Riuscirà l’inverno a debellare il fastidioso problema delle cimici? Haanno invaso l’Italia da Nord a Sud e durante ogni autunno degli ultimi anni dichiarano una vera e propria guerra alle nostre case che vogliono occupare per cercare tepore. E se gli si sbarra la strada aspettano sui muri, arrivando anche a tappezzarli con centinaia di esemplari. Se per l’uomo non sono un problema, lo sono invece per la nostra agricoltura, in quanto non hanno antagonisti naturali che ne ostacolano la diffusione e quindi riescono a riprodursi facilmente e rapidamente. La “cimice marmorizzata marrone”, il cui nome scientifico è Halyomorpha halys è una specie dell’Asia orientale che da alcuni anni ormai si è stabilita nel Nord America, in Canada e in alcune aree dell’Europa. 

 

Una specie aliena proveniente dalla Cina

Le analisi del DNA, i cui risultati sono apparsi sulla rivista Nature, rivelano che il luogo di partenza delle cimici arrivate in Italia è la Cina, anche se sembra che abbiano stanziato negli Stati Uniti orientali prima di arrivare da noi. In ogni caso da ovunque sia giunta è una specie “aliena” con la quale dovremo fare i conti nel prossimo futuro. Chi le ha portate in Europa e in Italia? Nessuno e tutti. Il responsabile è il commercio globale delle merci. Abbiamo fatto arrivare un piccolo oggetto dagli Stati Uniti e dopo tre giorni lo abbiamo avuto tra le mani? Beh, non è da escludere che anche quel pacchetto abbia fatto da nave da trasporto per alcune cimici che aiuteranno le altre a proliferare. “Quando una nuova specie arriva in un habitat nuovo e non trova né antagonisti, né fattori climatici che la indeboliscono, si diffonde rapidamente e a volte succede che può passare inosservata per un po’ di tempo. E questo finché le popolazioni raggiungono livelli tali che iniziano a comportare impatti economici significativi e costi di gestione elevati”, spiega l’ecologo Rafael Valentin della Rutgers University e autore della ricerca apparsa su Nature.

 

 

Come combatterle?

Ora non rimane che combatterle. Già ma come? Negli Stati Uniti la guerra è in atto da una ventina d’anni, ma i risultati delle battaglie sono sempre stati a favore delle cimici. L’ultima ha fatto quasi gettare la spugna per l’ennesima volta, anche se all’inizio sembrava far pensare ad una facile vittoria da parte dell’uomo. Si era riusciti infatti, a creare artificialmente un “feromone” in grado di attirare gli insetti. I feromoni sono sostanze biochimiche prodotte da alcune ghiandole emesse da organismi viventi con la funzione di inviare segnali ad altri individui della stessa specie. I ricercatori erano riusciti a mettere a punto quello che spinge le cimici ad aggregarsi e contemporaneamente avevano dato vita a delle trappole sia da usare in esterno che all’interno delle case, le quali avrebbero permesso una facile cattura. Ma recentemente si sono accorti che il feromone da richiamo agisce solo quando la luce solare dura per più di 13 ore e mezzo, dunque non ha alcun effetto durante l’autunno inoltrato e l’inverno, proprio quando si dovrebbe scatenare l’attacco. La battaglia dunque è persa in partenza. Diffondere feromoni in casa con la speranza di catturarli non dà risultati. Si è dunque punto e a capo. 

 

 

Difendersi per vincere la battaglia

L’unica soluzione, almeno per il momento, rimane la difesa, ossia impedire alle cimici di entrare in casa e di rimanervi. A questo punto i suggerimenti sono quelli che tutti conosciamo. Usare zanzariere anche durante l’autunno, quando le zanzare se ne sono già andate. Sigillare le fessure che possono permettere alle cimici di trovare facile strada per introdursi in casa, soprattutto quelle presenti nei sottotetti, negli scantinati o nei magazzini. Un attrezzo molto utile per catturarle è l’aspirapolvere, badando di non tenerle all’interno perché potrebbero emettere un odore nauseabondo. C’è qualcuno che avanza questa difesa: creare ricoveri artificiali davanti casa, in modo che preferiscano infilarsi al loro interno anziché nell’edifico e una volta ogni tanto distruggerle. I rifugi possono essere rappresentati da coperte, sacchi di iuta o cartone ondulato arrotolati e avvolti in teli di plastica per proteggerli dalla pioggia (lasciando libere le estremità per permettere loro di entrare). 

 

 

I rimedi della nonna

E poi ci sono i “rimedi della nonna” che secondo alcuni funzionano, secondo altri no. Ma di fronte al problema si potrebbero anche sperimentare. Uno di questi propone di utilizzare uno spicchio d’aglio da sistemare nei luoghi dove le cimici potrebbero intrudersi in casa. C’è che si spinge a produrre una soluzione a base di acqua ed aglio da spruzzare su battiscopa e piante ornamentali. Ci sono poi la menta e l’olio di Neem, un olio estratto dall’albero di Neem che è presente in India e altre zone tropicali. Si dice che un infuso con mezzo litro d’acqua, dieci foglie di menta e l’aggiunta di cinque gocce di olio di Neem, una volta raffreddato, possa essere utilizzato su piante, davanzali, porte e finestre di casa. Il risultato è assicurato. Altra arma è l’“erba gatta”, che se fatta crescere su balconi e davanzali funge da scudo naturale. Si potrebbe continuare a lungo, la speranza comunque è che la scienza trovi un antagonista alla cimice che possa, se non eliminarla, almeno tenerla a bada.  

 



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