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Dai più piccoli “Diavoli rossi” al settore giovanile fino ad arrivare ai senior: gli appassionati dello sport dalla palla ovale, nel Varesotto, sono sempre di più, anche tra i giovanissimi. In apparente controtendenza rispetto ai dati relativi all’abbandono agonistico da parte dei ragazzi nel periodo pandemico. Complice una disciplina dai grandi valori, un affetto storico della città e un centro sportivo, in quel di Giubiano, da poco rinnovato e a misura di famiglie 

L’anno che verrà sarà, di fatto, quello della ripartenza. Dopo i lunghi mesi della pandemia, quando il campo si è visto poco, ora è davvero il momento di tornare in mischia. Al Levi di Giubiano, con la palla ovale che, ricordiamolo, rimbalza male ma colpisce il cuore di chi pratica rugby. “È stato un periodo duro per tutti. Possiamo dire di averlo superato alla grande”, dicono il Presidente del Rugby Varese Giovanni Barbieri ed Emanuela Tombolato, punto di riferimento del Mini Rugby o meglio, dei “Diavoli rossi” (nome con cui sono conosciuti). Ma prima le presentazioni, ammesso che ce ne sia bisogno. 

Bandiere in e fuori dal campo

Giovanni Barbieri, biancorosso con il numero 72 sulla schiena quando giocava, è da novembre 2021 il Presidente dell’A.S.D. Rugby Varese. Un anno alla guida della società in cui ha iniziato a giocare fino ad arrivare in Prima Squadra. La prima maglia rossa con le foglie di quercia l’ha indossata all’età di 16 anni. E da quel momento non “l’ha più tolta”. Soprattutto, dicono dalle parti del Levi, non ha mai smesso di amarla. È stato per anni consigliere dell’A.S.D. e poi, per 20 anni segretario. “Pilone, uomo di fatica, di poche chiacchiere e di grande cuore”. Così lo descrivono i rugbisti che lo conoscono da una vita. Vanta anche la Bislunga d’Oro: anno 2015. Emanuela Tombolato, ma anche Vladimiro Costantini. Marito e moglie. Il Mini Rugby a Varese nasce con loro: anno 2006. E ancora oggi Emanuela Tombolato è un punto di riferimento per il settore giovanile, ma soprattutto per le famiglie e per i papà e le mamme che, per la prima volta, entrano al Levi. Tesseramenti, pianificazione delle trasferte e tutto ciò che riguarda la parte organizzativa passa da lei. Il marito, Vladi (che ha guidato il settore giovanile, ora affidato a Mario Galante, ex giocatore e che ha allenato anche della Prima Squadra) ha il compito di far fare il salto di qualità agli Under 15, leva considerata dalla Fir “di interesse nazionale”. Ma torniamo al Levi.

In controtendenza, nonostante il Covid

Torniamo al campo. Lo stop per il Covid non ha risparmiato neppure il rugby. Sport che ha il vantaggio di disputarsi all’aperto, ma che è anche di contatto. E così nei mesi della pandemia, quando anche per la palla ovale è stato impossibile tracciare traiettorie imprevedibili, a cementare il gruppo ed evitare la diaspora di atleti che ha colpito tantissime realtà sportive, il Mini Rugby Varese ha messo in campo la capacità di socializzare tipica dei rugbisti. Mondo straordinario in campo e fuori. “Conosciamo molto bene l’arte di fare di necessità virtù – dice Emanuela Tombolato – e così quando non ci si poteva allenare in campo, l’abbiamo fatto in streaming. E quando anche online non era possibile, abbiamo dato vita a momenti in cui ci si collegava per giocare a quiz sul rugby. Insomma, abbiamo sempre cercato di trasmettere l’amore per questo sport”.

Giovanni Barbieri: “Ho assistito a un incontro in cui si è parlato del fenomeno dell’abbandono dello sport da parte dei giovani durante il Covid. Il numero stimato è impressionante: circa 1 milione e 200mila atleti hanno smesso di fare la propria disciplina sportiva. Ecco, noi nel nostro piccolo siamo in controtendenza”

Una bella impresa che ha dato i risultati sperati. “Non solo non abbiamo perso i ragazzi – interviene il Presidente Barbieri – ma siamo riusciti a incrementare, anche se di poco, gli iscritti. Qualche settimana fa ho assistito a un incontro in cui si è parlato del fenomeno dell’abbandono dello sport da parte dei giovani durante il Covid. Il numero stimato è impressionante: circa 1 milione e 200mila atleti hanno smesso di fare la propria disciplina sportiva. Ecco, noi nel nostro piccolo siamo in controtendenza”. Sono cinque più una le fasce d’età che compongono il Mini Rugby. Si parte dall’Under 5 e di biennio in biennio si arriva all’Under 13. La 15 è sul filo tra settore giovanile e mondo degli adulti. Ecco questo spicchio nel Rugby Varese raggruppa più di 150 ragazzi, con gli Under 5 e 7 che fanno la parte del leone con una cinquantina di bambini. 
“Tenendo anche conto – continua Barbieri – che in molti genitori c’è ancora l’idea che il nostro sia uno sport pericoloso e a volte violento”. Un pregiudizio che svanisce appena si varca l’ingresso del Levi. Un centro sportivo da poco rinnovato con una palestra coperta, un’area per la fisioterapia e una club house accogliente. “La ciliegina che mancava sulla torta”, commenta il Presidente. “Il luogo in cui i papà e le mamme si ritrovano mentre i figli si allenano – prosegue Emanuela Tombolato –. C’è chi fa i compiti con i più piccoli, chi continua a lavorare in smart working e chi invece viene solo per un aperitivo”. I confini del rugby si allargano ben oltre il campo. “Ora abbiamo tutto ciò che serve – spiega il numero uno dell’A.S.D. – e questo è davvero l’anno per tornare alla normalità. Abbiamo ripreso l’attività in campo con continuità.

Proseguiamo con la promozione del rugby nelle scuole e stiamo portando avanti un progetto anche in un asilo. Inoltre, per i più grandi, l’Under 17 e l’Under 19, abbiamo stretto una collaborazione con il Tradate e unito le squadre per sopperire alle rispettive mancanze di numeri”. E ancora: “Stiamo anche lavorando con il mondo della pallacanestro. Con il ‘Basket siamo noi’ abbiamo il progetto di riqualificazione del campo adiacente al Levi dove i ragazzi del quartiere vengono a giocare a basket. Ecco per noi è importante quel campetto e in primavera lo vogliamo restituire alla gente di questa zona della città”.  Ultimo, per chiudere in bellezza, non si può non ricordare che a Varese la palla ovale è anche sinonimo di festa: quella del Rugby, che si ripete con l’arrivo della bella stagione e che nell’edizione 2022 ha radunato quasi 10mila persone in un solo weekend.  



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