Rubino Spiriti è una startup innovativa del territorio che ha fatto della sostenibilità una vera e propria filosofia d’impresa. Una produzione completamente artigianale e biologica, che utilizza più di 20 ingredienti tra fiori, bacche e radici per realizzare un prodotto premiato anche con il World Liqueur Awards e oggi è presente anche nei locali di New York e Sydney
Dalla preparazione di ricette a base alcolica home made alla produzione artigianale e biologica di un amaro realizzato con miele locale e oltre 20 erbe provenienti dai boschi delle Prealpi lombarde e piemontesi. Dagli esperimenti nella cucina di casa ai locali di New York e Sydney. È questa la storia di Rubino Spiriti, piccola realtà varesina, specializzata nello sviluppo e nella commercializzazione di due principali tipologie di prodotti: Amaro Rubino Bio e Amaro Rubino Lunatico Bio. “Inizialmente ho mosso i primi passi in questo settore per gioco e per piacere – racconta Matteo Rubino, fondatore della startup innovativa –. Ho iniziato a creare liquori da regalare agli amici. Con il passare del tempo, ho perfezionato l’arte di mescolare erbe, disegnare e stampare etichette, scegliere nomi e riempire bottiglie. Mi sono regalato due anni creativi di sperimentazioni e costanza quasi ossessiva, durante i quali ho fatto ricerche sulle erbe prealpine, ho scovato e conosciuto piccoli coltivatori e ho messo a punto la ricetta”. Una formula che include fiori di camomilla e sambuco, ortica, cumino dei prati e radice di tarassaco. Biologici, locali, artigianali ed ecosostenibili: sono queste le caratteristiche dei liquori di Rubino Spiriti.
“Scegliamo erbe che derivano da un’agricoltura biologica e biodinamica, senza l’aggiunta di alcun aroma o colorante artificiale – precisa ancora il fondatore dell’azienda –. La nostra realtà si colloca tra i primi amari certificati biologici nel mercato internazionale”. Sono diversi, infatti, i premi e i riconoscimenti ottenuti negli anni. Uno dei più recenti, molto prestigioso, è il World Liqueur Awards. “Il nostro amaro è stato premiato come miglior liquore alle erbe del mondo – sottolinea il fondatore dell’impresa –. Per capirci, è lo stesso premio che nel 2018 ha ricevuto il famoso Jefferson”. Un carattere internazionale, che ha portato i prodotti della realtà varesina oltre oceano. Prima in alcuni locali di New York e poi in Australia, Germania e Francia. “Alcuni distributori stranieri hanno assaggiato, quasi per caso, il nostro prodotto – racconta Rubino –. Gli è piaciuto e hanno deciso di aggiungerlo alla loro proposta”. Ma il vero tratto distintivo dell’azienda è il forte legame con il territorio varesino. “Fiori, foglie, bacche e radici si possono trovare esclusivamente nella terra incastonata tra i laghi e le Prealpi lombarde e piemontesi – ci tiene a sottolineare Matteo –. Tutta la filiera è artigianale e controllata. Dai piccoli produttori fino al processo di lavorazione a mano”.
Rubino Spiriti è una realtà consolidata nel territorio e l’amaro varesino è presente sugli scaffali dei più conosciuti e storici locali e negozi del centro città: Limbosco, La Posteria, La Vinothèque, Lineaottantotto, Così Com’è, la Drogheria Vercellini e Paradiso di Ciaccio. Sono solo alcuni esempi. “La maggior parte dei nostri clienti adotta gli stessi principi che ci ispirano. Attenzione all’ambiente, alle persone, alla qualità e genuinità dei prodotti – informa il fondatore dell’azienda –. Riforniamo macellerie, pizzerie, drogherie, cocktail bar, vinerie e botteghe. Tutti locali che hanno a cuore la logica di prodotti a kilometro zero”. Ma non solo Varese e dintorni. La startup è presente anche in tutta Italia, con distributori localizzati e consolidati. Una realtà che ha fatto della sostenibilità una vera e propria filosofia d’impresa. “Non solo i nostri prodotti vengono realizzati con materie prime biologiche – specifica Matteo Rubino –. L’approccio green riguarda tutta la filiera”. Dalla scelta del packaging all’imballaggio: i materiali utilizzati sono a basso impatto ambientale. “Usiamo prodotti in carta riciclata, tappi in sughero e per le spedizioni preferiamo l’utilizzo di materiali compostabili al comune polistirolo”. Solo per citare qualche esempio.
Dalle prime 200 bottiglie di test, ad oggi, Rubino Spiriti è cresciuta molto: “Lo scorso anno abbiamo venduto circa 7.000 bottiglie di liquori e il nostro fatturato, nel 2023, è aumentato del 40%”. La realizzazione di piccoli lotti, ogni due mesi, di circa un migliaio di pezzi, riesce a garantire all’impresa una produzione artigianale. “Lo scorso anno siamo sbarcati sul mercato con una nuova versione: Amaro Rubino Lunatico Bio – racconta il fondatore dell’azienda –. Ha un gusto più deciso e meno convenzionale”. Tanti i progetti in cantiere e le sfide per il futuro: “Una delle priorità è quella di internalizzare la produzione, restando sempre artigianali – conclude il fondatore di Rubino Spiriti –. In questo modo potremo soddisfare a pieno la nostra vocazione legata alla sostenibilità ambientale e sociale, a cui teniamo molto. Puntando, per esempio, al riutilizzo degli scarti di produzione per generare un sistema di economia circolare a tutto tondo”.