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Ha un cuore varesino il progetto sportivo della nuova squadra italiana di ciclismo Eolo Kometa su cui hanno deciso di investire l’imprenditore del territorio, Luca Spada, e il suo collega del settore alimentare Giacomo Pedranzini. E che coinvolge nomi del calibro di Ivan Basso e Alberto Contador

È spuntata una Kometa, non nel cielo, ma sulle strade mondiali del ciclismo. Ed è spinta dal soffio di Eolo, non il dio dei venti, ma l’azienda di Busto Arsizio leader nella connessione internet wi-fi. Realtà che in questo progetto sportivo è molto di più del main sponsor. E già nel doppio nome, Eolo - Kometa, sono presenti tutti gli ingredienti per dare vita a una bellissima narrazione sportiva. Ma i protagonisti che hanno messo le ali al progetto, ovvero gli imprenditori Luca Spada, presidente e fondatore di Eolo, Giacomo Pedranzini, amministratore delegato di Kometa (realtà che opera in campo alimentare), e gli uomini di sport quali Ivan Basso, Sport manager ProTeam del cycling team e Alberto Contador, Presidente Fundaciòn Alberto Contador, non è gente che si balocca troppo  con le parole. Il loro obiettivo è fare bene. Che tradotto, anche sulla base dei rispettivi curriculum imprenditoriali e sportivi significa vincere. E per farlo hanno già iniziato a pedalare. Gli atleti scelti per scrivere il primo capitolo di questa nuova storia di ciclismo, che ha radici profonde nella nostra provincia, sul campo, anzi sulle strade, hanno già fatto capire che qui si fa sul serio.

Alla Classica Comunitat Valenciana, la gara d’esordio per la Eolo Kometa, Luca Pacioni si è classificato sesto. Un buon auspicio per una stagione che sarà complicata per via della pandemia. E che vedrà la squadra ai nastri di partenza anche del Giro d’Italia. Obiettivi chiari e valori sani sono i pilastri di questo progetto, che in realtà pedala da quasi tre anni, ma che, come ha dichiarato Ivan Basso al momento della presentazione, “ora ha preso un’altra forma, un’altra dimensione, un’altra velocità, un’altra speranza. Siamo molto grati a Eolo per aver creduto in un progetto a lungo termine e aver preso l’iniziativa con grande entusiasmo. E ringraziamo Kometa per averci sostenuto e per aver portato avanti il loro impegno. Sono molto orgoglioso di poter contare su una squadra in più in Italia che entra nel grande ciclismo, con la maggioranza dei corridori italiani e un quartier generale per la squadra”.

Luca Spada: “Il parallelismo fra la mission di Eolo, portare internet dove gli altri non arrivano, e il ciclismo, che porta i grandi campioni sportivi anche nei piccoli comuni, mi ha subito affascinato”

E chi non pone limite, ma anzi rilancia, proprio come era abituato a fare quando era in sella, è l’anima spagnola di questo progetto, ovvero Alberto Contador: “Siamo nati come ProTeam, ma vogliamo continuare a crescere. Lavoreremo ogni giorno molto duramente, per non fermarci”. A fare sintesi sui valori che Eolo e Kometa condividono, traducono ogni giorno nelle rispettive aziende e ora, con convinzione vogliono portare in questo progetto è Giacomo Pedranzini: “Kometa da sempre è impegnata a promuovere una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo, senza perdere di vista l’enorme vantaggio che uno sport come il ciclismo porta all’ambiente. Oggi, grazie all’importante ingresso di Eolo il progetto assume ancora più forma, vigore e sostanza nel perimetro di valori comuni come la sostenibilità, la responsabilità e l’innovazione”. Insomma, se Kometa illumina la strada, il soffio di Eolo la spinge alla vittoria.

I nomi della squadra
La squadra che unisce talenti nostrani e non, è composta da: John Archibald (14/11/1990), Mark Christian (20/10/1990), Diego Pablo Sevilla (04/03/1996), Marton Dina (11/04/1996), Alejandro Ropero (17/04/1998), Arturo Gravalos (02/03/1998), Daniel Viegas (05/01/1998), Sergio Garcia (11/06/1999), Erik Fetter (05/04/2000), Francesco Gavazzi (01/08/1984), Luca Wackermann (13/03/1992), Luca Pacioni (13/08/1993), Edward Ravasi (05/06/1994), Mattia Frapporti (02/07/1994), Manuel Belletti (14/10/1995), Lorenzo Fortunato (09/05/1996), Vincenzo Albanese (12/11,1996), Davide Bais (02/04/1998), Samuele Rivi (11/05/1998), Alessandro Fancellu (24/04/2000).

Luca Spada “ECCO PERCHÉ HO DECISO DI INVESTIRE NEL CICLISMO”

Luca Spada arriva dove non tutti possono arrivare. Con Eolo, la sua azienda, che porta connessioni internet dove i fili della rete non sono arrivati o non possono arrivare. E con le proprie gambe, perché prima del ciclismo ci sono i trail: corsain montagna, salita dura, per tanti quando la rampa attacca, per pochi quando l’ascesa fa selezione. E ora il ciclismo, con il progetto Eolo Kometa, che promette di non essere certo di passaggio, ma semmai di segnare negli anni un percorso luminoso. Una strada che diventi modello da seguire.

Luca Spada, cosa l’ha spinta a investire nel progetto Eolo Kometa?
La mia passione per il ciclismo è relativamente recente. Da sempre sono appassionato di corsa, ma negli ultimi periodi ho introdotto nei miei allenamenti anche la bici, quattro giorni a settimana. È stato per me come scoprire un mondo nuovo, visto da una prospettiva diversa. Conoscere il mondo del ciclismo mi ha permesso di vedere subito i legami fra questo sport e la nostra azienda, dal grande impegno per il raggiungimento dei risultati e la centralità del gioco di squadra, alla volontà di unire tutto il Paese in una grande rete unica. Il parallelismo fra la mission di Eolo, portare internet dove gli altri non arrivano, e il ciclismo, che porta i grandi campioni sportivi anche nei piccoli comuni, mi ha subito affascinato.Eolo nell’immaginario di tutti fa subito pensare a connessione, ma soprattutto innovazione. Sono concetti questi che declinerà anche nella nuova avventura sportiva? Come?
Credo che il concetto di innovazione sia integrato con la natura stessa di questo progetto, perché innovare vuol dire fondamentalmente due cose: impegno e sacrificio da un lato, investire nei giovani talenti dall’altro. Innovare significa anche creare valore duraturo per tutto il sistema Paese: siamo convinti che il nostro nuovo team italiano e composto prevalente da giovani talenti italiani saprà portare un grande contributo alla fama sportiva internazionale del nostro Paese e del nostro territorio varesino. Oggi il ciclismo, ma prima ancora il mondo dei runners. Investire nello sport non è una scelta estemporanea. È così?
No, infatti. Io sono un grande amante dello sport, sia perché l’attività fisica fa bene al corpo e alla mente, sia perché trovo fondamentali per tutta la società i valori che esso esprime. La mia idea di fare business è che l’azienda abbia un impatto
positivo nella comunità in cui opera, sia a livello economico che sociale. Per questo motivo investire nel mondo sportivo è stato per noi naturale.

Un imprenditore, quando decide di investire fissa degli obiettivi. Nel caso di Eolo Kometa quali sono i traguardi a cui punta?
Il nostro è un progetto a lungo termine, che presenta grandi potenzialità. Abbiamo una nuova squadra italiana composta di giovani talenti, alcuni dei quali vere e proprie promesse del ciclismo, e abbiamo grandi nomi per guidarli e formarli: Basso e Contador. Questo mix crea il presupposto ideale per aspettarsi grandi risultati. Un primo traguardo molto importante era la partecipazione al Giro d’Italia, confermata pochi giorni fa.
La stagione è iniziata. Le prime sensazioni.
Molto positive, i ragazzi stanno facendo bene e si sono comportati da vero team nelle prime competizioni a cui hanno gareggiato. Il nostro debutto assoluto nella Classica Comunitat Valenciana 1969 ha visto il nostro Luca Pacioni classificarsi sesto, un’ottima partenza dunque. Ci sono margini di crescita, ma abbiamo dimostrato indubbiamente di avere i numeri per lottare.
Una curiosità, nel ciclismo ha un campione del cuore che ammira in modo particolare?
Ci sono tanti campioni che ammiro. Se dovessi sceglierne uno forse direi Luigi Ganna. Nato a Induno Olona, è stato anche un imprenditore di successo e quando correva era conosciuto per la sua grande tenacia e determinazione. Senza dimenticare che ha vinto la prima edizione del Giro d’Italia nel 1909.



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