscenze o le proprie capacità cognitive.

Genetica e “Agricoltura verticale” 
Non è ancora chiaro quanto la genetica diverrà una scienza liberamente accettata da tutti. Ma se così fosse, ci sarà una grande richiesta di specialisti che sapranno operare su colture e pascoli modificati geneticamente per migliorare i raccolti e produrre proteine a scopo terapeutico. Un esempio pratico è quello di trasferire, ad alcuni alimenti, vaccini di vario tipo. E così bevendo un sorso di latte o mangiando un pomodoro si assumeranno le sostanze necessarie a debellare alcune malattie a volte molto difficili da iniettare nei bambini. Ci sarà anche una forte richiesta di un’agricoltura da sviluppare vicino a chi fa uso dei prodotti e, a tal fine, si ipotizza un forte sviluppo dell’“agricoltura verticale”. Si tratta di fattorie urbane verticali, ossia di luoghi all’interno o sulle facciate di grattacieli dove produrre frutta e verdura da coltivazioni idroponiche, così da avere realmente prodotti agricoli a chilometro zero in grado di soddisfare le esigenze delle persone che vivono nell’edificio stesso. Per gestire queste fattorie verticali ci sarà bisogno di agricoltori specializzati in possesso di competenze scientifiche, ingegneristiche e commerciali del tutto nuove.

Piloti spaziali 
Saltando, è il caso di dirlo, in un altro mondo, sembra che entro un decennio ci sarà una forte richiesta di piloti, guide turistiche e architetti spaziali. Non si parla della richiesta di professionisti per le imprese più avanzate in campo astronautico, ossia da inviare verso la Luna o Marte (le richieste saranno ancora in numero limitato per diversi decenni), bensì di uomini che dovranno soddisfare le richieste di voli suborbitali (ossia senza andare in orbita terrestre) e di voli in orbita attorno alla Terra verso piccole stazioni spaziali. Sono più di una ormai, le società spaziali pronte ai voli turistici, una delle quali sta valutando anche la costruzione di una base in Italia, ma non solo. 

Specialisti dell’ambiente 
Come è ben noto, molto si deve fare per ridurre gli effetti del riscaldamento globale. Che sia causa o meno dell’uomo, poco importa. Sta di fatto che la temperatura del pianeta cresce e le conseguenze potrebbero essere realmente drammatiche. Professioni che dovranno prevedere e combattere i fenomeni peggiori, come alluvioni, frane, valanghe, saranno sempre più richieste, quindi figure che dovranno saper fondere in sé aspetti ingegneristici e scientifici per essere pronti a svolgere tali lavori. Sempre in tema di ambiente uno studio inglese prevede che ci sarà richiesta di tecnici di scienze ambientali che dovranno far fronte a tentativi di alterare il tempo meteorologico, insomma veri e propri “poliziotti del clima”. È noto che alcuni Paesi, nel tentativo di porre fine a siccità, cerchino di far piovere sui propri territori inseminando i cieli con particolari sali. Non è da escludere che tale tecnica possa essere sfruttata per creare problemi a regioni o nazioni ritenute ostili. E nell’ambito del mondo dell’”ambiente” ci sarà una grande richiesta di scienziati e tecnici che studieranno sistemi di riciclo sempre meno inquinanti. Città congestionate dal traffico stanno già richiedendo progettisti e costruttori in grado di progettare mezzi di trasporto di nuova generazione utilizzando materiali e carburanti non inquinanti. 

Programmatori 
Nel mondo dei media dimentichiamoci i giornalisti, gli intrattenitori dei giorni nostri, così come i cellulari che riempiono le tasche o le borse. Entro un decennio ognuno potrà avere a disposizione programmi creati perfettamente su misura e per questo saranno necessarie tecnologie che portino non solo all’interno di una singola famiglia, ma ad ogni singola persona, quel che si desidera vedere nei diversi momenti della giornata. Saranno occhiali o forse lenti a contatto, sta di fatto che stanno già nascendo e ci sarà sempre più richiesta di figure in grado di lavorare su quelli che sembrano avveniristici sistemi, ma che sono ormai dietro l’angolo. E in questo mondo sempre più interconnesso ci sarà sempre più bisogno di specialisti che forniscano alle persone che non vogliono essere rintracciate un servizio efficace di smaltimento ed eliminazione dei dati personali presenti nei vari database, elettronici o fisici. Tutto questo porta a concludere che una delle attività più richieste in campo scientifico e tecnologico sarà quella di programmare i computer dei quali nessuno dei lavori qui sopra potrà fare a meno. Purtroppo però, per i ragazzi italiani che si preparano a questo nuovo mondo sembra che nelle scuole vi sia un solo computer ogni 8 alunni e solo l’1,3% del Pil è dedicato alla Ricerca e allo Sviluppo contro la media europea del 2%, con la Germania che svetta al 2,9%. 



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