Contro-l’autismo-scende-in-campo-TerraLUNA

In Italia si stima che 1 bambino su 77 soffra di un Disturbo dello Spettro Autistico. Per cercare di far fronte alla crescente richiesta di aiuto da parte delle famiglie della provincia di Varese, è nato il progetto di Fondazione Bellora per la creazione a Gallarate di un polo di riferimento a livello nazionale nella presa in carico dell’autismo a 360 gradi

‘‘I am different, not less”, usava dire Temple Grandin, professoressa della Colorado State University, tra le più famose personalità con diagnosi di autismo. In altre parole: “Sono diversa, non mi manca qualcosa”. Un messaggio semplice, ma per nulla scontato se si tratta di Disturbi dello Spettro Autistico (ASD). Una condizione che in Italia colpisce 1 bambino su 77, tra i 7 e i 9 anni, stima effettuata nell’ambito del “Progetto Osservatorio per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico”, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute. Ma cosa si intende quando si parla di autismo? Si tratta di disturbi cronici ed eterogenei del neurosviluppo, che accompagnano chi ne soffre per tutto l’arco della vita, richiedendo interventi multi-specialistici e multidisciplinari. 

Con una sempre più crescente domanda di aiuto da parte delle famiglie di bambini con diagnosi di autismo e una sempre più evidente difficoltà dei servizi sanitari nel fronteggiarne le necessità, in provincia di Varese, è nato il Progetto Autismo. Un’unione a dir poco efficace tra l’Ente Pubblico, rappresentato da UONPIA, l’Unità Operativa di NeuroPsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Distretto gallaratese e il privato sociale, ovvero Fondazione Bellora Onlus di Gallarate, realtà che gestisce due Residenze Sanitarie per Anziani e un Centro Diurno Integrato. “Stiamo realizzando un progetto sperimentale con una grande missione: prendersi cura di tutti gli aspetti dello sviluppo evolutivo dei bambini con ASD, dalla tenera età, all’inserimento nel mondo del lavoro, fino all’età adulta. Speriamo di poter proseguire, continuando la proficua collaborazione instaurata con il settore pubblico. Invito chiunque a toccare con mano quello che stiamo realizzando: ne rimarrete entusiasti, come lo siamo noi”, commenta Enrico Colombo, Presidente di Fondazione Bellora.

Con lo scopo di offrire ai bambini e ai loro familiari un unico interlocutore al quale affidarsi per un percorso di cura che consenta di raggiungere significativi livelli di autonomia, Fondazione Bellora ha avviato nel 2019 la ristrutturazione dello stabile dell’ex Istituto scolastico Bonomelli di Gallarate, un edificio di 5 piani comprendente una superficie complessiva di circa 8mila metri quadrati incluso il terreno antistante allo stabile, che verrà gradualmente trasformato nel centro TerraLUNA, uno spazio polifunzionale candidato a diventare punto di riferimento nazionale nella presa in carico dell’autismo a 360 gradi. “Grazie al finanziamento di 1 milione di euro da parte di Regione Lombardia e di 500mila euro da parte di Fondazione Cariplo siamo partiti con il rifacimento del piano rialzato – spiega Vanna Barca, Direttrice di Fondazione Bellora –, ma l’avvento del Coronavirus ha dato una seria rallentata ai lavori. La previsione è di terminare la ristrutturazione di questo piano, su cui già stiamo lavorando, entro il mese di maggio 2022 e del seminterrato entro la fine dell’anno". Intanto una prima parte del progetto, chiamata “Interreg Autismo”, si è già concretizzata grazie ai finanziamenti del programma Interreg Italia-Svizzera, bando europeo vinto da Fondazione Bellora. “Grazie a questi fondi – prosegue Barca – è stato possibile iniziare l’attività di cura dei bambini all’interno della cappella San Giuseppe, concessa in comodato d’uso gratuito dalla Curia di Milano alla nostra Fondazione. Grazie anche al sostegno dell’Impresa Sociale ‘I bambini delle fate’ e del Rotary, la cappella gallaratese è diventata uno spazio multifunzionale nel quale abbiamo accolto 30 bambini”.

Ora però la seconda parte del progetto, che prevede l’apertura del centro TerraLUNA, sta entrando nel vivo. Al piano rialzato, circa 1.000 metri quadrati, sono stati realizzati 17 spazi di cura e ambulatori, una sala per l’accoglienza, una sala riunione, una per la formazione e un bar, che verrà gestito da ragazzi autistici. Al termine dei lavori di ristrutturazione di questi spazi, i 30 bambini che ora sono seguiti nella chiesetta di San Giuseppe verranno spostati proprio lì. Ma come è stato possibile prendersi cura di così tanti bimbi? “Grazie ai fondi del progetto Interreg, utilizzabili fino a fine anno, abbiamo potuto applicare la terapia cognitivo-comportamentale ai ragazzi che la necessitano, in maniera del tutto gratuita. E questo perché l’80% del costo delle cure viene sostenuto dai fondi stanziati da Interreg e il restante 20% da Fondazione Bellora – precisa Barca –. Tutti i bambini che abbiamo preso in carico arrivano dalla lista d’attesa UONPIA: lo scopo della nascita del centro TerraLUNA è dare risposta a tutte le richieste di bisogno. La struttura può ospitare fino a 250 tra bambini, ragazzi e adolescenti”.

Ed è proprio a quest’ultimi che è rivolto uno speciale progetto per l’inserimento nel mondo del lavoro, realizzato in collaborazione con la Provincia di Varese, l’Enaip di Busto Arsizio e la società Ristorazione Oggi. In pratica, attraverso lo strumento delle isole formative, adolescenti con disabilità possono iniziare un percorso in azienda, tramite tirocinio, per poi entrare a far parte dell’organico come quota delle assunzioni obbligatorie. Altra opportunità di lavoro per ragazzi autistici (in tutto saranno 7/8 quelli che troveranno impiego nel centro TerraLUNA), arriverà da due strutture che nasceranno nel seminterrato dell’ex Bonomelli: un centro cottura che servirà i pasti alle due Rsa di Fondazione Bellora e a tutto il territorio e un ristorante-pizzeria, pensato per un progetto di ristorazione solidale che vada a rifornirsi di materie prime a km0. “Sia il bar che il ristorante saranno aperti alla comunità in un’ottica di inclusività totale. Il nostro intento è quello di creare un luogo aperto al territorio, dove poter entrare e condividere questo mondo: come la Luna, l’autismo è infatti un mondo misterioso tutto da conoscere e scoprire”, spiega ancora Vanna Barca. Il primo piano dello stabile, invece, sarà dedicato a laboratori e a luoghi di aggregazione sociale. Al secondo e al terzo piano nasceranno alloggi in cui i ragazzi potranno imparare ad essere autonomi e al “dopo di noi”. La struttura sarà totalmente dedicata all’autismo. In sintesi, un progetto di ampio respiro e responsabilità sociale, che ha però bisogno di un aiuto, anche grazie alla generosità di chi vorrà contribuire, per essere completato.  

È possibile partecipare a questa importante progettualità con una donazione, specificando nella causale “Progetto TerraLUNA”, a queste coordinate:
IT50X0306909606100000154842. 
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito Autismo Bellora oppure scrivere a direazione@fondazionebellora.it

 

Per saperne di più:



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